giovedì 25 settembre 2025

La finta Ecologia

I problemi ambientali, a detta dei nostri governanti, sarebbero sempre prioritari nelle preoccupazioni e nelle scelte dei decisori pubblici.
Poi però, andando a guardare bene dietro la facciata, si ha l'impressione che quella ecologica sia solo una vernice esteriore e che il cuore dei provvedimenti resti di tipo BAU (business as usual).
Di questa pericolosa dicotomia tra il 'dire' ed il 'fare' ci parla Leonardo Mazzei, in questo interessante articolo tratto dal sito di Sollevazione (LINK).
LUMEN


<< [A febbraio], proprio mentre era in corso il summit parigino sull’intelligenza artificiale, 'la Repubblica' annunciava come niente fosse che lo sviluppo dell’IA nell’Ue porterà nei prossimi 5 anni ad un aumento dei consumi energetici del settore pari al 160%. Avete letto bene: centosessanta percento.

La previsione è che nel 2030 il solo consumo dei data center europei sarà pari a 287 Twh (miliardi di kilowattora). Un’enormità assoluta, un consumo pari a quello medio di 115 milioni di famiglie, superiore a quello complessivo della Spagna e piuttosto vicino (92%) a quello dell’Italia.

Ma come, da anni vige l’ossessione del risparmio energetico senza il quale il pianeta andrebbe a ramengo, da anni si smerciano solo lampadine ed elettrodomestici pensati per risparmiare qualche kilowattora, e adesso ci venite a dire che i consumi elettrici dovranno crescere all’impazzata per l’IA? E il “climate change” dov’è andato a finire?

Ora, sappiamo bene come certe ossessioni siano del tutto interessate. Sappiamo, ad esempio, come esse servano ai produttori di elettrodomestici per imporre sul mercato modelli più costosi e ad obsolescenza programmata più ravvicinata. Ma, pur sapendo tutto ciò, è tollerabile che chi ci parla di cambiamento climatico anche durante una partita di calcio, nulla abbia da eccepire sull’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale?

Naturalmente, quel che vale per l’Ue vale anche per le altre potenze (Usa e Cina anzitutto) che partecipano alla folle corsa dell’IA. Una gara dove gli Stati Uniti faranno certo “meglio” di tutti. A Parigi il vicepresidente americano, JD Vance, ribadendo peraltro il rifiuto di ogni regolamentazione dell’intelligenza artificiale, si è fatto forte del piano di investimenti Stargate sostenuto da Trump: 500 miliardi di dollari da spendere nei prossimi quattro anni.

Ma l’Ue non si tira certo indietro. Da qui l’annuncio della signora Ursula Pfizer von der Leyen di un piano europeo per 200 miliardi di euro, al quale si affiancheranno altre iniziative nazionali. Una su tutte quella annunciata da Macron per la Francia, con 35 nuovi data center da finanziare con 109 miliardi e da realizzare superando ogni vincolo classificandoli come “progetti di interesse nazionale”.

La disonestà intellettuale delle attuali oligarchie, specie quelle europee, è davvero disarmante. Auto elettriche, case “green”, la colpevolizzazione dei cittadini, la parola “sostenibilità” in ogni riga di ogni documento ufficiale, ed ora il via ad una corsa al consumo di energia elettrica senza precedenti. Il tutto senza nessuna autocritica, nessuna riflessione, nessun dibattito pubblico degno di questo nome. Si farà così perché ce lo chiede la “competitività”, questa folle religione che tutto spiana e distrugge.

Ovviamente, lorsignori ben comprendono la contraddizione in cui si van cacciando. E cercano di porvi rimedio con un’apposita narrazione. Il problema è che si tratta di una narrazione semplicemente demenziale, una roba che neanche un piddino medio potrebbe bersi del tutto.

Quel che vorrebbero farci credere è che i padroni dell’IA, a partire dai Paperoni della Silicon Valley, faranno fronte all’enorme quantità di energia elettrica di cui abbisognano con impianti assolutamente ecologici. E difatti alcuni giganti del settore, come Google e Microsoft, stanno già propagandando i loro progetti “sostenibili”. Come no? Basta crederci.

Ma prima di vedere i loro piani, è bene tornare un attimo sui numeri di questa folle partita. Partiamo dall’Unione europea. Qui già oggi i data center assorbono il 3% dei consumi complessivi, con alcuni paesi che stanno decisamente al di sopra (Olanda 5,4%, Irlanda 21%). Se la previsione al 2030 risulterà giusta, la quota di elettricità destinata all’IA sarà vicina all’8%. Ma questo, lo affermano tutti gli addetti ai lavori, non sarà che l’inizio.

Negli Stati Uniti, dove si è ovviamente più “avanti”, la quota di energia elettrica consumata dall’IA è al 4,4%, ma si pensa di arrivare al 12% già nel 2028. Insomma, la crescita (e la sua rapidità) sarà ben più forte negli Usa che in Europa. Basti pensare che il 12% americano equivarrà ad oltre 520 miliardi di kilowattora. E voi continuate a risparmiare 10 Kwh all’anno con la lavatrice di “nuova generazione” per “salvare il pianeta”…

Dulcis in fundo, arriviamo ora a come i boss dall’IA, che già si considerano i padroni del mondo, vorrebbero pure salvare se non proprio l’anima, almeno la loro faccia “ecologica” e “sostenibile”. Alla fine della fiera, lorsignori lo ammettono: al netto di mille discorsi “green”, la loro idea è quella di rilanciare il nucleare, magari ricorrendo ai mitici reattori SMR (Small Modular Reactors).

Di questi reattori si dice infatti un gran bene, soprattutto perché, almeno in occidente (ne esistono solo 2 in Cina ed altrettanti in Russia), nessuno li ha mai visti funzionare.

Secondo i fanatici dell’atomo, di recente tornati all'attacco anche in Italia, questi reattori risolverebbero ogni problema tipico del nucleare, dai costi (sempre più esorbitanti) alla sicurezza. E’ davvero così? Assolutamente no. Questo non è un articolo sul nucleare (...), ma una notiziola ci corre l’obbligo di riportarla.

Recentemente, uno studio di scienziati della Standford University e della University of British Columbia, ha analizzato la gestione e lo smaltimento dei rifiuti nucleari prodotti dagli SMR, con risultati tutt’altro che esaltanti. Lo studio precisa, infatti, che i reattori SMR produrranno più scorie radioattive dei classici reattori PWR. In particolare, il volume del combustibile nucleare spento (SNF) aumenterà di 5,5 volte, quello dei rifiuti ad alta attività (HLW) di 30 volte, quello dei rifiuti a bassa e media intensità (LILW) di 35. Bingo!

Il succo è che gli SMR non solo non forniscono alcun vantaggio rispetto ai reattori fin qui conosciuti, ma per certi aspetti sono pure peggio. Tra l’altro, il loro combustibile esaurito, contenente concentrazioni elevate di nuclidi fissili, comporterà nuovi problemi per lo stoccaggio e lo smaltimento.

Aggiungiamo infine una cosuccia. Gli SMR possono produrre al massimo 2 Twh all’anno. Dunque, solo per soddisfare le esigenze dell’IA che abbiamo visto, ce ne vorrebbero almeno 144 in Europa e 260 negli Usa. Rispettivamente in 5 e 3 anni, giusto per cominciare. Realistico, no? >>

LEONARDO MAZZEI

17 commenti:

  1. Data center per l'AI, rottamazioni auto, detrazioni fiscali, bonus incentivanti e aumenti di consumi “verdi”, sono tutte "scuse" e metodi con cui i capitalisti hanno cercato in tutti i modi di tenere a galla il barcone.
    Cioè, in pratica, l’ideologia green (ed ora la corsa all'AI) è servita solo a garantire un altro po' di aumento dei consumi per tenere la gente impegnata a far qualcosa.
    Tuttavia il declino demografico è più veloce dell'aumento dei consumi da loro sperato.

    https://torino.corriere.it/notizie/politica/25_settembre_26/elsa-fornero-la-mia-legge-salvini-la-doveva-smantellare-ora-fa-finta-di-nulla-a-torino-in-dieci-anni-piu-pensionati-che-8aea59a5-8417-47e8-aacd-76bea6991xlk.shtml

    Notizia di ieri riportata sopra: "A Torino tra 10 anni ci saranno più pensionati che lavoratori".
    E saranno perlopiù pensionati con pensioni "da fame" o quasi . Altra notizia di ieri è Lufthansa che annuncia 3000 licenziamenti e Bosch che taglia 13.000 posti.
    Insomma, non penso proprio che i pensionati moderni e futuri faranno la fila per comprare un'auto nuova o andare in vacanza con l'aereo. Nel 1970 l'età media in Italia era 32,7 anni. Negli anni 2000 era 42,1. Oggi è 46,8 anni ma tra 10 anni si toccheranno i 50. Ci si rende conto di cosa significhi questo in termini di consumi?

    Altra allarme lanciato dal giornale di Confindustria: Demografia, 6,1 milioni di lavoratori in meno in 10 anni
    Per l’Inapp, la popolazione in età lavorativa cambierà radicalmente. «Serve intervenire per un deciso cambio di rotta del nostro inverno demografico»
    https://www.ilsole24ore.com/art/demografia-61-milioni-lavoratori-meno-10-anni-AHqbWFnC

    Insomma, tra 10 anni il sistema economico italiano (ed europeo) collasserà.
    Urge una soluzione per non dire al popolino che la festa in questa parte del mondo è finita, e penso che sarà violenta e distruttrice.

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    1. Caro Gian, bentornato.

      Le soluzioni oggettive al problema forse esistono, ma sono di difficilissima applicazione perchè nessuno è davvero pronto ad una riduzione strutturale e irreversibile del tenore di vita.

      Abbiamo tirato troppo la corda ed il capitalismo finanziario in cui viviamo (e che ci ha dato tanto benessere) non contempla l'ipotesi della decrescita.
      Non è solo un problema dell'occidente, perchè ormai certi meccanismi economici sono diffusi in tutto il mondo.

      Quanto al coraggio di dirlo, possono farlo gli esperti e gli scienziati (ma nemmeno tutti), non certo i politici, che vivono da sempre sulle promesse e sulle illusioni (finchè reggono).

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    2. Caro Gian,

      trovo le tue visioni apocalittiche promettenti e incoraggianti, massì auspicabili. Ma sono forse impazzito? Com'è possibile augurarsi l'apocalisse, la fine del mondo? Be', proprio la fine del mondo non avverrà, la vita continuerà in qualche modo anche se si sarà dovuto rinunciare a molte cose. E poi non è che mi auguri davvero l'apocalisse. Piuttosto un ridimensionamento di un'attività umana sconsiderata, fonte di tanti guai a cominciare dal degrado ambientale.
      Ma tutto ciò non è dovuto anche all'esplosione demografica? Questa dell'esplosione demografica è una mia fissa, condivisa da Lumen, ma sparita dall'agenda di politici ed economisti, ma mi sembra anche dalla coscienza della gente comune (ammesso che questa se ne sia accorta). Anzi, adesso dobbiamo sorbirci persino gli alti lai di politici ed economisti, preoccupati, anzi spaventati dal declino della natalità nel mondo intero, persino in Cina e in India (solo gli africani continuano a darci dentro).
      Ecco, se non fossimo così tanti penso si starebbe un po' meglio tutti, anche in Italia (grazie del sostegno Lumen). Negli anni Settanta eravamo tre miliardi e non eravamo pochi, anzi: persino nella ottava potenza industriale del mondo, l'Italia, c'erano eserciti di disoccupati e sottoccupati, non era proprio il paradiso, non per niente molti emigravano. Cinquant'anni dopo siamo quasi nove miliardi - e per i politici ed economisti siamo ancora troppo pochi, anzi se non si cresce sarà l'apocalissi economica, comunque crisi (a chi li vendi i prodotti). Adesso l'IA contribuirà alla cancellazione di milioni di posti di lavoro, evviva. Però, dulcis in fundo, ci sono dei cattivacci come Bill Gates che vorrebbero "sfoltire" il gregge umano troppo numeroso per l'ambiente. Le contraddizioni del sistema?
      Be', se non proprio l'apocalissi un ritorno alla ragione uno se lo augura. Il solito scemo adesso mi dirà: siamo troppi? Allora comincia tu a levarti dalle palle.
      La demografia, questa sconosciuta - o dimenticata - o sottovalutata (o forse sopravvalutata?).
      "La verità, vi prego, sull'amore" è una divertente poesia di Auden. Propongo una variante: La verità, vi prego, sulla demografia.

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    3. Caro Sergio, il nostro problema (anzi il "loro") più grande è il rifiuto assoluto di accettare questo processo di declino e di adattarci di conseguenza.
      L'idea stessa che il modello economico consumistico sia ormai sulla via del tramonto è un anatema, non solo per chi è in cima alla piramide, ma anche per il grande pubblico che crede ancora che non ci sia mai fine all'espansione economica entro i confini di un pianeta finito.
      Ed ecco perché, anche io in fondo, auspico a un po' di "sana" economia di guerra soprattutto per riportare a terra la maggior parte della popolazione.
      Ormai il caos e il degrado regna sovrano in questa società e non ne posso più sinceramente. Siamo ormai lontani dai tempi che mio padre mi raccontava di quando, dopo la guerra, non avendo niente, lui e i suoi coetanei si passavano la gomma da masticare a turno. Era una società piegata dalle difficoltà ma ancora umana. Quindi un po' di "sana carestia" è auspicabile, soprattutto per quelli della mia giovane generazione che credono che tutto gli sia dovuto.
      Io ormai ne sono quasi convinto, "Loro" hanno già deciso. L' Europa entrerà in guerra con la Russia. Partiranno prima i fanatici dei baltici e polacchi e poi a seguire tutti gli altri. Per la Russia sarà un nuovo Afghanistan che dissanguerà la Federazione e l' Europa. L'impero avrà fatto fuori in un sol colpo 2 "concorrenti" e potrà concentrarsi sul vero nemico che è in oriente.
      Noi in Europa sacrificheremo il nostro benessere sull'altare della minaccia russa che ad un punto sbroccherà e lancerà qualche nucleare tattica perchè i Russi non possono vincere demograficamente contro gli eserciti di tutti i paesi europei messi assieme.
      A questo punto per la Russia partirà un sorta "damnatio memoriae", uno stigma mondiale che l'isolerà una volta e per tutte dal mondo Occidentale. Noi non avremo mai e poi mai più accesso alle fonti energetiche e minerarie russe e dovremo continuare a vivere in un mondo in discesa termodinamica.

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    4. Accidenti, Gian, mi prospetti una vera apocalisse: la guerra con la Russia. Sì, le cose potrebbero davvero andare come dici tu, probabile. Polacchi e baltici hanno il dente avvelenato con i russi, sappiamo perché. Adesso fanno i galletti perché hanno l'ombrello atomico della Nato e vorrebbero prendersi una rivincita - che potrebbe loro costar caro (Varsavia polverizzata non sarebbe il massimo). Però gli americani non penso vogliano andarci di mezzo, una "strategica" russa su New York e Washington farebbe male, molto male.
      Roberto Pecchioli ultimamente ci ha detto di un suo sogno: uscire dalla Nato e dall'UE. La Nato sono gli Stati Uniti al 99%. Gli Stati Uniti d'Europa non ci sono ancora e senza gli USA la Russia non può essere sconfitta. Comunque tutti i media europei ci dicono che siamo in guerra, la Russia vuole ricostituire l'impero o l'Unione Sovietica. È un martellamento continuo. Gli europei (la gente) sono ancora recalcitranti, non solo i leghisti non vogliono andare al fronte. Neanche gli americani volevano andare in guerra nella Grande Guerra, ma ci pensò un pubblicitario a convincerli che bisognava andare in guerra (psicologia di massa, funziona, si è visto col Covid - la gente, che si fotteva di paura, è corsa a "vaccinarsi", cioè a farsi inoculare un siero sperimentale dagli effetti ignoti).

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    5. Cari amici,
      continuo a pensare che la minaccia Russa serva solo a garantire i finanziamenti pubblici alle grandi industrie in crisi, da riconvertire (per disperazione) alla produzione militare.
      Ma ho sempre più paura che sia solo un'illusione e che l'ipotesi di una guerra possa diventare realtà.
      Non è nemmeno necessario che siano tutti impazziti, basta che ci sia qualcuno, in Europa, a perdere la calma, e l'effetto domino causato dai meccanismi internazionali (UE e NATO) farebbe subito il resto.

      Certo, dipende dagli obiettivi: se le elites vogliono solo salvare i soldi, basta il riarmo; se vogliono anche ridurre la popolazione velocemente e brutalmente, ci vuole una guerra.
      E sarebbe un peccato, perchè la riduzione 'dolce' della popolazione è tecnicamente possibile, anche se bisogna che tutti siano d'accordo.
      Forse stiamo vivendo una 'svolta epocale' e non ce ne rendiamo ancora conto (quando succede, non se ne rende mai conto nessuno).

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    6. Posto un estratto da questo articolo di Analisi Difesa.

      https://www.analisidifesa.it/2025/09/le-contraddizioni-di-trump-azzoppano-la-nato-per-annichilire-leuropa/?_gl=1*g7r7up*_up*MQ..*map__ga*MTA1NjYzNjU2OC4xNzU5MDUwMTg2*map__ga_QBRKXG4M97*czE3NTkwNTAxODYkbzEkZzAkdDE3NTkwNTAxODYkajYwJGwwJGgw

      Gli ucraini possono vincere
      Se questo è il contesto in cui Trump esorta le nazioni della NATO ad “abbattere gli aerei russi” i casi sono due: o anche questo presidente statunitense ha perso la lucidità o vuole mandare gli europei allo sbaraglio contro la Russia per darle il colpo di grazia.
      L’ipotesi che quella in corso sia l’ultima guerra contro l’Europa non è certo trascurabile come abbiamo più volte sottolineato. In fondo questa guerra è stata concepita fin dal 2014 per colpire l’Europa per indurla prima con le buone (sanzioni) e poi con le cattive (esplosione del Nord Stream) a rinunciare all’energia russa per poi costringerla a logorarsi nel confronto militare con Mosca.
      Come spiegarsi diversamente queste affermazioni di Trump su Truth? “Penso che l’Ucraina, con il sostegno dell’Unione Europea, sia in una posizione di combattere e riconquistare i suoi territori. Con tempo, pazienza, e il sostegno finanziario e della NATO, i confini originali di quando la guerra è iniziata, sono un’opzione”.

      Gianandrea Gaiani a mio avviso ci prende in pieno: l'ultima guerra contro l’Europa!
      Che poi è sempre stato il sogno degli anglosassoni. E lo schema sembra essere lo stesso della seconda guerra mondiale: fu finanziato il "pittore" che si scagliò contro la Russia. Risultato? Europa distrutta e occupata, quindi una nuova colonia aggiunta, e allo stesso tempo il grande contrappeso russo ne uscì quasi distrutto, al punto che al di là della Manica qualcuno ideò l'Operation Unthinkable per eliminare dai giochi una volta e per sempre i russi.
      Continuo a pensare che "Loro" non abbiano chissà quale grande compassione per il popolino. Ci vedono come blatte, come scimmie, altamente sacrificabili.
      Il benessere ci è stato concesso, e così come ce l'hanno concesso così ce lo stanno togliendo, basta vedere alla distruzione del Nord Stream e alla fine dell'energia a buon mercato in Europa.
      Più chiaro di così...

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    7. Sarebbe interessante verificare se, quando sono scoppiate la prima e la seconda guerra mondiale, la propensione 'bellica' della gente era maggiore o minore di oggi.
      Forse non era molto maggiore, ma era più facile da manipolare in senso interventista.
      Credo invece che, oggi, la popolazione europea guardi alla guerra con sincera avversione e che non sia facile convincerla del contrario.

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    8. Quello anglosassone è un mondo insulare, mentre quello europeo è un mondo continentale; non sono fatti per intendersi.
      Mentre possono intendersi facilmente (se non sono ostacolati da qualcuno) la UE, la Russia e la Cina.

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  2. Spasibo tovarish
    Grazie compagno della steppa che rimetti in riga i fresconcelli audaci i quali, più o meno ogni cento anni, intenderebbero invadere la santa madre Russia , rimediando alla fin dei salmi una fracca egnate, e rientro in sede con le pive nel sacco ed ossa rotte.

    E comunque, guerra o non guerra, il gregge sarà sfoltito a seguito della cessazione quasi totale della produzione in serie, o di massa, ovvero arte di arrangisrdi, riciclo degli esuberi prodotti adcsbundantiam

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    1. Sfoltire senza una guerra è difficile, lungo e complicato.
      Ma, d'altra parte, le guerre rappresentano un pericolo potenziale anche per le stesse elites, che quando perdono vengono facilmente rottamate.
      Non sono decisioni semplici nemmeno per loro.

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  3. .....prodotti ad abundantiam. Essendo la plastica praticamente eterna, avranno suppellettili per generazioni. E mo e mo e mo? Moplen, storica reclam con Bramieri che pubblicizzava i contenitori in plastica.

    Scusate per la pessima trasmissione.

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    1. Ironico, no ?
      Ai tempi si pubblicizzava la novità della Plastica per convincere la gente, che ne era diffidente.
      Ora, non si sa più come arginare la sua invadenza.

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  4. LE ROI S' AMUSE

    Libercolo del quale il sommo F. M. Piave, trasse il libretto del Rigoletto, allegoria delle umane ambasce, dei torti subiti dal popolo minuto, le ingiustizie eccetera eccetera. Il re si diverte, e continua a farlo, mandando al macello legioni di giovani senza una ragione, operando miscugli e alligazioni fra popoli non compatibili ed anche qui un bel eccetera eccetera per non dilungarsi troppo.

    Personalmente non partecipo più ai ludi cartacei governativi, e ritengo molti dei cosiddetti maitres a penser, intellettuali, politici e via discorrendo collusi con il potere che conta, spesso per due soldi di lesso ed un pugno di lenticchie. Pensiamone male del nostro futuro, pensiamone il peggio possibile.

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    1. Da wiki:
      << 'Le roi s'amuse' ebbe la sua prima e unica rappresentazione alla Comédie-Française il 5 novembre 1832.
      Nella prefazione del dramma, Hugo descrive Triboulet [il giullare] come un uomo incattivito dalla vita e una vittima del dispotismo: "egli odia il re perché è re, i nobili perché sono nobili e gli uomini perché non hanno una gobba sulla schiena".
      Questa forte vena critica del personaggio fu immediatamente notata dei censori dell'epoca, che videro nell'immorale Francesco I [il Re] un attacco al contemporaneo re di Francia Luigi Filippo.
      Un decreto ministeriale censurò quindi il dramma, che non poté più essere portato in scena dopo la sua prima rappresentazione.
      Hugo fece causa al ministero per il diritto di continuare ad allestire Il re si diverte e il caso legale divenne celebre in Francia, rendendo il drammaturgo un eroe della lotta per la libertà di parola.
      Tuttavia, Hugo perse in tribunale e fu costretto a pagare anche le spese processuali, oltre a vedersi negati i diritti di portare in scena l'opera per i successivi cinquant'anni. >>

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  5. Ad ogni modo il presidente americano ha solennemente affermato che il Climate change e il Global warming NON esistono! Quindi tutta la valanga di solidi dati meteo-climatologici raccolti dalla Comunità scientifica mondiale negli ultimi decenni e che mostrano un'inequivocabile tendenza generale al progressivo rialzo termico, alla deforestazione, alla perdita di biodiversità ecc. ecc. devono essere cestinati! Inoltre occorre riprendere a fare figli in quantità industriale e del tutto scriteriata! Tutto ciò in ossequio alle nuove elites finanziarie e tecnologiche (non solo) statunitensi e al nazional-sovranismo clericale e anti-scientifico oggi allegramente trionfante un po' in tutto il mondo! E chi la pensa diversamente (a proposito di "free speech"...) peste lo colga!
    Sic stantibus rebus si salvi chi può! Saluti

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    1. A proposito del tuo augurio finale, un umorista italiano (non ricordo chi) diceva: "si salvi chi non può, perché chi può si è già salvato.

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