Il testo è tratto dal blog 'Duc in Altum' (LINK).
LUMEN
<< La presentazione [del nuovo Papa] dalla loggia petrina è avvenuta in maniera accettabile e abbastanza nella tradizione, in pieno contrasto con quella sciatta e aggressiva di Bergoglio.
A differenza sua, ha: indossato la mozzetta; recitato l’Ave Maria e ha fatto riferimento alla Madonna di Pompei (ieri era infatti l’8 maggio), rompendo chiaramente con gli intollerabili e ripetuti oltraggi che Bergoglio ha rivolto alla Madre di Dio (“la ragazza della porta accanto”, “Maria una di noi”, ecc.); concluso con una benedizione solenne Urbi et Orbi foriera dell’Indulgenza plenaria alle solite condizioni. Tutti aspetti della tradizione sana.
Inoltre, non ha parlato a braccio, ma leggendo un testo scritto, suggerendo così una scelta accurata delle parole.
La scelta del nome: tradizione e filo-immigrazionismo
Uno degli aspetti iniziali degni di nota è la scelta del nome, sicuramente tradizionale. Potrebbe richiamare Leone XIII o san Leone Magno. Tuttavia, il riferimento più probabile, vista la enorme distanza cronologica con il grande pontefice del V secolo, è quello di Leone XIII, noto come il papa della Rerum novarum, l’enciclica che ha fatto entrare, in maniera specifica, la questione sociale nella dottrina ufficiale della Chiesa. Ciò lascia supporre un’attenzione prioritaria, come si dice oggi, agli “ultimi”, che però, tradotto nella pratica oggi, starebbe a concretizzarsi, inevitabilmente, con l’appoggio all’immigrazionismo, come del resto Prevost ha sempre fatto nel suo passato di vescovo e cardinale.
Occorre dire che Leone XIII condannò durissimamente il Risorgimento italiano e la massoneria: ma questi non possono certo essere i riferimenti che il nuovo pontefice intenda avere.
Quindi, una scelta che appare ambivalente: tradizionale in sé, globalista nella pratica quotidiana.
La questione della pace e dei ponti
Importante notare che la prima parola è stata “pace” (“La pace sia con voi”), che poi ha ripetuto almeno dieci volte.
Occorre anticipare, a riguardo, il fatto che ha immediatamente specificato che “La pace sia con voi” è il saluto di Gesù agli Apostoli dopo la Resurrezione, facendo capire, in tal maniera, che la pace non è quella del mondo, ma quella di Dio. E questo è buono.
Inoltre, il fatto di aver citato tante volte la parola lascia quasi intendere che non era indirizzata solo a livello internazionale e politico, ma anche interno alla Chiesa. Ovvero, una certa volontà di pacificazione interna, necessarissima, dopo l’odiosa e tirannica conduzione bergogliana, fatta di terrore interno, di scomuniche, di divisioni, di malumori repressi per dodici anni. Vedremo se così sarà.
Poi ha nominato varie volte i “ponti”. Questa è innegabilmente un’espressione bergogliana, che smentisce quanto appena detto perché si concretizza al contrario con la “pace del mondo”, ovvero con l’ecumenismo religioso, con il relativismo dottrinale, il pacifismo acritico, l’accettazione del mondo attuale e quindi dell’ideologismo globalista, e, ancora una volta, l’immigrazionismo.
E tutto questo certo non è buono affatto. È Rivoluzione in atto.
Con il concetto di “ponti” si potrebbe anche intendere la volontà che la Chiesa faccia da ponte tra le grandi potenze del mondo, per arrivare a una pace “disarmata e disarmante”, come ha detto.
Questo in sé non sarebbe male, ma occorre vedere in quale maniera intende perseguire questo fine.
Bergoglismo allo stato puro
Ha apertamente elogiato Bergoglio, ben due volte nel suo discorso.
Del resto, deve a lui tutta la sua carriera, compresa l’elezione, visto che è stato messo a capo della Congregazione dei vescovi, il che lo ha reso uno dei pochi conosciuti fra i cardinali (che Bergoglio non ha mai permessero che si incontrassero in precedenza).
E, infatti, in base alle notizie che abbiamo potuto ricavare finora, specie provenienti dal continente americano, Prevost è assolutamente per: la sinodalità (lo ha anche detto nel discorso), ovvero per il processo di autodemolizione strutturale dell’unità della Chiesa, l’ecologismo, il vaccinismo.
In un intervento pubblico (trovabile su internet), invita apertamente tutti i cattolici a bucarsi, compiendo “l’atto d’amore” bergogliano. E questa è una responsabilità gravissima che pesa sulla sua coscienza.
Inoltre, è stato più volte accusato di aver coperto gli abusi sessuali di ecclesiastici, in pieno stile Bergoglio.
È inutile girarci intorno: su questi elementi, ci troviamo dinanzi a un Bergoglio 2, nonostante le differenze sopra indicate.
Agostiniano statunitense
È un agostiniano, il che non depone sfavorevolmente, specie in rapporto al suo predecessore, perché presuppone una profondità teologica e spirituale, oltre che una certa “sapienza” pastorale e umana.
Gli agostiniani, per quanto integrati nella Chiesa conciliare, hanno sempre avuto un atteggiamento riservato e prudente. Questo di principio: poi, nei fatti, staremo a vedere se sarà così.
È statunitense. Qui si apre, a nostra opinione, una duplice possibilità di prospettiva. Essendo senz’altro ostile a Trump, potrebbe essere stato scelto proprio come contraltare al trumpismo arrogante e incontenibile.
D’altro canto, essendo pur sempre un suo connazionale, rimane comunque un “ponte” (per l’appunto) aperto con l’uomo che, non ostante tutto quanto sta accadendo negli Usa, resta pur sempre il più decisivo nel mondo attuale.
Le parole pronunciate dal presidente statunitense subito dopo l’elezione sembrano andare in questa direzione. (...)
Prime timide ma purtroppo realistiche conclusioni
La considerazione più ovvia è che Leone XIV è un figlio del Concilio Vaticano II, avendo per di più alle spalle immediatamente Bergoglio. Pertanto, è inutile sognare un papa tradizionale; si ha a che fare con un modernista.
È un passo indietro rispetto a Bergoglio. Ma questo è l’usuale procedimento Rivoluzione: due passi avanti e uno indietro, marciando però sempre innanzi verso la dissoluzione.
Questo passo indietro non cambia la direzione. La direzione è quella già chiara: sinodalità, ecologismo, immigrazionismo, vaccinismo, dialogo.
Fermo restando che poteva andare molto ma molto peggio (...), ci sembra di poter dire che sarà probabilmente un riformista pacificatore, una sorta di democristiano dei nostri tempi: cercherà la pace, porrà fine all’odiosa gestione bergogliana, ma proseguirà la strada tutta in discesa dell’attuazione estrema del Concilio Vaticano II (o III, nel senso di come lo ha sviluppato Bergoglio: il “concilio quotidiano”).
Forse, sarà una trappola mortale per il mondo dei tradizionalisti e dei conservatori, sempre pronti, in grandissima parte, a cadere nella idolatria papolatrica in cambio di un piatto di lenticchie. >>
MASSIMO VIGLIONE
Per chi non lo sapesse: Massimo Viglione è un cattolico tradizionalista al pari di A. M. Valli, l'arcivescovo Viganò (scomunicato), Seifert, Radaelli ecc. ecc. Io i conservatori o tradizionalisti cattolici li capisco e mi sono persino simpatici, pur non essendo io credente. Recitano ancora il Credo non pappagallescamente, ma con compunzione e sentimento (cioè credono davvero nelle verità del Credo al contrario di certi preti che non lo recitano più perché non ci credono!).
RispondiEliminaSono insomma dei buoni cristiani, preparati e colti, che non meritano di essere presi a pesci in faccia dai bergogliani.
In dodici anni di pontificato Bergoglio non ha mai accennato una sola volta al destino eterno dell'uomo, alla vita eterna, al giudizio finale. Ha abolito persino i Comandamenti (se uno cerca Dio può anche fornicare, chi se ne frega). Non ha avuto il coraggio di negare la divinità di Gesù (ma lo si è capito). Insomma, non una mezza ma un'autentica Rivoluzione: secondo i bergogliani il cristianesimo è una delle tante religioni esistenti e la pluralità delle religioni è stata voluta proprio da Dio. Bergoglio era molto preoccupato per i cambiamenti climatici, aveva molta simpatia per i diversamente sessuali che sono anche loro cari a Dio (chissà forse li preferisce agli etero), si era fatto persino pubblicitario dei vaccini miracolosi con la raccomandazione di credere, fidarsi della scienza ecc. ecc. E poi, la sua grande vera preoccupazione erano i migranti che noi occidentali abbiamo il dovere di accogliere (todos, todos, todos). L'Italia ha una superficie di ca. 300'000 km2, l'Argentina ha 9 mln di km2.
Comunque anche da non credenti auguriamo a Leone XIV tante belle cose, basta che non s'ingerisca troppo come il predecessore negli affari nostri.
Caro Sergio,
Eliminasono d'accordo con le tue considerazioni (e con l'analisi di Viglione): Papa Leone XIV sarà sostanzialmente un Francesco bis, solo più serio e meno caciarone.
Credo pertanto che Valli e i suoi amici tradizionalisti debbano rassegnarsi una volta per tutte, visto che il nuovo Papa è abbastanza giovane e la strada sembra segnata per sempre.
Inoltre, mi pare ormai evidente che, anche se il Vaticano è sempre a Roma, il centro ideale della Chiesa Cattolica non è più l'Europa, ma il mondo intero (soprattutto il Terzo Mondo).
Anche questo è un frutto della globalizzazione....
"... e la strada sembra segnata per sempre."
EliminaNon credo (e non lo spero). Ma vedi in proposito il commento odierno di Veneziani: è più ottimista di Viglione, un bel commento anche il suo.
Ti ho mandato l'articolo per email. Si trova naturalmente anche nel suo blog.
Caro Sergio,
Eliminacerto, Veneziani è più ottimista e, sotto il profilo umano del personaggio, ha tutte le ragioni.
Papa Leone sarà molto più rispettoso della forma e della tradizione rispetto a Francesco; ma si tratterò solo di un aspetto esteriore.
La strada 'ideologica' (se mi passi il termine) è sempre quella del modernismo mondialista, che è stata scelta dalla Chiesa, nel suo complesso, ormai da molti anni.
Certo, ogni Papa la interpreterà a modo suo, secondo il proprio carattere, ma la direzione resta quella.
D'altra parte, i due problemi più gravi che la Chiesa sta affrontando sono il crollo delle vocazioni ed il calo progressivo delle donazioni (Valli sostiene che è stato scelto un Papa americano anche per quello, essendo gli USA la nazione con il calo maggiore).
E questi non sono problemi che si risolvono con la Teologia, ma con la propaganda mediatica.
"... La strada 'ideologica' (se mi passi il termine) è sempre quella del modernismo mondialista, che è stata scelta dalla Chiesa, nel suo complesso, ormai da molti anni."
EliminaSì, hai ragione, e fin dal Concilio Vaticano II convocato da papa Roncalli per un "aggiornamento" con cui la Chiesa ha voluto compiacere il mondo, farsi voler bene, rinunciando alla pretesa di essere madre e maestra. Non per niente per i tradizionalisti alla Valli, Viglione ecc. l'ultimo vero papa è stato Pio XII. La decadenza o persino il tradimento cominciano proprio con Giovanni XXIII (non lo dico io). Persino un papa vecchio stampo come Wojtyla, persino Ratzinger, sono dei modernisti (sempre per i tradizionalisti, non lo dico io). Lo stesso ci sono state delle sbandate, dei tentativi di risalire la china o di arrestare il tracollo (penso all'Humanae vitae di Montini).
D'altra parte, cos'altro potevano fare ?
EliminaSe io stabilisco delle regole rigide, ma poi la gente - ad un certo punto - non le segue più, che cosa è meglio fare per difendere il mio prestigio ?
Insistere con le mie regole ferree e farmi sbeffeggiare da chi non le rispetta (cioè quasi tutti), oppure fare il buonista e smettere di insistere con le regole ?
In Vaticano ci sono sempre stati fior di cervelli...
Ricordo esponenti di CL che dicevano la società dei consumi essere più temibile per la Chiesa che il "vecchio anticlericalismo ottocentesco". Il boom economico del dopoguerra, la pillola e la demografia hanno inferto un colpo quasi mortale all'istituzione, almeno in occidente. E il potere - quello vero, delle elite - non ha avuto più bisogno della stampella Chiesa per tenere a bada le masse che hanno persino accettato di essere controllate "minuto per minuto" mediante lo smartphone ed ora ancor più capillarmente con l'IA.
EliminaGià, cos'altro poteva fare la Chiesa? Una possibile via d'uscita o recupero di autorità e prestigio potrebbe essere l'instaurazione di una religione o Chiesa universale - che tu reputi impossibile o di difficile attuazione. Ma anche l'islam progredirà verso la società dei consumi e quindi un'alleanza delle grandi religioni sarebbe la soluzione - per le chiese o istituzioni religiose stesse e per le elite. Tutto cominciò con la chiamata a raccolta delle maggiori religioni ad Assisi da parte di Wojtyla che era cattolicissimo ma aveva capito che bisognava salvare la "fede in Dio" - è il principio che deve assolutamente esser fatto salvo - e anche gli atei devoti e le elite saranno d'accordo. L'aveva già capito Costantino Magno: semplice, un solo Dio in cielo, e un solo padrone in terra.
<< Ma anche l'islam progredirà verso la società dei consumi >>
EliminaQuesto è vero, ma loro partono da più indietro (a livello di consumi) e quindi prima di trovarsi nelle condizioni dell'occidente passerà parecchio tempo.
Nel frattempo, cercheranno forse di approfittare della crisi del Cristianesimo, ma non ci riusciranno (per i medesimi motivi).
LO SCHIAFFO DI ANAGNI, LO ZOTICO GESUITA, IL PAVONE OSSIGENATO.
RispondiEliminaMi chiedo a cosa veramente sia servito il regno di Bergoglio, se non forse ad intorbidare le acque, preparando così il terreno alle mire territorial-immobiliari del pavone ossigenato, e americano. Più un miliardo mezzo di cervelli bacati. Tutto incluso nel pacchetto.
A giudicare come si comportava dentro le mura leonine il nostro Donald, pareva già che la baracca fosse sua. A suo agio, vestito in blu anziché in nero dato sì che si stava tenendo un funerale, per giunta del papa, faccia annoiata, una sbirciata al telefonino, la richiesta di due sedie per colloquiare, in San Pietro, col premier polacco, tipo casa del popolo di Ficarolo, provincia di Rovigo. Mah!
Se io fossi un complottista direi che il vicepresidente Vance fu inviato in Vaticano per convincere Bergoglio a dimettersi, perché ormai troppo malato, ma la discussione presto degenero'...
Se io fossi un complottista avrei notato sul volto cereo del pontefice una cicatrice fresca e non ben ricucita, causata forse da un vigoroso manrovescio che il Vance, spazientito dal rifiuto del papa, avrebbe somministrato all'augusto vegliardo causandone la morte. Indi salma in frigo, successore stabilito in conclave segreto eccetera eccetera.....
Se io fossi un complottista....
Caro Mauro,
Eliminanon c'è bisogno di nessun complottismo.
Vance (come tutti gli altri politici) è andato a trovare il Papa di turno solo per lustrare la propria immagine pubblica nel confronto dei credenti.
Le discussioni che possono avere sono del tutto irrilevanti (non possono neanche sottoscrivere trattati commerciali) ed io credo che non vadano molto al di là delle chiacchiere con i parenti.
Con il premier ucraino, errata corrige....
EliminaA proposito, vi ricordate di quando, l'anno scorso, Papa Francesco mandò Parolin in Ucraina per sbloccare il processo di pace ?
EliminaRisultato ? Zero assoluto.
Questo è il peso politico attuale della Chiesa.
Con buona pace di Viglione & Co. servirebbe un Pontefice riformatore che adotti le posizioni "liberali" del grande teologo anti-ratzingeriano H.Kung in merito alle moderne tecniche anticoncezionali, alle problematiche di fine vita, a un governo sempre più collegiale della Chiesa di Roma, ecc. ecc.
RispondiEliminaAd ogni modo forse Leone XIV potrebbe quantomeno costituire una dignitosa "via mediana" tra il rigido e tetro ultra-conservatorismo di Benedetto XVI e il frenetico populismo peronista di Francesco I. Saluti
Penso anch'io che Papa Leone sarà una via di mezzo tra gli ultimi due predecessori.
EliminaE sarà sicuramente una figura dignitosa.
Per le scelte politico/sociali (che non dipendono solo da lui) dobbiamo però aspettare i fatti.
Papolatria
RispondiEliminaTripudio universale per il nuovo papa dopo il trionfo postumo di Bergoglio con la trasmissione delle esequie a reti unificate con teocons (atei) estasiati.
Ma come sono andate le cose? Un cattolico all'antica - cioè un povero fesso che crede ancora nelle scemenze del Credo - vede le cose così. Lettura sconsigliata alle persone sensibili.
CAPOLAVORO
La Curia bergogliana ha compiuto un vero capolavoro.
I suoi esponenti hanno scelto un cardinale di Curia, semisconosciuto, bergogliano, vaccinista, immigrazionista radicale, ma dai modi educati. E garbati.
Hanno tenuto celata la sua candidatura al Conclave, ben nascosta dietro a quella, di facciata, del segretario di Stato, Pietro Parolin.
L’ hanno eletto alla velocità della luce (solo quattro scrutini). Cosa impossibile se la candidatura non fosse stata pianificata.
Gli hanno fatto scegliere un nome preconciliare: Leone. Gli hanno fatto indossare la mozzetta e la stola. Ed ecco il nuovo Leone, anzi il nuovo San Pio X.
Il tutto per riassorbire il dissenso a “destra” di Bergoglio, contando sulla complicità spettacolare e vergognosa dei media teocons, l’ala destra del regime liberalcapitalista e delle sue menzogne.
Ora le cassa vuote si riempiranno con i soldi dei conservatori americani, disgustati da Bergoglio ma elettrizzati dal nuovo pontefice statunitense (guarda un po’ la combinazione!).
I modernisti, che hanno sostituito da tempo il Dio trino col dio quattrino, e lo Spirito Santo con lo spirito dei tempi, gongolano.
Gli allocchi ci stanno cascando in massa.
Alle prime parole del nuovo Papa contro aborto e gender il capolavoro sarà completo. Ai fedeli “conservatori” basta infatti il minimo sindacale per scatenare la papolatria. forzatamente repressa negli ultimi anni. Lo stanno già facendo.
Viviamo nel tempo dell’inganno universale.
Martino Mora
Ringrazio Sergio per la citazione assolutamente impeccabile: una ricostruzione degli eventi Vaticani che ritengo del tutto condivisibile.
EliminaE coi tradizionalisti tranquilli, sarà ancora più facile per la Chiesa proseguire nel suo cammino mondialista.
Già, proprio così.......
RispondiEliminaIl problema non è quello che si affaccia al balcone. Il problema sono quelli sotto.
Caro Mauro, la tua riflessione mi fa venire in mente una delle tante battute di Woody Allen in materia di religione:
Elimina" Non ho niente contro Dio, è il suo fan club che mi spaventa."