sabato 18 agosto 2012

Pensierini - XVI

POPOLAZIONE
L'occidente avrebbe in sè (per sua inconscia fortuna) il trend giusto per ridurre la popolazione, in quanto le giovani famiglie (pur desiderando magari il terzo figlio) di fatto ne fanno uno, massimo due.
Quindi noi saremmo anche sulla strada giusta per rientrare, prima o poi, in un carico ecologico sostenibile. E invece cosa facciamo ?
Andiamo a coprire ogni piccola riduzione di popolazione con l'importazione dall'estero (leggi immigrazione).
Io non sono nè razzista nè xenofobo, sia chiaro, per cui il mio è solo un discorso di NUMERI. Ma continuando così, il sovraccarico ecologico continua. E come ci potremo mai salvare di questo passo ? LUMEN


TENORE DI VITA
Qualcuno pensa che sia possibile mantenere l’attuale livello di popolazione solo riducendo il tenore di vita delle nazioni più ricche, ma è una pia illusione, perché ormai il dentifricio (del consumismo iper-tecnologico) è uscito dal tubetto e non può più ritornare dentro.
L'uomo può vivere bene senza un mucchio di cose, ma solo a condizione che non ne conosca l'esistenza (quanto meno nel suo mondo).
Se invece una cosa è disponibile nella società intorno a lui, ma lui non ce l'ha, allora dà fuori di matto. LUMEN


MIGRAZIONI
Sono convinto che la NON-politica dei flussi migratori, in Italia, sia stata una scelta dettata da tre diverse visioni, che, per nostra sfortuna, si sono sovrapposte e cumulate:
1 - quella cinica della Chiesa Cattolica, che nella povertà e nell'ignoranza diffusa ci sguazza, perchè vede aumentare il proprio potere e la propria influenza.
2 - quella miope del capitalismo, che vede solo le braccia da lavoro a buon mercato, senza pensare che ci sarà poi un prezzo da pagare.
3 - quella infantile della sinistra buonista, tanto brava a combattere per i diritti, quanto totalmente incapace di fare analisi realistiche a lungo termine.
E contro questa una "santissima trinità" di questo tipo, che in Italia dispone di una maggioranza bulgara, non credo che ci sia molto da fare. 
LUMEN


TRAPPOLA DEMOGRAFICA
I noti ambientalisti Donella Meadows e Jorger Randers hanno cercato di spiegare i complessi rapporti che esistono tra crescita demografica, equilibrio economico e benessere sociale.
<< Nei paesi poveri - dicono gli autori - la crescita del capitale fa fatica a tener dietro alla crescita della popolazione. Il prodotto che avrebbe potuto essere reinvestito serve piuttosto per costruire scuole e ospedali e per soddisfare le necessità di una economia di sussistenza. Siccome i bisogni immediati sottraggono prodotto agli investimenti industriali, la crescita dell'economia è lenta.
Se le donne non vedono nello studio o nell'attività economica un'alternativa attraente rispetto all'allevamento dei figli, questi ultimi vengono ad essere una delle poche forme di investimento a disposizione., e la popolazione diventa più numerosa senza diventare più ricca. >>
Ed aggiungono: << In realtà tutti gli elementi di questo anello di retroazione positivo esercitano una forte influenza sul comportamento delle popolazioni dei paesi più poveri. Essi originano una "trappola sistemica", un anello che aggiunge disgrazia a disgrazia: mantiene povero il povero e continua a far crescere la popolazione. Sottraendo prodotto dagli investimenti a favore dei consumi, la crescita della popolazione rallenta la crescita del capitale.
La povertà a sua volta perpetua la crescita della popolazione tenendo le persone in condizioni per cui non hanno istruzione, né assistenza sanitaria, né pianificazione familiare, nessuna possibilità di scelta e nessun potere: l'unico modo per cavarsela è fare figli e sperare che possano apportare reddito o dare una mano nel lavoro dei familiari. >>
Ne consegue che chi dice di voler lottare concretamente contro la povertà, non può, contemporanemente, augurarsi una crescita ulteriore della popolazione. Eppure molte persone non riescono a vedere questa contraddizione.
LUMEN

6 commenti:

  1. "Io non sono né razzista né xenofobo". Buona questa, è quello che dicono tutti i razzisti e gli xenofobi ... Excusatio non petita etc.
    Sto scherzando ovviamente, caro Lumen. Comunque io eviterei di mettere le mani avanti chiarendo che non sei né questo né quello: tanto puoi essere arcisicuro che i buonisti e i sinistri ti daranno lo stesso del razzista e dello xenofobo. C'è persino tra loro chi dice che l'Italia non è degli Italiani. E di chi allora? Be', è chiaro, di «tutti». Anche il tuo appartamento e il tuo conto in banca non sono tuoi, secondo loro. E di chi allora? Be', di tutti, no? Senza contare che chissà come te li sei fatti l'appartamento e il conto in banca... Magari sei anche un evasore fiscale, dunque uno dei peggiori criminali in circolazione...

    "C'è qualcosa di nuovo oggi nel cielo, anzi d'antico." (Pascoli, L'aquilone)
    Sì, la dabbenaggine e la stupidità umana. Mi sto rassegnando ...

    Negli anni Settanta il professor Kneschaurek aveva previsto dieci milioni d'abitanti in Svizzera per l'anno 2000: una visione da incubo che non si è fortunatamente avverata.
    Sfortunatamente però si avvererà tra non molto perché, grazie alla libera circolazione, ai clandestini, agli immigrati regolari e irregolari, abbiamo passato il mese scorso il capo degli 8 milioni e ormai ci si prepara ufficialmente alla Svizzera di 10 milioni di abitanti, previsti per il 2035 (ma secondo me ci si arriverà molto prima al ritmo attuale). Non è nemmeno un caso che l'edilizia sia in continua espansione benché ogni svizzero abbia già sicuramente un alloggio: si costruisce per chi vorrà venire a vivere e ad abitare da noi (non necessariamente a lavorare: c'è un'assistenza sociale di prim'ordine qui). Il governo ha persino rinunciato ufficialmente a una politica di sviluppo demografico: sarà l'economia a decidere in merito. E imprenditori ed economisti, è noto, vogliono una cosa sola: crescere. Ma per crescere ci vogliono anche più soggetti che comprino tutte le schifezze che producono loro, dunque ...
    Dunque solo un gran botto può fermare questo andazzo. Come detto, sono piuttosto rassegnato. Tanto che non raccolgo nemmeno più le firme per l'iniziativa popolare di Ecopop (tacciata di xenofoba e razzista dalla sinistra).
    Io ho cancellato dal mio vocabolario i termini fascista, razzista e antisemita. Ma non stronzo. Mi sembra che di stronzi in circolazione ce ne siano parecchi.

    Quanto all'Italia ricordo che Fulco Pratesi parlava di un numero ideale di abitanti intorno ai 35 milioni. Invece si va verso il raddoppio. Di lavoro non ce n'è, e mancano tante altre cose. Ma se "cresciamo" economicamente si risolveranno tutti i problemi (ripetono un po' tutti, destra e sinistra). Si favoleggia di "nuovi piani industriali" per creare occupazione. Sì sì, non una, ma dieci, venti, cento Ilva e siamo a posto. Senza dimenticare l'alta velocità, il ponte di Messina, la Salerno-Reggio Calabria e tante altre opere inutili ma che illudono gli stronzi (di destra e sinistra).



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  2. Caro Sergio, hai perfettamente ragione sulla mia "excusatio non petita", ma almeno così nessuno può dire che non sono stato chiaro.
    Purtroppo una delle accuse principali (falsa e vergognosa ma ahimè efficace) che i buonisti lanciano contro chi propone il controllo demografico è che siamo fascisti, nazisti, razzisti, ecc.
    Così nessuno fa nulla ed anche la vostra Svizzera felix si ritrova con un surplus demografico di difficile gestione, visto che anche lì da voi, a quanto ho letto, l'impronta ecologica è, come in utto l'occidente, molto al di sopra della quota di equilibrio.

    Quanto alle grandi opere italiane che tu citi alla fine, credo proprio che non si faranno, anche solo per mancanza di soldi.

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  3. L'impronta ecologica? Ma non sai che è una "barzelletta" messa in giro dai catastrofisti come te? Lo dice un pezzo grosso, Antonio Gaspari, direttore del Dipartimento Uomo e Ambiente del CESPAS e del Master in Scienze Ambientali dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
    Ti spedisco a parte l'intervista da lui rilasciata dopo la pubblicazione di "Le bugie degli ecologisti", scritto insieme a Cascioli.

    Scherzi a parte, credo che l'impronta sia un buon criterio per giudicare dell'iperconsumo di un paese. Se un paese deve importare quasi tutto per vivere e mantenere il suo standard, come fa per es. la Svizzera, è chiaro che vive al di sopra dei suoi mezzi. Dicono gli importatori: ma quei prodotti li paghiamo fior di quattrini! Certo, per il momento possiamo ancora pagarli - al prezzo che diciamo noi. Ma le cose possono cambiare. Che cosa succederebbe se i paesi arabi il loro petrolio lo vendessero alla Cina o decidessero di tenerselo per se visto che ormai si sono arricchiti abbastanza e potrebbe servire loro in futuro? Penso che il premio Nobel per la pace, tale Obama Hussein, gli tirerebbe qualche bomba atomica. Comunque gli Americani sono saggi e hanno praticamente già occupato il Medio Oriente (e dobbiamo anche ringraziarli perché senza quel petrolio dovremmo rendere l'anima anche noi).

    La Svizzera sta distruggendo la sua agricoltura. Ogni anno centinaia e centinaia di contadini sono costretti a cessare l'attività perché non possono concorrere sul mercato globale, è ovvio. La produzione locale è cara ed è anche sovvenzionata dallo Stato. Ma io preferirei salvaguardare questo ramo economico, anche perché la nostra produzione è più pulita e sana (non compro per principio niente di commestibile dalla Cina - sì, discrimino i suoi prodotti e sono dunque razzista, ma non voglio essere avvelenato dai prodotti cinesi).

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  4. << La Svizzera sta distruggendo la sua agricoltura. Ogni anno centinaia e centinaia di contadini sono costretti a cessare l'attività perché non possono concorrere sul mercato globale, è ovvio. La produzione locale è cara ed è anche sovvenzionata dallo Stato. >>

    Lo stato svizzero fa benissimo a sovvenzionare la propria agricoltura per tenerla in vita perchè il futuro, che ci piaccia o no, è nella produzione locale a km zero.
    Noi oggi possiamo far finta di importare derrate alimentari dall'estero A PREZZO NOMINALMENTE INFERIORE solo perchè i costi economici dei trasporti sono ridicolmente bassi.
    E questo è possibile solo per due motivi, entrambi prossimi a sparire: la facile disponibilità di petrolio a buon mercato e la NON inclusione dei costi ecologici nel prezzo del prodotto.
    Non appena i costi del trasporto verranno a pesare come debbono, i prodotti agricoli accessibili potranno essere solo quelli locali, salvo magari alcuni sfizi DOC/DOP da prendersi di tanto in tanto (semel in anno...).

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  5. Caro Lumen, sono perfettamente d'accordo con Sergio, non ci dobbiamo far fermare dalle solite accuse degli stronzi. Oggi si tratta di salvare il pianeta, e ogni accusa di razzismo e fascismo squalifica chi la fa. La cementificazione e l'inquinamento di questo disgraziato paese puo' derivare solo da una graduale riduzione della popolazione e dal non lasciare il dibattito politico e culturale in mano agli stronzi di destra e di sinistra.

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  6. Ringrazio Agobit per le sue parole di sostegno.
    A volte mi chiedo cosa mai dovrebbero fare i movimenti ecologici e denatalisti per farsi sentire ed avere un po' di seguito e di sostegno.
    E mi è venuto in mente che quello che influisce di più sulla mentalità delle persone e della società non sono i saggi, gli articoli, i blog, ecc, ma la fiction in tutte le sue forme, soprattutto cinema e televisione.
    Quando qualcuno avrà il coraggio di fare un film o uno sceneggiato di successo (di quelli che fanno incassi perchè sono belli) che mostri le conseguenze catastrofiche del nostro stile di vita, ecco, allora forse la gente incomincerà a pensare.

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