sabato 20 settembre 2025

Breve Storia del Potere

Richard Heinberg è un giornalista e saggista americano, autore di numerosi libri su questioni energetiche, economiche ed ecologiche.
Nel suo saggio “Potere: Limiti e Prospettive per la Sopravvivenza Umana”, prova a ripercorrere la storia del Potere nella società umana.
Dalla recensione editoriale: << Questa è la storia del potere: il potere dell'umanità sulla natura e il potere di alcune persone su altre.
In che modo l'Homo sapiens – una specie tra milioni – è diventato abbastanza potente da minacciare un'estinzione di massa e sconvolgere il clima della Terra? Perché abbiamo sviluppato così tanti modi per opprimerci l'un l'altro? Possiamo cambiare il nostro rapporto con il potere per evitare la catastrofe ecologica, ridurre la disuguaglianza sociale e scongiurare il collasso?
Intrecciando i risultati di un ampio raggio di discipline, 'Power' traccia come quattro elementi chiave si siano sviluppati per conferire agli esseri umani un potere straordinario: la capacità di creare strumenti, il linguaggio, la complessità sociale e la capacità di sfruttare fonti di energia — in particolare, i combustibili fossili. >>
Il libro (purtroppo) non è ancora disponibile in italiano, ma il sito di Apocalottimismo (LINK) ha pubblicato un lungo articolo di Richard Heinberg, da cui ho tratto questa breve sintesi.
LUMEN


<< Nel mio libro del 2021, "Power: Limits and Prospects for Human Survival", ho ripercorso come il potere sociale sia sorto tra gli esseri umani e come sia stato utilizzato nelle società grandi e piccole, antiche e moderne. (…) In esso sostengo che il potere fisico è essenzialmente la capacità di usare l’energia per fare qualcosa, qualsiasi cosa. Il potere sociale è la capacità di convincere altre persone a fare qualcosa.

Esistono due tipi di potere sociale: quello verticale (che va dall’alto verso il basso, basato su minacce e incentivi, con messaggi impliciti del tipo “Devi fare questo o altrimenti…” o “Se fai questo, io ti darò quello”) e quello orizzontale (che è cooperativo, basato sulla discussione e la negoziazione, con il messaggio implicito “Possiamo farlo insieme”).

L’umanità primitiva faceva affidamento principalmente sul potere sociale orizzontale perché le comunità, basate sulla parentela, erano minuscole e i prepotenti potevano essere banditi dal gruppo. Lo sviluppo dell’agricoltura e la capacità di immagazzinare le eccedenze alimentari diedero origine a società più grandi, più stabili e organizzate, nonché a un’innovazione sociale cruciale: lo stato, che non si basava sulla parentela, bensì su confini, gerarchie e regole esplicite.

I primi stati facevano affidamento sul potere sociale verticale in modi senza precedenti. Il resto della storia può essere inteso come una competizione tra queste due forme di potere [verticale e orizzontale]. La democrazia moderna rappresenta uno sforzo per riconquistare le qualità più egualitarie delle società pre-statali, ma nel contesto di grandi stati centralizzati e burocratici.

Le armi di metallo, il denaro e la scrittura (cioè i mezzi di comunicazione) sono apparsi tutti per la prima volta nelle società statali primitive. Nel mio libro “Power” sostengo che questi sono i tre gruppi principali di strumenti di potere sociale verticale. (…)

Alcuni antropologi insistono sul fatto che lo Stato si definisce con la violenza: minacce e punizioni consentono a una nazione di difendersi dai nemici stranieri; rendono anche possibile l’invasione di altre nazioni, definiscono il crimine con leggi e giudici, scoraggiano il crimine dando potere esecutivo alla polizia e impongono la riscossione delle tasse e altre entrate governative.

Nello Stato democratico liberale, la violenza è usata per conto del “popolo” (almeno in nome e in teoria). Sotto un governo autoritario, la fonte delle minacce e la selezione dei loro obiettivi ricade su un uomo o un piccolo gruppo. (…)

Il denaro è il secondo strumento del potere sociale verticale. Il potere sociale [come detto] è la capacità di convincere altre persone a fare qualcosa e l’offerta di una somma di denaro sufficiente, o il blocco di fondi essenziali, può persuadere molte persone a fare quasi tutto.

In “Power”, racconto brevemente la storia del denaro, che non è mai stato solo un mezzo neutro di scambio. L’uso del denaro crea disuguaglianza economica e sociale e, senza politiche redistributive, le società che usano il denaro diventano sempre più inique. Gli autoritari in genere si arricchiscono attraverso sistemi truccati o corruzione pura e semplice. Tolgono fondi alle politiche redistributive o le usano come strumento di parte per consolidare il sostegno politico ai loro regimi. (...)

Il terzo strumento principale del potere sociale verticale è la tecnologia delle comunicazioni. Nel corso della storia, la scrittura, la stampa e, più recentemente, la radio, i film, la televisione, Internet, i social media e l’intelligenza artificiale hanno svolto un ruolo fondamentale nel consentire a singoli individui o a piccoli gruppi di influenzare le menti di un vasto numero di persone.

Per funzionare bene, le democrazie richiedono un flusso libero di informazioni accurate. Notizie e statistiche sull’economia, l’ambiente naturale, la salute pubblica, la disparità di reddito, le elezioni e le prestazioni dei funzionari eletti sono essenziali per la capacità degli elettori di fare scelte informate.

I regimi autoritari hanno altre priorità in materia di informazione e quindi tendono a utilizzare gli strumenti di comunicazione in modo diverso. Gli autocrati lavorano per mantenere il segreto e le illusioni, cercando sempre di apparire potenti, temibili e talvolta capricciosi. Per molti aspetti, un’autocrazia è una sorta di setta religiosa, in quanto fornisce ai partecipanti una visione del mondo messa in scena, scoraggiandoli dal pensare con la propria testa. >>

RICHARD HEINBERG

3 commenti:

  1. Nel corso dell'articolo, Heinberg cerca di applicare le sue teorie all'America del secondo mandato di Trump.

    << Il progetto americano è stato plasmato da condizioni storicamente insolite. Il mondo moderno, caratterizzato dalla disponibilità di immense quantità di energia da combustibili fossili, ha visto una crescita senza precedenti della popolazione, della ricchezza pro capite e delle capacità tecnologiche.
    La crescente ricchezza e capacità hanno creato le condizioni in cui le democrazie moderne (caratterizzate da rappresentanza eletta, equilibrio istituzionale di potere e relativa stabilità) potevano prosperare.
    Con Trump potremmo assistere a un ritorno a una forma di potere storicamente più comune, vecchia quanto lo Stato stesso (vale a dire, circa 5.000 anni).
    La maggior parte delle società statali è stata infatti governata da singoli individui, famiglie regnanti o coalizioni di famiglie d’élite. >>

    Personalmente, credo che Heinberg sopravvaluti la democrazia americana, che era fortemente elitaria (sia a livello politico che economico) anche prima dell'attuale amministrazione.
    Penso pertanto che le novità portate da Trump col suo secondo mandato siano soprattutto di carattere mediatico.

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  2. La sopravvivenza umana non mi sembra più un argomento all'ordine del giorno, ovvero la nomenclatura sembra non curarsene, lasciando tutto al caso, all'impronta. Quel che è stato è stato, ed il futuro è da scrivere, da pensare. Oh giovani inseguite un sogno, tutti si sgolano ad affermare, sogni variegati a seconda delle stato sociale cui ancora uno appartiene per famiglia, ovvero chi abita in San Babila aspira a diventare personaggio di spicco. Chi abita a Quarto Oggiaro sogna magari un lavoro subalterno. Meglio un sussidio statale, direi . I caporioni, per contro, mirano a saccheggiare quel che resta nella dispensa, infischiandosene di altro, così parrebbe....
    Ottimo il cappello e la chiusa di Lumen, ché la saggistica è roba tosta, come certe materie scolastiche particolarmente ostiche che cercavamo di ammansire, digerire sui famosi Sunti Cetim. Roba di svariati decenni fa...

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    1. L'ambientalista Art Berman, in un recente articolo pubblicato da Apocalottimismo, conclude dicendo:

      << Non siamo perduti. Portiamo con noi un immenso bagaglio di conoscenza e saggezza collettiva, più accessibile ora che in qualsiasi altro momento della storia. Occorre un cambiamento nel nostro modo di pensare, la volontà di aprirci ad esso. >>

      Apprezzo il suo ottimismo, ma non lo condivido.
      La 'saggezza collettiva' non esiste; al massimo possono esistere una saggezza, una prudenza ed una lungimiranza individuali.
      Ma con quelle non si fa molta strada.

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