mercoledì 5 aprile 2017

Pensierini - XXXII


GLOBALIZZAZIONE
Dicono i fautori della globalizzazione che "dove non passano i beni, passano gli eserciti". Cioè: più scambi economici, meno conflitti.
Il concetto è interessante e, probabilmente, vero.
Così, tanto per fare esempio, qualcuno faceva notare che i fast-food di "Mc Donald" erano diventati un indice di pace, nel senso che le nazioni che accettavano questo tipo di locali non si facevano più la guerra tra di loro.
D'altra parte le guerre servono (soprattutto) per avere dei guadagni e, in tempo di vacche grasse (ovvero di crescita dell'economia e del benessere), è abbastanza evidente che gli affari reciproci rechino più vantaggi degli ipotetici bottini di guerra.
Tutto questo però, funziona sino a che la torta cresce.
Quando smetterà di crescere, ed inizierà invece a ridursi, non solo in assoluto, ma anche (e soprattutto) a livello “pro capite”, per il continuo aumento della popolazione, come si potrà ancora pensare ad un mondo in cui gli affari prevalgono sulla guerra ?
LUMEN


MARKETING
Si dice che le tecniche di marketing abbiano bisogno di fantasia ed inventiva, ed è vero, ma spesso è solo un problema di pensiero laterale, ovvero di saper vedere le cose in un modo diverso. Come dimostra questa storiella.
Un grosso commerciante di scarpe del Sudafrica, intenzionato ad allargare il proprio business, decise di mandare due suoi incaricati nelle regioni meno civilizzate dell’entroterra, per vedere cosa ne poteva ricavare.
Passati quindici giorni, il primo venditore tornò a riferire.
« Pessime notizie, capo – disse con voce mesta - Ho girato tutta la provincia di K., ma lì nessuno porta le scarpe. »
Il giorno dopo, si presentò anche il secondo venditore.
« Ottime notizie, capo. – disse con espressione allegra - Ho girato tutta la provincia di W., e lì nessuno porta le scarpe. »
LUMEN


DITTATORI
E’ opinione comune che i dittatori siano degli psicopatici o, quanto meno, dei sociopatici.
La cosa mi pare inevitabile, tenuto conto che, per le decisioni che amano prendere, la normale empatia degli esseri umani sarebbe un impiccio, se non addirittura un ostacolo insormontabile.
Così, tanto per fare un esempio vicino a noi, Benito Mussolini disse una volta di sé stesso: “Non posso avere amici, non ne ho. Ma non ne sento la mancanza“.
Eppure la gente di segue e spesso li adora, o comunque li apprezza.
Potenza della propaganda (e del gregarismo).
LUMEN


LONGEVITA’
I demografi fanno notare che l’aumento esponenziale della popolazione mondiale è dovuto non solo all’aumento della fertilità, ma anche alla diminuzione della mortalità ed alla progressiva longevità, due cose che non possiamo certo condannare.
Il ragionamento è corretto, ma qui entriamo nell'eterno braccio di ferro tra il “gene” e il “fenotipo”.
Noi esseri umani, in quanto fenotipi, vogliamo una vita lunga, comoda ed in salute, ed è giusto che sia così.
Ma il piccolo gene guarda più lontano, e preferisce un fenotipo dalla vita breve ma molto prolifica alla situazione inversa, visto che la durata di un gene (o di un pool genico) non è neppure paragonabile a quella di un singolo fenotipo.
Quindi cosa possiamo fare ?
1 - anzitutto essere TUTTI consapevoli di questo meccanismo.
2 - poi convenire che è preferibile accontentare il fenotipo che non il genotipo.
3 - e quindi, per logica conseguenza, godersi senza problemi la fitness e la longevità del fenotipo, ma limitando in modo drastico le nascite future.
Lo so che sembra fantascienza, ma si tratta di traguardi che, tecnicamente, sono ampiamente alla nostra portata, per cui, una volta raggiunto il punto 1, tutto il resto verrebbe per logica ed inevitabile conseguenza.
LUMEN


IGNORANZA
A proposito della figura storica e filosofica di Gesù, Arno Schmidt propone una prospettiva provocatoria, ma interessante:
<< Cosa diremmo oggi - dice Schmidt - se arrivasse un giovanotto da un qualche irrilevante stato nano delle regioni orientali; padrone di nessuna delle grandi lingue di cultura; totalmente ignaro di quanto hanno prodotto nei millenni la scienza, l'arte, la tecnica, senza contare le religioni precedenti, e si presentasse a noi con parole grosse: «Io sono la via; e la verità; e la vita» ? Ma fu precisamente questo il caso di Gesù di Nazareth: non capiva né il greco né il romano, le due lingue su cui da centinaia d'anni ogni cultura degna di nota poggiava (e poggia !). Gli erano ignoti tanto Omero e Platone quanto Fidia ed Eratostene: ciò che asserisce gente simile, è per me già in partenza inaccettabile ! >>
Viene il sospetto che la presunta sapienza e saggezza di Gesù siano solo il frutto della sua leggenda.
LUMEN
 

12 commenti:

  1. "LONGEVITA’"

    Man mano che aumenta la longevita', e quindi la stabilita', si verifica piu' o meno automaticamente un calo della natalita' e quindi l'avvicinamento alla parte orizzontale della "curva logistica" che descrive l'andamento delle popolazioni a "strategia K" come quelle umane.
    La stessa tecnologia che ha allungato a dismisura l'aspettativa di vita, ha anche prodotto gli anticoncezionali, il problema e' che il cambiamento culturale relativo richiede almeno una generazione, cioe' che nascano nuovi individui che si sviluppino nel nuovo contesto (i vecchi difficilmente cambiano opinione una volta che se la sono formata da giovani), e una generazione a 6 figli per donna con crollo della mortalita' ma ancora senza "educazione demografica" o meglio con l'educazione demografica sbagliata per la nuova situazione, e' sufficiente a triplicare la popolazione...

    Leggere qui, a partire dal paragrafo senza formule (prima non si capisce niente, se non si e' gia' letto quello che viene dopo):

    https://it.wikipedia.org/wiki/Strategia_r-K

    Per quanto riguarda il "gene egoista", forse sarebbe il momento di cominciare a prendere atto di alcuni sviluppi, che rendono se non obsoleto perlomeno incompleto il pensiero energetico-ecologico esistente, che e' ormai "da vecchi", appunto:

    http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/03/29/la-crispr-una-biotecnologia-dirompente/

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    1. Va a finire che il vecchio Dyson aveva ragione un'altra volta:

      https://www.ted.com/talks/freeman_dyson_says_let_s_look_for_life_in_the_outer_solar_system/transcript?language=it#t-97146

      C'e' anche il video con i sottotitoli.

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  2. Dunque la CRISPR sarebbe una biotecnologia di editing, perché esattamente come un Word processor, permette di andare direttamente sul gene che si vuole modificare e “editarlo”: cancellarlo o cambiarlo a nostro piacimento.
    Con l'OGM invece si deve prelevare qualche cosa da un altro organismo ed inserirlo nel primo (copia-incolla).

    << Ovviamente - dice Bassanini - alla fine il risultato è lo stesso, ma dal punto di vista regolatorio (cioè legale - NdL) è tutto un altro paio di maniche perché non ho effettuato il “copia e incolla” tra due organismi. Non ho usato le tecniche di ingegneria genetica: ho modificato il genoma come potrebbe avvenire in natura con una mutazione spontanea. >>

    Sembra interessante, ma, detto così, pare solo un sistema per aggirare i limiti delle leggi vigenti.
    Le quali possono sempre essere cambiate a piacere ed in qualsiasi momento.
    O forse sono io che non ho capito bene.

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    1. "un sistema per aggirare i limiti delle leggi vigenti"

      Se segui bene il ragionamento di Bressanini, nei suoi vari video, scopri che le leggi vigenti proibiscono non il risultato di una modificazione genetica (che altrimenti dovrebbero vietare completamente la ricerca di nuove varieta' in agricoltura, e la mutazione naturale stessa) bensi' il modo con cui viene ottenuta.

      Ma quello che dice Bressanini e' che le modifiche genetiche ottenute con la crispr non sono in nessun modo identificabili come tali una volta ottenute, ma sono identiche alle mutazioni naturali, a differenza di quelle degli ogm classici, che lasciano traccia del processo impiegato.

      Per cui la proibizione italiana della ricerca ogm e' l'ennesima battaglia persa. Gia' che siamo messi bene.

      Il bello e' che se ascolti gli altri interessantisimi video, la quasi totalita' dei mangimi italiani e' prodotta con ogm, perche' il resto del mondo coltiva solo ogm, e per fare i mangimi dobbiamo importare tutto. Fra l'altro le ditte sementiere non perdono neppure piu' tempo a sviluppare sementi tradizionali (le sementi devono essere continuamente sviluppate, perche' qualsiasi semente dopo un po' di generazioni in primo luogo perde le caratteristiche originali, in secondo luogo viene raggiunta dalle modificazioni dei parassiti.

      Sull'argomento c'e' in giro una ignoranza abissale, basterebbe questo a sconsigliare vivamente, in un paese superstizioso come l'italia, la democrazia diretta dei grillini.

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    2. << Sull'argomento c'e' in giro una ignoranza abissale, basterebbe questo a sconsigliare vivamente, in un paese superstizioso come l'italia, la democrazia diretta dei grillini. >>

      Il problema non sono i grillini, ma i limiti intrinseci della democrazia diretta, soprattutto in una società complicata e complessa come la nostra.
      Ma il suo ideale, oserei dire il suo fascino, non è nato con i grillini e non morirà certo con essi.

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    3. E' ben per questo che nei paesi dove c'e' maggiore ignoranza si preferisce il sistema a democrazia rappresentativa, che dovrebbe servire a selezionare, attraverso vari passaggi, una classe dirigente che almeno un minimo sappia di cosa si sta parlando, con un minimo di senso storico, e che sia meno impressionabile e influenzabile dall'emozione del momento.

      Prova a pensare a cosa succederebbe se nel paese dal milione di leggi e regolamenti fosse ancora piu' facile tradurre in legge l'opinione dell'uomo della strada... da un milione passeremmo in breve tempo a miliardi di miliardi. E per la maggior parte si tratterebbe di opinioni e leggi insensate.

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  3. Globalizzazione

    "Tutto questo però, funziona sino a che la torta cresce.
    Quando smetterà di crescere, ed inizierà invece a ridursi ..."

    E chi lo sa (se il petrolio finirà e la torta finirà di crescere o dovrà essere spartita fra un numero crescente di commensali)?
    A credere al Foglio e ad altri invece abbiamo davanti a noi le magnifiche sorti e progressive (esplosione della creatività umana, soldi a palate ecc.). Cioè la torta sarà sempre più grande e ce ne sarà per tutti, anche per 15 e più miliardi di cavallette (o termiti o formiche) umane.
    Non lo dico per spirito di contraddizione, ma a questo punto è ormai impossibile fare previsioni (vedi anche l'interessante editoriale di Scalfari nella Repubblica di oggi). Tutto o quasi tutto è possibile (anche una guerra nucleare). Dunque? Mah! "Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia, del diman non c'è certezza", poetava Lorenzo de' Medici e similmente Ronsard: "Vivez, si m'en croyez, n'attendez pas à demain: cueillez dès aujourd'hui les roses de la vie." (Spassatevela, non aspettate domani: cogliete oggi stesso le rose della vita).

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    1. "Tutto questo però, funziona sino a che la torta cresce. Quando smetterà di crescere, ed inizierà invece a ridursi"

      Ma tanto siamo nella societa' dei servizi, no? Faremo crescere i servizi! Cosi' la torta non smettera' mai di crescere, e tutti felici e contenti, pure il PIL. Peccato che i "servizi", al 90 per cento, siano solo nuova burocrazia...

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    2. "La filosofia di Emanuele Severino spiegata dallo stesso in cinque minutui:
      http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/tecnica-e-follia-vi-racconto-leterno-tramonto-delloccidente-1375232.html
      Buona lettura e buon divertimento. Mi direte."

      L'ho letto, molto divertente, se un bravo comico si mettesse a fare la parodia di un filosofo non riuscirebbe a fare di meglio.
      Piu' o meno heidegger rimasticato ed estremizzato, se non sbaglio. Ci sono pagine di heidegger che sembrano sceneggiature di woody allen particolarmente ben riuscite, e severino non e' da meno.

      Sul contenuto, ha degli aspetti interessanti: mi par di capire che il "nostro" inglobi la somma dei "particolari" al tutto, relativamente sia al tempo che allo spazio, per cui questo Tutto, nella sua totalita', risulta immobile ed eterno, e onnicomprensivo (grazie tante, senno' che Tutto sarebbe?).

      Ok, interessante, ma la teoria di severino mi pare riconducibile al paradosso di Zenone, quello di achille e la tartaruga, che con un ragionamento verbale dimostra l'impossibilita' del moto, riducendolo all'inconcepibilita' del regresso infinito.

      Quindi questi ragionamenti sul Tutto, paradossalmente, sono riconducibili all'incapacita' del pensiero classico di concepire ed elaborare (matematicamente) il concetto di infinito: il paradosso di zenone se non erro non viene risolto fino alla matematica dei numeri reali e delle serie (convergenti, divergenti: una somma di termini infiniti puo' dare luogo ad un termine finito o infinito, cosa che se non sbaglio era matematicamente inconcepibile fino al tardo medioevo, che del resto non conosceva neppure il simmetrico concetto di zero - da cui forse l'incapacita' di concepire il nulla che mostra severino nella sua filosofia).

      Che dire, credere piu' al ragionamento o all'esperienza? Probabilmente i due poli sono interdipendenti, anche se nulla di per se' vieta che si possa pensare che esista solo uno o l'altro.

      Comunque uno che riesce ad imbastire una riuscita carriera e a scrivere decine di libri di successo su delle stronzate del genere, fra l'altro dicendo candidamente che quella che lui profferisce e' la verita' e tutto il resto e' fede, senza il minimo tentennamento, e' un genio, un santone, un vero incantatore di serpenti, questo bisogna ammetterlo.

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    3. La fede - tutte le fedi - credono che le cose stiano in un certo modo. Lo credono e lo vogliono (perché i loro adepti sono cresciuti in quella fede che offre una spiegazione abbastanza coerente e/o soddisfacente della realtà). Così i fedeli vogliono anche l'impossibile (la resurrezione dei morti, la vita eterna, i miracoli ecc.). Il dubbio è connaturato alla fede: l'evidenza non richiede di credere, ci sta davanti e basta. Per Severino la fede, ogni fede, è violenza perché vuole ciò che non è o non può essere (secondo la nostra ragione). E la suprema violenza per lui è credere che cose vengano da nulla e tornino nel nulla.
      La verità invece è l'eternità di ogni ente o fenomeno, dal più umile al sublime. Solo che l'umanità è incapace di afferrare questa verità per colpa dei ... Greci. E come mai invece Severino l'ha afferrata e quali prove può portare a sostegno di questa tesi? Prove non ce ne sono evidentemente, non ce ne possono essere. E difatti Severino nessuno lo caga, anche se lui - modestamente - ritiene di essere il più grande filosofo di tutti i tempi. Un genio incompreso forse? Si noti che ciò che lui afferma non è una fede come ogni fede, e dunque violenza, ma una verità. Io immagino che Severino una mattina si sia alzato e abbia avuto questa folgorazione: ma certo, tutto è, da sempre e per sempre. Una geniale intuizione (forse), ma nonostante una cinquantina di libri in cui ripete fino all'ossessione che tutto è da sempre e per sempre, non ha ancora sfondato, non riesce a convincere nessuno (a parte sua moglie, defunta, suo figlio (artista scultore) e forse sua figlia, una matematica.
      Ma chissà che la fisica relativistica di Einstein non venga in soccorso a Severino. Per Einstein passato presente e futuro sono in un certo senso contemporanei, dunque - logicamente - il futuro è già scritto. Dunque tutto è da sempre e per sempre, come dice Severino? Sono andato di nuovo a lezione di fisica guardandomi quattro puntate di un programma su relatività e fisica quantistica in cui si affermava ciò che ho detto qui sopra di Einstein: passato presente e futuro coesistono o coestisterebbero. Bisognerebbe chiedere spiegazioni a Einstein che sicuramente ci darebbe risposte comprensibili (si raccomandava di spiegare le sue teorie in modo semplice e comprensibile possibilmente a tutti). Severino invece parla come un oracolo. Ha recentemente pubblicato un'autobiografia con frasi allucinanti che capisce forse solo lui. Sembra ormai al di là del bene e del male, cioè impazzito completamente.
      Soprattutto che cosa cambia se ammettiamo l'eternità del tutto. Glielo hanno già chiesto, ma la risposta non è chiara. Però è positivo che la Chiesa l'abbia lincenziato dall'Università cattolica di Milano "in quanto la sua filosofia (o fissazione) costituisce l'ateismo più assoluto del nostro tempo." Ma non è rimasto a spasso, gli hanno trovato una cattedra a Venezia.

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    4. Caro Sergio, per quel che ne so io, Eistein non amava molto la fisica quantistica, perchè aveva degli aspetti "strani" che confliggevano con la fisica classica, di cui la teoria della relatività era uno sviluppo contro-intuitivo, ma comunque coerente.

      Ma sono troppo ignorante in materia per poter approfondire.

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  4. @ Sergio

    << chi vuol esser lieto sia, del diman non c'è certezza >>

    Il che è giustissimo, ma, se mi permetti, con una piccola aggiunta: goditi la vita adesso per quanto ti è possibile, ma tieni sempre pronto un piano B per il futuro, perchè non si sa mai.

    Certo, gli eventi futuri sono - per la grandissima parte - sottratti al nostro controllo ed alle nostre previsioni; ma qualcosa dipende anche da noi stessi (spesso più di quanto pensiamo), per cui un po' fieno (metaforico) in cascina non guasta di certo.

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