sabato 19 gennaio 2019

Le contraddizioni degli Italiani

Tra i tanti neologismi che la politica italiana ci ha regalato in questi ultimi decenni, i miei preferiti, per la loro icastica concisione, sono tre: il “cerchiobottismo” (un colpo al cerchio e uno alla botte), il “benaltrismo” (ben altri sono i problemi) ed il “doppiopesismo” (due pesi e due misure).
A quest’ultimo termine, che può vantare comunque una lunga storia che risale alle civiltà antiche (dalle due bisacce di Giove, alla pagliuzza del Vangelo) è dedicato il breve post che segue, tratto dal blog di Gianni Pardo, sempre molto lucido ed attento nel cogliere le caratteristiche (ed i difetti) di noi poveri italiani.
LUMEN


<< Noi italiani abbiamo un mare di difetti. Siamo pressapochisti, menefreghisti, incuranti, egoisti, e infine né la morale né il civismo rischiano di soffocarci. In un mondo così ci si aspetterebbe una sorta di universale tolleranza. “Vedo che fai male il tuo dovere, ma poiché anch’io faccio male il mio, ti perdono”.

E chi si indigna per la corruzione dovrebbe ricordarsi che recentemente ha raccomandato suo figlio, perché temeva che lo bocciassero. E con ciò stesso ha promesso a quel professore, di ricambiare il favore, cioè di mancare a sua volta ai doveri d’ufficio. Se ognuno riconoscesse di essere peccatore, l’Italia dovrebbe essere la Mecca del perdono universale.

In realtà, le cose vanno all’opposto. Da noi imperano il moralismo e l’intolleranza. L’impiegato comunale che ha timbrato il cartellino, ed ha abbandonato il posto di lavoro, si arrabbia con l’autobus che non passa o con la spazzatura che ingombra il marciapiede. E non si rende conto che sta chiedendo all’autista dell’autobus e al servizio di nettezza urbana di essere migliori di lui. Si direbbe che tutti si lamentino, e pressoché tutti siano colpevoli.

E c’è di peggio. Non soltanto un po’ tutti vorrebbero che gli altri fossero migliori di loro, ma persino i peggiori cittadini non chiedono prestazioni normali, un’onestà accettabile e un livello di lavoro medio: al contrario nessuno si accontenta di meno della perfezione.

A nessun medico si perdona una diagnosi sbagliata, nemmeno nella bolgia di un pronto soccorso congestionato, come se i sanitari avessero il dovere di essere infallibili mentre tutti gli altri sono campioni di approssimazione e menefreghismo. Mentre viviamo male, chiediamo di vivere come forse non si vive nemmeno nelle nazioni meglio amministrate del mondo.

Il nostro “irrealismo” tocca vette drammatiche. In un mondo in cui quasi nessuno ha rispetto delle leggi, tutti credono scioccamente di risolvere i problemi con nuove norme o inasprendo le pene previste. dimenticando è più efficace una legge mite ma sempre applicata, di una legge draconiana, applicata saltuariamente e quasi a caso, magari infierendo su un singolo malcapitato. Neanche Ercole potrebbe mettere rimedio a una situazione del genere.

Il perfezionismo a spese dei terzi giunge a livelli mitologici. Da un lato siamo costretti a convivere con la spazzatura, dall’altro poi non vorremmo una discarica nemmeno a venti chilometri. Siamo contro gli inceneritori, perché fanno fumo e puzzano; siamo contro i termovalorizzatori che non inquinano e forse si ripagano da sé, ma è sicuro che non provochino guai? Dite che li hanno anche a Copenhagen, praticamente in città? E che vuol dire? Forse i danesi sono imprudenti.

E così siamo arrivati a spedire la spazzatura in Germania, dove si fanno pagare per accettarla e la usano per alimentare i termovalorizzatori, guadagnandoci. E poi ci stupiamo che siamo in crisi economica?

Ecco la sintesi. Il Paese soffre di atteggiamenti contraddittori. Abbiamo un insufficiente senso del dovere, servizi pubblici pietosi, una Pubblica Amministrazione deplorevole, un’amministrazione della giustizia catalettica, e invece di lottare efficacemente contro questo andazzo, o rassegnarci, ce ne meravigliamo e ce ne scandalizziamo, come se fosse la cosa più imprevista del mondo. >>

GIANNI PARDO

9 commenti:

  1. Pardo è spesso delizioso e divertente. Ma avendo già letto questo pezzo o estratti nel suo blog e non avendoli commentati lì non mi sembra il caso di doverlo fare qui.
    Ma saranno propriò così schizofrenici o immaturi gli Italiani come ce li ha presentati Pardo? Mah, l'impressione è che ci abbia azzeccato, che molti Italiani (non proprio tutti) si comportino proprio così. Non voglio credere che la maggioranza degli Italiani siano tanto deficienti o opportunisti.

    P.S. Caro Lumen, non di rado riprendi pari pari interi articoli da altri blog o giornali (penso a Giannuli). Non violi il diritto di autore? Non dovresti chiedere l'autorizzazione agli autori? Che magari sono pure contenti che le loro idee circolino. Ma lo stesso mi e ti pongo la domanda.

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    1. Caro Sergio,
      la tua domanda sul diritto d'autore è più che legittima e me la sono posta anche io.

      Mi pare però di aver letto da qualche parte che gli scritti pubblicati sul web e disponibili gratuitamente (ovvero senza la necessità di un accesso a pagamento) possano essere riportati senza nessuna particolare autorizzazione, salvo l'obbligo di citare la fonte ed inserire il link originario.

      Posso dire inoltre di aver quasi sempre utilizzato questo schema, per una mia scelta ben precisa (in quanto mi sento molto più desideroso di imparare che di insegnare) e di non aver mai avuto problemi con nessuno.
      Ma questo forse dipende dalla modesta diffusione del mio blog :-).

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  2. Pur amando poco (da vecchio simpatizzante del nominalismo filosofico) ogni forma di generalizzazione, secondo cui ogni collettività/gruppo possiede caratteristiche ontologiche proprie e univocamente definite, devo dire che il pezzo di P. si fonda su una logica pressochè impeccabile... Saluti

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    1. Certamente la generalizzazione dei caratteri nazionali va presa con molte riserve, perchè può essere facimente eccessiva o fuorviante.
      Si fonda però su una tendenza innata e fondamentale della mente umana (di evidente origine darwiniana), che è quella della categorizzazione, grazie alla quale - in caso di necessità - possiamo prendere decisioni molto rapide con ragionevole approssimazione.
      Perchè non sempre abbiamo il tempo necessario per approfondire, ed allora ecco che la categorizzazione ci può aiutare moltissimo.

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  3. Dunque i pregiudizi hanno la loro ragion d'essere, sono spesso utili e ci facilitano le cose. Io per esempio in un campo di zingari, ops, rom, starò sul chi vive, non mi farò leggere la mano e cercherò di allontanarmi il più presto possibile. Idem in tante altre situazioni analoghe. Scommetto che adesso un imbecille di sinistra, diciamo un Gino Strada, mi darà del razzista. Oggi se non sei omofilo, antirazzista antifascista, accogliente e pro life per la sinistra (e anche per certi filosofi, diciamo Vattimo e Cacciari) sei un pezzo di m. Non sono anche questi pregiudizi? Non si può non generalizzare ("è una tendenza innata e fondamentale della mente umana"). Poi, certo, passata l'emergenza e la fretta potremo rivedere i nostri giudizi e magari persino chiedere scusa.

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  4. Si, la 'categorizzazione' sembra ricoprire una funzione simile a quella svolta dal principio di 'economia concettuale' teorizzato ad es. dal fisico e filosofo della scienza E. Mach (uno dei maestri di Einstein): ma quando si passa dal piano logico-linguistico e probabilistico-statistico a quello metafisico-ontologico e/o idealistico-romantico e di una qualsivoglia Categoria si fa un Assoluto e/o un Totem (come fanno ad es. le femministe, secondo le quali il Principio femminile costituisce il Bene-in-sé, oppure i fondamentalisti religioso-confessionali, che ritengono di possedere la Verità assoluta), la ragione(volezza) si annebbia e il conflitto è dietro l'angolo... Saluti

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  5. Anche in questo caso (come in tanti altri simili), si può vedere che la conoscenza e la consapevolezza dei nostri meccanismi genetici è importante, perchè ci aiuta a gestirli ed utilizzarli al meglio, invece di subirli soltanto ed esserne vittime.

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    1. Infatti i/le fanatici/che afferenti di qualsivoglia "colore" ideologico-politico-religioso generalmente snobbano (quando non combattono aspramente) le filosofie empiriste, laiche e scetticheggianti e il moderno pensiero scientifico (salvo poi utilizzarne a proprio uso & consumo le ricadute tecniche)... Saluti

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    2. Il fatto è che la vita, per i fanatici privi di dubbi, appare più semplice.
      O almeno sembra tale sino a che non vanno a sbattere contro qualche muro.
      Ma in tal caso, ovviamente, sarà sempre colpa del muro, non certo di loro stessi.

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