sabato 6 settembre 2014

Abbecedario Filosofico

Dopo il Dizionario Filosofico di Voltaire, eccovi, si parva licet, l'abbecedario filosofico del sottoscritto. Auguri. Lumen


AGOSTINO - Che cos'è il tempo? Se non me lo chiedi lo so; ma se invece mi chiedi che cosa sia il tempo, non so rispondere.
LUMEN – E se poi mi si guasta l’orologio, ne so ancora di meno.


AGOSTINO - Rendimi casto, ma non ora.
LUMEN – Anzi, facciamo così: rendimi casto quando non me ne importerà più nulla.
 

ARISTOTELE - La filosofia non serve a nulla, dirai; ma sappi che proprio perchè priva del legame di servitù é il sapere più nobile.
LUMEN – Nobile, certo. A patto però che ci sia qualcun altro, un po’ meno nobile, che lavora per te.
 

ARISTOTELE - Se c'e' soluzione perché ti preoccupi? Se non c'é soluzione perché ti preoccupi ?
LUMEN – E se di soluzione ce ne sono diverse, ma non sai qual è la migliore ? Non è forse il caso di preoccuparsi davvero ?
 

BACONE - Il mondo é stato fatto per l' uomo, e non l'uomo per il mondo.
LUMEN – Il mondo è stato fatto per sé. L’uomo è solo l’ultimo dei suoi ospiti, e nemmeno dei più graditi.
 

BOBBIO - Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze.
LUMEN – Ed infatti, fare l’uomo di cultura - oggi - è diventato sempre più facile.
 

BOBBIO - Diffidate di un filosofo che sa di sapere.
LUMEN – Anche perché è impossibile. Se è davvero un filosofo “non sa”; se invece “sa”, non può essere un filosofo.
 

BRECHT - Chi non conosce la verità é soltanto uno sciocco; ma chi, conoscendola, la chiama bugia, é un malfattore.
LUMEN – E chi invece prende una bugia e la chiama verità, è un teologo.
 

CHE GUEVARA - O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intelligenza.
LUMEN – Il signore sì, che se ne intende !
 

EPICURO - Il dolore non va temuto. Infatti se é intenso é breve, se é lungo non é intenso.
LUMEN – E se invece è lungo e intenso ? Posso prendermi un analgesico ? 


FREUD - La religione é un narcotico con cui l'uomo controlla la sua angoscia, ma ottunde la sua mente.
LUMEN – E se gli rimane la paura dell’inferno, non riesce neppure a controllare la sua angoscia. 


GANDHI - Se esiste un uomo non violento, perché non può esistere una famiglia non violenta? E perché non un villaggio? una città, un paese, un mondo non violento?
LUMEN – Perché – purtroppo - ci sarà sempre, nelle vicinanza, qualche violento pronto ad approfittarsene.
 

HESSE - Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno.
LUMEN – Il guaio è che non sai mai quando succede.
 

HOBBES - La condizione dell' uomo é una condizione di guerra di ciascuno contro ogni altro.
LUMEN – Salvo che con parenti e consanguinei. I nostri geni non sono sciocchi sino a questo punto.
 

KANT - La ragione umana viene afflitta da domande che non può respingere, perché le sono assegnate dalla natura della ragione stessa, e a cui però non può neanche dare risposta, perché esse superano ogni capacità della ragione umana.
LUMEN – E provare con la scienza ? Alle volte funziona.
 

KRAUS - Il diavolo è un ottimista se crede di poter peggiorare gli uomini.
LUMEN – Dio invece no. Perché lui, a peggiorare gli uomini, ci riesce davvero.
 

MARX - La religione è l'oppio del popolo.
LUMEN – Il comunismo, invece, è l’eroina.
 

MARX - L'umanità non si propone se non quei problemi che può risolvere, perché, a considerare le cose da vicino, si trova sempre che il problema sorge solo quando le condizioni materiali della sua soluzione esistono già o almeno sono in formazione.
LUMEN - Il che mi pare la cosa più intelligente. Ad inseguire i problemi irrisolvibili ci pensano già teologi e filosofi.
 

NIETZSCHE - Si possono concepire i filosofi come persone che compiono sforzi estremi per sperimentare fino a che altezza l'uomo possa elevarsi.
LUMEN – Sfortunatamente, tra le cose più alte a cui può giungere la testa di un filosofo, ci sono le nuvole.
 

NIETZSCHE - La decisione cristiana di trovare il mondo brutto e cattivo, ha reso brutto e cattivo il mondo.
LUMEN – Ma no, era già brutto e cattivo anche prima. Non rendiamo il Cristianesimo più importante di quello che è.
 

NIETZSCHE - La Chiesa é esattamente ciò contro cui Gesù predicò e contro cui insegnò ai suoi discepoli a combattere.
LUMEN – E, paradosso dei paradossi, è stata la Chiesa stessa a stabilire qual era la predicazione di Gesù.
 

PLATONE - Per chi intraprende cose belle, é bello soffrire, qualsiasi cosa gli tocchi .
LUMEN – Soffrire non è mai bello. Salvo che per i masochisti.
 

ROUSSEAU - L'uomo è nato libero e ovunque è in catene.
LUMEN – Allora, forse, non era poi così libero.
 

RUSSELL - Non vorrei mai morire per le mie idee, perchè potrebbero essere sbagliate.
LUMEN – E, soprattutto, perché nessuna idea può mai giustificare la perdita della propria vita.
 

SCHOPENHAUER - Se ad un Dio si deve questo mondo, non ci terrei ad essere quel Dio: l'infelicità che vi regna mi strazierebbe il cuore.
LUMEN – Ecco perché dio può permettersi di essere buono: perché non esiste.
 

SENECA - Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l'ultimo.
LUMEN – Ma nemmeno per idea: vivi ogni giorno come se non dovessi morire mai.
 

SENECA - Vuoi ottenere la vera libertà ? Renditi schiavo della filosofia.
LUMEN – Non mi piace essere schiavo, neppure in senso metaforico. Preferisco imparare dalla scienza.
 

VOLTAIRE - Disapprovo ciò che dici, ma difenderò alla morte il tuo diritto di dirlo.
LUMEN – Beh, sino alla morte, magari, no. Diciamo che ti posso fare da avvocato difensore.
 

VOLTAIRE - Il divorzio risale probabilmente alla stessa epoca del matrimonio. Ritengo, comunque, che il matrimonio sia più antico di qualche settimana.
LUMEN – Poi è venuta anche la Sacra Rota. Di scorta.
 

WILDE - Non esistono domande imbarazzanti, bensì risposte imbarazzanti.
LUMEN – Ecco perché dio non risponde mai: per non mettere in imbarazzo i suoi fedeli.


WITTGENSTEIN - Tutto ciò che può essere detto, può essere detto chiaramente.
LUMEN – Ma solo se ti conviene. Altrimenti si può dire benissimo anche in modo oscuro

9 commenti:

  1. Uff, mi viene da aggiungere od obiettare qualcosa ad ogni battuta. E direi, magari per cominciare, che è fin troppo facile fare dell'ironia su pressoché qualsiasi cosa. Vediamo un po', per es. questa:

    - ARISTOTELE - La filosofia non serve a nulla, dirai; ma sappi che proprio perchè priva del legame di servitù é il sapere più nobile.
    LUMEN – Nobile, certo. A patto però che ci sia qualcun altro, un po’ meno nobile, che lavora per te.

    E invece senza la filosofia non avremmo il computer, l'automobile, l'aereo, l'atomica e persino da mangiare! Anzi, non ci saremmo nemmeno noi!
    Perché la filosofia è anch'essa scienza. Filosofare significa semplicemente pensare, pensare con rigore. E Artistotele pera un fine pensatore - che è all'inizio dell'esplosione del sapere degli ultimi due secoli. È vero che ci sono filosofi chiacchieroni che non meritano ascolto. Ma la fisica moderna non è anch'essa filosofia? Pensa l'impensabile al punto che potrebbe essere considerata anch'essa - almeno da un profano come me - chiacchiera filosofica, forse di altissimo livello e inaccessibile al profano (che però lavora e fornisce ai filosofi moderni - gli scienziati puri - i presupposti del loro filosofare al CERN, cioè soldi e cibo). Tiè!

    RispondiElimina
  2. O quest'altra:

    - BOBBIO - Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze.
    LUMEN – Ed infatti, fare l’uomo di cultura - oggi - è diventato sempre più facile.

    Bobbio non era un mio punto di riferimento. Debbo anche dire che lo conosco poco. Mi sono comprato la sua autobiografia e "Destra e sinistra" ma non li ho letti e non ho nemmeno più voglia di leggerli. Era, sembra, uno di sinistra e difende ciò che sarebbe sempre di sinistra, cioè meglio della destra. Bah!

    Però quelllo di "seminare dubbi" non mi sembra un bel mestiere. Certo, cultura, vera cultura, significa invenzione, ri-creazione, scoperta, cose che mi sembrano o possono essere molto positive bellissime. Invece seminare dubbi mi sembra il mestiere di un rompiscatole e anche di un sadico che si diverte a sconvolgere le certezze dei cosiddetti benpensanti. A un seminatore di dubbi preferisco un amico fraterno e intelligente che sa vedere più in là di me e mi dà una dritta, un aiuto. Il dubbio del resto va superato, non si può restare nel dubbio o si sta male.

    RispondiElimina
  3. Caro Sergio, le mie sono quasi tutte provocazioni fatte per divertimento.

    Certo, non ho una grande opinione dei filosofi, ma solo perchè utilizzano un metodo di indagine, quello metafisico, che mi pare totalmente inadeguato a comprendere la realtà, per la quale funziona molto meglio il metodo scientifico.

    Con questo, non intendo sminuire l'importanza di tanti pensatori, la loro profondità o la loro cultura, anche se figlia del loro tempo e quindi oggi - inevitabilmente - superata.
    E sono in molti - anche tra gli stessi scienziati - coloro che ammettono di poter veder più lontano solo perchè sono "nani seduti sulle spalle di giganti", secondo il famoso aforisma.

    Comunque, un po' di sana dissacrazione - a volte - non guasta, anzi deve essere la benvenuta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Con questo, non intendo sminuire l'importanza di tanti pensatori, la loro profondità o la loro cultura, anche se figlia del loro tempo e quindi oggi - inevitabilmente - superata."

      Quando si dice "superato" si pensa necessariamente a qualcosa da archiviare, a vecchiume, insomma cose e concetti ormai inutili.
      Ma sono davvero da buttare i classici del pensiero e della filosofia? Ovviamente no (certo sto parlando pro domo). E se si leggono ancora, e con piacere e profitto, hanno dunque almeno una certa attualità. È superato Leopardi (grande poeta, ma anche lucidissimo pensatore)? Penso proprio di no, e proprio come filosofo, anche se non figura in nessuna storia della filosofia e Croce non lo considerava affatto un filosofo). Ma è chiaro che lo Zibaldone non può confrontarsi con la fisica quantistica, è chiaro che oggi conosciamo meglio la materia e l'universo (ma già Leopardi, a proposito di stelle e galassie, diceva "... che sono immense, in guisa che un punto a petto lor son terra e cielo").
      A dir la verità di galassie non si parlava ancora allora (ancora nel 1916, all'epoca della relatività di Einstein, si supponeva che la Via Lattea costituisse l'intero universo - mentre oggi sappiamo che è solo una dei cento miliardi di galassie).
      Sto leggendo un libro di uno psichiatra e scienziato in cui si parla del cervello cognitivo (costituito dal neocortex) e di cervello emozionale (sistema limbico). Il famoso IQ misura soprattutto la capacità di astrazione del neocortex, ma il sistema limbico e primitivo (con componente rettiliana) determina all'80% il successo di un individuo (la sua capacità di relazionarsi, di vivere in armonia ecc.). L'IQ però non misura per niente il cervello emozionale che è pure così importante. Voglio dire con ciò che oltre la matematica e la fisica - senza le quali non possiamo avere oggi un concetto adeguato dell'universo - ci sono anche le emozioni, l'ineffabile, la vaghezza. Che contano eccome. Anzi: "Senza emozioni, la vita non ha senso" (leggo nel libro del succitato psichiatra, David Servan-Schreiber).

      Elimina
  4. << Anzi: "Senza emozioni, la vita non ha senso" (leggo nel libro del succitato psichiatra, David Servan-Schreiber). >>

    Ed io te lo confermo senza nessuna esitazione.
    In materia di neuro-scienze ho letto, nell'ordine, Daniel Dennet (difficile ed oscuro), Antonio Damasio (difficile ma comprensibile) e, dulcis in fundo, il nostro bravissimo Edoardo Boncinelli (semplice e chiaro).
    Tutti concordano nel dire che la nostra mente è parte integrante del nostro organismo fisico (sono proprio un tutt'uno) e che quindi le emozioni sono indispensabili nella fissazione dei ricordi (positivi o negativi), e che quindi sono loro, in ultima analisi, a guidare le nostre scelte "razionali".

    Per quanto riguarda invece l'attualità dei pensatori del passato, almeno per quanto riguarda le riflessioni sull'uomo, credo che tutto quello che è stato scritto ed elaborato prima di Darwin abbia - necessariamente - un valore molto relativo.
    Ma queste sono opinioni del tutto personali, e non incidono sul mio apprezzamento per certi autori o certe pagine (a cominciare dal mio amatissimo Giacomo)..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Devo confessare che sono rimasto molto sorpreso dell'importanza del sistema limbico che gestisce i nostri comportamenti istintuali (l'amigdala è responsabile degli attacchi di panico ecc.).
      Tuttavia neocortex e sistema limbico, pur essendo autonomi, si influenzano e l'ideale è che siano in equilibrio. Dunque la ratio può aver presa, e con vantaggio, sul sistema limbico, frenarne gli impulsi che possono essere in alcune circostanze anche controproducenti. Io sono (o mi credo) piuttosto cerebrale, ciò che provoca evidentemente uno scompenso: il sistema limbico, inibito, ne soffre, donde malessere, disturbi psicosomatici. Ma che il sistema limbico sia fondamentale per sentirsi bene, addirittura per aver successo nella vita, lo apprendo ora leggendo Servan-Schreiber (la nostra salute psicofisica ne dipenderebbe persino all'80%). Immagino che il sistema limbico, che è quello più antico (persino in parte rettiliano), sia quello più elementare, in grado di replicare immediatamente a determinati fenomeni (caldo-freddo, amicizia-ostilità ecc.). Però la cultura mi sembra l'esito dell'attività del neocortex.
      Mi vengono in mente alcuni versi del Faust di Goethe: "Mi sento bene come un cannibale e cinquecento maiali." Evidentemente qui si esprime il sistema limbico (in modo non molto fine e poetico ma appropriato). Oppure Faust desideroso di mischiarsi la mattina di Pasqua col "popolo" e sentirsi contagiato dalla sua semplicità e gioia: veramente una liberazione dopo aver cercato di sondare, ovviamente invano, il mistero dell'universo. Lo studioso Faust, gravato di problemi e frustrato (dal neocortex), desidera abbandonarsi ai piaceri elementari, ma ben reali e piacevoli del sistema limbico.

      Elimina
  5. Ne abbiamo fatta di strada, per fortuna, dai tempi del povero Cartesio, che con la sua errata (e disastrosa) suddivisione tra "res cogitans" e "res extensa" ha condizionato negativamente la medicina e le scienze cognitive per secoli.

    RispondiElimina
  6. Caro Lumen, mi sono divertito molto nel leggere tutto quanto e trovo sempre felice questa tua vena aforistica, possa durare ancora:)

    La risposta che più mi ha dato piacere è quella, data a Gandhi, iconoclasta; la più stimolante quella a Kant, che mi ha fatto pensare al famoso passo della Critica del Giudizio, non può sorgere il Newton di un filo d'erba. Pirandello vi si ispirò nel suo racconto di Tommasino Unzio :"E lui, avvertendo e riconoscendo le nuvole, poteva anche - perché no? - pensare alla vicenda dell'acqua, che divien nuvola per ridivenir poi acqua di nuovo. E a spiegar questa vicenda bastava un povero professoruccio di fisica; ma a spiegare il perché del perché?" Sinceramente ho sempre trovato un'obiezione del genere convincente, eppure vorrei levarmela di torno, e affidarmi ad una risposta come la tua. Magari c è solo un perché, e il di più viene dal Maligno, per così dire.

    RispondiElimina
  7. Caro Francesco, ti ringrazio per le belle parole.
    Per quanto riguarda il mio commento a Kant, pur avendo una grande stima della scienza, non cado nell'errore di mitizzarla, e quindi non mi illudo che ogni domanda avrà, alla fine, la sua risposta.
    Per molte cose (purtroppo), la scienza dovrà probabilmetne arrendersi.
    Ma cercare le risposte altrove (nella teologia o nella metafisica) mi sembra, molto semplicemente, infantile (o disonesto, a scelta).

    RispondiElimina