mercoledì 18 ottobre 2017

Pensierini – XXXV

CORRISPONDENTE DI GUERRA 
Una delle cose che ho imparato con l'età è che le atrocità commessa dagli uomini in guerra sono sempre le stesse, tutte tragicamente intollerabili.
Cambiano i tempi, cambiano le ideologie, cambiano i popoli, ma la guerra resta sempre l’abisso dell’umanità.
E se è vero che la storia la scrivono i vincitori - i quali cercano di convincerti che loro hanno vinto perché erano buoni, etici e giusti, mentre gli altri erano stupidi e cattivi, ed hanno perso anche per questo - semplicemente non bisogna MAI crederci.
Purtroppo, la gran parte delle persone conosce quelle quattro vicende imparate sui libri di scuola (scritti per definizione dai vincitori) e si ferma lì.
E quindi parla, con sincera convinzione, di guerre giuste e di guerre sbagliate, di guerre sante e di guerre ignobili; ma sono differenze che non esistono.
A volte penso che uno dei mestieri più inutili al mondo sia quello del giornalista “corrispondente di guerra”: perché in guerra succedono sempre le stesse, vergognose, identiche cose.
Raccontata una, raccontate tutte.
LUMEN


SINISTRA ITALIANA
Il socialismo italiano si è sempre portato dietro, pesante come un macigno, il caustico e famoso giudizio storico espresso a suo tempo da Engels (dopo i suoi viaggi in Italia), e condiviso anche da Marx:
«Una combriccola di spostati, il rifiuto della borghesia, avvocati senza clienti, medici senza ammalati e senza cognizione, studenti assidui al biliardo, giornalisti della piccola stampa, dalla fama più o meno dubbia. Borghesi decaduti, che altro non vedono nell’Internazionale che una carriera e una via di scampo».
La frase, riletta oggi, può fare sorridere, ma appare ancora condivisibile.
D'altra parte la sinistra, in Italia, ha fatto cose importanti, serie, "di sinistra", solo ai tempi di Berlinguer, e questo per il semplice motivo che i finanziamenti li riceveva dall'estero (ovvero dai fratelli dell'URSS),
Quando, dopo la fine dell’imperialismo sovietico, i soldi hanno cominciato ad arrivare dall'interno, anche i partiti di sinistra hanno dovuto cedere alla logica delle elites, che se accettavano di finanziarli era, ovviamente, solo per avere qualcosa in cambio.
LUMEN


ALIENI
Alcuni film di fantascienza di stampo buonista ipotizzano l’arrivo di visitatori alieni che, colmi di amore, di saggezza e di tolleranza, vengono a portarci la buona novella della fratellanza universale, convincendo anche noi umani a rinunciare per sempre alla violenza e alla sopraffazione.
L’ipotesi è assurda e può funzionare solo come forma di intrattenimento, come soggetto di un film o di un libro.
In realtà, se mai entrassimo in contatto con altre forme viventi, queste cercherebbero sicuramente di aggredirci e di distruggerci.
Perché anche loro, per il solo fatto di essere delle forme viventi, sarebbero necessariamente soggetti alle leggi generali della riproduzione e del darwinismo, le quali non richiedono la fratellanza universale, ma la sopraffazione.
Quindi, forse è meglio che smettiamo di cercarli e ci limitiamo a sperare di non incontrarli mai.
LUMEN


DONNE
Frederick Forsyth è uno scrittore inglese molto noto ed apprezzato, specializzato in romanzi e racconti di spionaggio.
La sua cultura e la sua intelligenza, però, gli consentono di inserire qua e là alcune considerazioni psicologiche degne di uno scrittore classico.
Questo pensiero sulle donne, per esempio, l’ho trovato delizioso e, al tempo stesso, ineccepibile:
<< Le donne amano essere amate, desiderano essere desiderate e adorano essere adorate. Ma soprattutto hanno la necessità di essere necessarie >>
Come si vede, anche in questo caso, la genetica ci mette lo zampino.
Perché il fenotipo, con i suoi legittimi desideri, è importante; ma il genotipo, con le sue superiori esigenze, lo è ancora di più
LUMEN


BUDDHA
Molte sono le massime e le citazioni attribuite al grande Buddha, che sono giunte sino a noi e che appaiono valide ancora oggi.
Come queste tre:
1-Non rispondere quando sei arrabbiato
2-Non assumere impegni quando sei euforico
3-Non prendere decisioni quando sei depresso.
Si tratta di tre regole eccellenti, che qualsiasi individuo razionale, cioè che desideri seguire la ragione più dell’istinto, dovrebbe fare proprie, e che io stesso ho applicato più volte, con successo.
Che anche il buon Buddha fosse un “fenotipo consapevole” senza saperlo ? 
LUMEN

11 commenti:

  1. Guerra

    Una guerra giusta c'è: la difesa del proprio territorio. Ma a volte per difendere il proprio territorio potrebbe servire una guerra preventiva e di offesa, vedi Israele che si è pappato Cisgiordania e alture del Golan (in una guerra difensiva). Per far passare la voglia ai siriani di tornare sul Golan Israele rase al suolo Kuneitra, una città di 50'000 abitanti - un crimine di guerra di cui tutti sembrano essersi dimenticati).

    Alieni

    Mah, che dire. Persino un genio come Hawkins dice la stessa cosa: alla larga dagli alieni, ci distruggerebbero. Ma come fa a saperlo, è solo una congettura, come la tua.

    Buddha

    Belli i tre consigli del Buddha, semplice buon senso. Gesù non ha detto niente di meglio. Un detto di Gesù che mi piace è la storia delle colombe e dei serpenti: essere semplici come le colombe e astuti come i serpenti, cosa però impossibile allo stesso tempo, la quadratura del cerchio. Però può servire come ideale da perseguire, magari non in contemporanea: sei astuto o intelligente e quindi badi al sodo, al tuo interesse, ma sei anche capace di essere semplice, equilibrato, buono (facile fare i buoni dopo essersi assicurati quello che ci serve o ci piace).
    Stendhal era un uomo passionale ma razionale, capace di spaccare il capello in quattro. Aveva bisogno di innamorarsi un paio di volte all'anno (ah, la passione!), ma poi recuperava il senno e la ragione (se sei solo passionale sei un imbecille, magari ti fai anche male). Eppure nonostante la sua ragionevolezza arrivò ad approvare la decimazione che è pura barbarie. Non ci si può fidare proprio di nessuno, anche gli intelligentoni dicono e fanno sciocchezze.

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  2. << Una guerra giusta c'è: la difesa del proprio territorio. Ma a volte per difendere il proprio territorio potrebbe servire una guerra preventiva e di offesa >>

    Esattamente.
    In effetti la guerra difensiva è l'unica alla quale non sarebbe giusto applicare il mio pistolotto.
    Perchè la difesa è un diritto fondamentale di tutti (dal singolo individuo, alla piccola comunità, allo stato).
    Però anche qui, come hai detto giustamente tu, i confini terminologici possono essere labili, e con la guerra preventiva a scopo di difesa si rischia di ricadere nel marasma generale.


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    1. Il brutto o il bello della modernità è che le guerre non si dichiarano più (una volta la dichiarazione era un atto solenne, scritta magari su pergamena). Oggi devi essere tu il primo a premere il grilletto e a sorpresa, l'attacco inatteso ti dà un grosso, forse decisivo vantaggio (vedi la guerra dei Sei giorni: mentre quel fesso di Nasser minacciava sfracelli Israele gli ha distrutto tutta l'aviazione a terra e ha così vinto la guerra prima di cominciarla, i sei giorni sono serviti alla passeggiata fin quasi al Cairo con l'occupazione decennale del Sinai.
      Poi oggi con la guerra elettronica siamo ... aldilà del bene e del male. I maggiori attori con l'atomica - USA, Russia e Israele - le avranno o le stanno studiando tutte per procurarsi il vantaggio decisivo col primo colpo.
      Una cosa che m'interessa è che lo sgancio di un'atomica a media o grande altezza paralizza l'avversario, mette fuori combattimento tutto il suo arsenale a terra, non funziona più niente, nemmeno la radio e forse la luce elettrica. Chissà in che modo si possono schermare le proprie armi, le centrali, il territorio. Siccome la cosa è nota, qualche contromisura l'avranno studiata. Probabilmente Diaz ne sa qualcosa.

      La pace universale di Kant prevedeva il mantenimento delle forze armate di ogni paese (gli Stati essendo irriducibili), ma con varie misure perché gli Stati convivessero in pace. Insomma, l'equilibrio del terrore nonostante la pace. Kant non era così fesso da pretendere il disarmo universale. Sta' a vedere che Israele rinuncia all'atomica! È la sua assicurazione sulla vita.
      Però in un futuro più o meno lontano, con il superamento dei confini e quindi delle entità statali, essendo ormai i commerci e il benessere la sola ragione di vita universale, probabilmente si smantellaranno anche gli eserciti e le atomiche. Sempre che ci sia un futuro e che non succeda un quarantotto atomico prima.

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    2. << Però in un futuro più o meno lontano, con il superamento dei confini e quindi delle entità statali, essendo ormai i commerci e il benessere la sola ragione di vita universale, probabilmente si smantellaranno anche gli eserciti e le atomiche. >>

      Può darsi e, da pacifista convinto, me lo auguro.
      Ritengo, però, di gran lunga più probabile lo scenario opposto, con tutti gli stati in possesso della loro piccola (o grande) bomba atomica.

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  3. Quanto agli alieni "cattivi", la mia ipotesi (che non sapevo di condividere con un genio come Hawkins), più che una congettura mi pare una deduzione.
    Qualunque organismo vivente, infatti, è sottoposto alla selezione naturale, e quindi alle leggi del darwinismo, cioè della fertilità differenziale, la quale, inevitabilmente, premia la tendenza alla supremazia e alla sopraffazione.

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  4. Alieni
    Se esistessero forme di vita basate non sul Carbonio ma ad es. sul Silicio, esse potrebbero avere patterns comportamentali differenti da quelli degli organismi evolutisi sulla Terra e quindi (almeno teoricamente) "neutri" se non direttamente "altruistici"; oppure trattasi di pia illusione? Ad ogni modo, condivido lo scetticismo di fondo sulla ricerca di vita (specialmente quella c.d. intelligente) extraterrestre: impresa suggestiva ma decisamente problematica per una lunga serie di motivi di varia natura...
    Claudio (firma apposta per bypassare problemi legati all'autenticazione)

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  5. Caro Claudio, può darsi che esistano altre forme di vita basate non sul carbonio, ma su altri elementi.
    La validità del darwinismo, però, secondo me, è concettualmente universale e scatta ogni volta che vi è uno squilibrio potenziale tra esseri viventi e risorse disponibili.
    Una situazione che, prima o poi, su un singolo pianeta, dovrebbe verificarsi sempre.

    P.S. - Complimenti per il tuo nickname d'emergenza, che mi pare abbastanza... da alieno. ;-)

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    1. Come si sarà intuito, questo nickname d'emergenza è "piovuto dal cielo" per motivi a tutt'oggi misteriosi!
      Cmq. sia, rig.do al brano BUDDHA forse non sarà completamente inutile ricordare che in effetti da più parti sono state sottolineate non solo la sottigliezza psicologica ma pure la valenza psicoterapeutica di numerose (parti di) teorie/pratiche buddiste (ad es. relative alla Scuola Zen)...

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    2. Sì, in effetti molti dei principi di base del buddismo sono da prendere ad esempio ancora oggi.
      Oltretutto, all'epoca mancavano le basi scientifiche per certe deduzioni, per cui probabilmente Buddha era proprio solo un genio naturale, di quelli che riescono a capire le cose che gli altri non vedono.

      Volendo fare un collegamento un po' ardito col genetismo moderno, direi che il pensiero del Buddha può essere considerato come la prima forma di ribellione del fenotipo alla tirannia del genotipo.

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    3. Non a caso Buddha = Illuminato!
      A qs. punto risulta difficile resistere alla tentazione di ricordare pure il notevole interesse dell'attuale Dalai Lama per la Scienza moderna, testimoniato dai Seminari che annualmente si tengono in Oriente al suo cospetto, e la preoccupazione (più volte chiaramente e saggiamente espressa dalla massima Autorità del buddismo tibetano) per le gravi conseguenze dell'esplosione demografica globale...

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    4. Non per niente il buddismo, anche se erroneamente inserito tra le grandi religioni mondiali, NON è per nulla una religione, nel senso trascendente del termine.
      E la sua lodevole attenzione per la scienza - che delle religioni tradizionali è sempre stata un nemico mortale - lo dimostra chiaramente.

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