mercoledì 30 novembre 2016

Viaggio al centro della Terra

Poche cose sono importanti, nel mondo di oggi, come il petrolio, di cui sappiamo (o crediamo di sapere) tutto.
Esiste però una teoria “eretica” secondo cui il petrolio sarebbe una sostanza “a-biotica”, cioè NON derivante dalla decomposizione di materia organica.
A questa strana teoria è dedicato il breve articolo che segue dello scrittore e saggista Roberto Vacca, pubblicato nel 2007 dal Sole 24 Ore.
Personalmente, dal basso della mia ignoranza scientifica, sono piuttosto dubbioso, ma l’ipotesi resta intrigante.
LUMEN


<< L'origine del petrolio e del gas naturale non è biologica: risale alla formazione del mantello e della crosta terrestre. I giacimenti a profondità di alcuni chilometri, si formarono da petrolio e da gas che da masse profonde filtrarono in alto. Ora le riforniscono dopo l'esaurimento. Le prospettive per l'avvenire sono epocali. Dovremo effettuare ricerche e indagini raggiungendo livelli profondi in molte aree per ottenere dati sicuri.

Il processo per cui giacimenti esauriti sono riforniti da fonti profonde avviene a velocità diverse. Variano la pressione nei depositi profondi e l'impedenza degli strati di roccia che li coprono. Il rapporto costi/benefici si minimizzerà perforando a profondità minori per ridurre quell'impedenza, senza accedere ai profondi filoni principali.

Da 50 anni si dice che petrolio e gas naturale stanno per finire. Si crede di conoscere le riserve con precisione e di poter calcolare il tasso di svuotamento concludendo che fra pochi decenni il petrolio finirà: però la teoria ha basi incerte.

Il primo a sostenere (senza prove) che petrolio e metano sono prodotti della trasformazione di materiale biologico in decomposizione in molecole di idrocarburi fu Lomonosov nel XVIII secolo, ma l'ipotesi fu già confutata nel 1877 da Mendeleev, lo scopritore della tavola periodica degli elementi.

Nel 1992 il professor Thomas Gold pubblicò la teoria della profonda biosfera calda, spiegando il meccanismo dell'accumulo di idrocarburi nei giacimenti profondi. La fusione della Terra è stata sempre parziale e gli idrocarburi erano presenti nella materia originaria che costituì il pianeta.

Gli idrocarburi forniscono sostanze nutrienti a forme di vita esistenti a grandi profondità nel mare. Ci sono batteri iper-termofili che vivono a 110° C negli sfiati caldi sul fondo marino. Estraggono ossigeno (con cui bruciano idrocarburi e ottengono energia) riducendo ossido ferrico a formare ossido ferroso. È probabile che la vita abbia avuto origine dalla biosfera profonda, senza sfruttare la fotosintesi.

Gli argomenti di Gold a favore dell'origine non biogenica di petrolio e gas sono i seguenti:

1. I giacimenti si estendono per chilometri senza relazione con depositi sedimentari minori.

2. I giacimenti sono presenti a livelli differenti corrispondenti a epoche diverse e non sono correlati a sedimenti biologici.

3. I depositi biologici non giustificano le enormi quantità di metano esistenti.

4. I depositi d'idrocarburi in vaste aree contengono le stesse firme chimiche, mentre le formazioni circostanti hanno età geologiche differenti.

5. Gli idrocarburi contengono Elio: gas chimicamente inerte, non associato con alcuna forma biologica.

Nel 2001 J. Kenney dimostrò che le leggi della termodinamica proibiscono la trasformazione a basse pressioni di carboidrati o altro materiale biologico in catene di idrocarburi. Infatti il potenziale chimico dei carboidrati varia da meno 380 a meno 200 kcal/mole: quello degli idrocarburi è positivo. Dunque la trasformazione citata non può avvenire. Il metano non si polimerizza a pressione bassa ad alcuna temperatura.

Accade, poi, che giacimenti di gas e petrolio esauriti si riempiano di nuovo. Questo processo può essere alimentato solo da depositi profondi ripetendo la sequenza dei fenomeni che portò alla loro formazione iniziale. Queste situazioni spiegano l'incremento delle riserve mondiali di petrolio del 72% tra il 1976 e il 1996.

Invece non possiamo dedurre conclusioni generali dalle statistiche della produzione globale, che dipendono da considerazioni finanziarie e politiche, non da valutazioni di situazioni fisiche. La produzione mondiale di petrolio crebbe del 19% dal 1995 al 2005, e la produzione Usa nello stesso periodo calò del 18% (cioè dal 12.2 all' 8,4% della produzione mondiale).

Negli anni 80, Gold convinse il Governo Svedese a fare una trivellazione profonda nella Svezia centrale in un'area granitica di lava cristallizzata. Era priva di sedimenti e non plausibile come fonte di idrocarburi. Presentava, però, infiltrazioni di metano, catrame e petrolio attribuite a sedimenti organici sovrapposti al granito e poi spariti. Si usò per le trivelle un fluido a base di acqua onde evitare di contaminare il pozzo con oli esterni.

A profondità di 5 km si trovarono idrogeno, elio, metano e altri idrocarburi. A 6 km si trovò una pasta nera maleodorante (segno di forte presenza batterica) contenente molte molecole oleose. A 6,7 km si ottennero 12 tonnellate di petrolio grezzo. Le teorie di Gold erano confermate. La Svezia interruppe l'impresa, ma i vantaggi conseguibili sono enormi e giustificheranno gli investimenti necessari: nuovi tentativi sono imminenti.

Gli equilibri internazionali cambieranno profondamente. I timori dell'esaurimento futuro saranno fugati. Certo saranno sollevati tragici allarmi ecologici: (aumento della CO2, riscaldamento globale). Però, se la naturale evoluzione ciclica della temperatura dovesse annunciare l'inizio della prossima era glaciale, si spera che l'aumento della CO2 nell'aria renda più mite il raffreddamento globale. > >

ROBERTO VACCA

34 commenti:

  1. E allora? Siamo a cavallo? Si era scherzato? Devo rallegrarmi di questa notizia? Strano che finora non sia filtrata visto che nessuno ne sa niente (intendo ovviamente la "massa"). Sì, su Wikipedia c'è qualcosa.
    Mah!

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  2. La cosa curiosa, secondo me, non è tanto il dibattito sulle riserve limitate o illimitate dell'oro nero (cosa che, in effetti, è difficile da provare scientificamente), ma sulla natura chimica della sostanza.

    Io sono uno sprovveduto in materia, ma che la struttura chimica del petrolio sia organica o inorganica, capperi, dovrebbere essere facile da determinare una volta per tutte.
    O no ?

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    1. Sempre pure a me, sprovveduto in materia.

      Certo che se questa origine abiotica fosse vera cambierebbero molte cose. Ma perché non si diffonde la notizia? Nemmeno tu eri al corrente. Ma Diaz lo sapeva certamente, e nemmeno lui ci ha fatto la soffiata, strano.

      Lo stesso la notizia non mi piace (perché si continuerebbe a inquinare, come prima più di prima).

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    2. Errata corrige

      Sembra pure a me ....

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  3. Non ne so nulla, e' una novita' pure per me.
    Ma lo scetticismo credo sia doveroso, sempre e comunque ;)
    Roberto Vacca e' un ottimista scientista ad oltranza apparentabile in questa caratteristica a Zichichi, per cui ci andrei cauto, e pure i russi di solito hanno grosse difficolta' a separare la realta' dall'ideologia, gli imbonitori sono la norma, prima, durante, e dopo l'Urss.
    Quand'ero piu' giovane credo di aver letto qualche libro di Vacca, assieme ad altri di fantascienza. Mi ricordo ad esempio un titolo, "medioevo prossimo venturo", che probabilmente gia' costituiva un indizio di pensiero millenarist-catatrofistico ante-litteram, di catatrofi in cui saremmo immancabilmente caduti se non avessimo seguito le indicazioni degli "esperti".

    Pero' per quanto riguarda la mera struttura chimica, se la molecola e' la stessa, una cosa si puo' dire, vuol dire che e' indistinguibile, e non si puo' capire da quale processo deriva.

    Fra l'altro, secondo i nostri amici, in questo modo verrebbe meno l'unica cosa che ci salvarebbe dall'apocalisse climatica, cioe' la fine del petrolio (a dire il vero pero', secondo il loro vero pensiero profondo, dall'apocalisse purificatrice, e per fortuna, non c'e' nulla che possa salvarci, e se venisse meno una causa ce ne sarebbero altre cento che funzionerebbero anche meglio).

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    1. << i russi di solito hanno grosse difficolta' a separare la realta' dall'ideologia, gli imbonitori sono la norma, prima, durante, e dopo l'Urss. >>

      Vero.
      Basta citare la tragicomica vicenda del famoso agronomo sovietico Lysenko, vero luminare della genetica applicata (???), che credo conosciate tutti.
      Oggi però, che sono meno ideologici, mi sembrano diventati più affidabili dal punto di vista scientifico.


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    2. Anni fa anch'io lessi 'Medioevo prossimo venturo' e (se la memoria non fa difetto) il "nocciolo" del saggio era la presa di consapevolezza che il progressivo aumento di complessità avrebbe reso via via meno resilienti e più fragili le società industriali avanzate: una consapevolezza almeno apparentemente in contrasto con l' "ottimismo scientista" che (in maniera ritengo sufficientemente corretta) Diaz attribuisce all'Autore, abile ingegnere sistemista, matematico e saggista: un (apparente?) contrasto che forse meriterebbe un approfondimento...

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    3. Beato te che te lo ricordi ancora...
      Vedo che il libro e' del 71, da qualche parte devo pure avere l'originale, comunque da una copia rimediata sul mulo vedo nell'introduzione che ti ricordi bene, parla di crisi causata da aumento di complessita' tecnologica che diventa alla fine ingestibile (per mancanza di pianificazione sufficiente, quando la critica attuale semmai ritiene che la fragilita' di un sistema sia dovuta alla sua eccessiva pianificazione e centralizzazione, che lo rende inadatto ad affrontare gli imprevisti e le variabilita', stesso difetto dei nostri attuali aspiranti redentori dalla castrofe).
      Mah, e comincia pure male, con il "terrore dell'anno mille", che secondo la recente storiografia e' un mito tardo medioevale che nella realta' non si e' mai verificato, se non in piccole frange isteriche della popolazione e in profittatori della impressionabilita' altrui, a scopo di lucro, piu' o meno come accade per il catatrofismo attuale, e probabilmente di ogni tempo, ci siano motivi per crederlo o no. I motivi in realta' volendo si trovano sempre.

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  4. Su Lisenko, comunque, va tenuto conto che alcune origini delle sue ricerche vanno collocate nel contesto che alcune sementi per germinare necessitano di subire un congelamento (ad esempio le ghiande di quercia, che non germinano se non subiscono un inverno), dal che si potrebbe evincere che l'ambiente determina il futuro non meno del determinismo genetico, il che puo' essere scambiato per lamarkismo.
    Al momento posso solo, ellitticamente, dirvi questo, approfondite, e eventualmente spiegatemi.
    In ogni caso, i memi, che ben conosciamo, rispondono francamente a leggi evoluzionistiche lamarkiane, e non darwiniane (i caratteri acquisiti sono ereditabili, da cui la moltiplicata velocita' evolutiva).
    Forse seguira' bibliografia scheletrica, on mail, ma non dovrebbe essere necessaria.

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  5. Sul caso Lysenko ecco una breve sintesi (molto breve, ma piuttosto chiara) che ho trovato sul web (sito Treccani):
    << Eseguì ricerche sul periodismo della vegetazione, da cui giunse alla teoria delle fasi dello sviluppo e alla tecnica della "vernalizzazione" (...).
    Nel 1935-36 cominciò una violenta campagna contro i principi fondamentali della genetica, negando le teorie di G. Mendel e sostenendo invece una teoria, che risale al frutticoltore I. V. Mičurin, secondo la quale modificando le condizioni ambientali e l'alimentazione si potrebbe alterare stabilmente la costituzione ereditaria degli organismi.
    Il partito comunista e personalmente Stalin approvarono questa teoria ritenendola conforme alla filosofia marxista.
    Di conseguenza, i cultori della genetica classica furono rimossi dai posti che occupavano. >>

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    1. Esatto, la "vernalizzazione".

      Suppongo che il rigetto della genetica classica fosse dovuto al progetto politico di costruzione della nuova societa' e dell'uomo nuovo. Se si fosse ammesso che la genetica determinava puntigliosamente ogni aspetto della vita dell'uomo, ovviamente tale progetto sarebbe stato impossibile, e avrebbero invece avuto ragione i sostenitori delle dinastie ereditarie.

      A spezzare una lancia a favore di Lisenko, c'e' da dire che ancora oggi non e' chiaro il confine fra cio' che e' determinato geneticamente e cio' che e' cultura e apprendimento, sebbene sia ormai assodato, addirittura oltre l'evidenza, che la cultura si evolve secondo modelli lamarkiani e non darwiniani (le caratteristiche apprese dalle modificazioni ambientali sono subito trasmesse).

      Nell'ambito della societa' quindi avevano ragione i lisenkiani, e questo e' ormai riconosciuto universalmente e alla base fra l'altro di tutte le scuole economiche classiche keynesismo compreso, per non parlare di tutta la prassi di governo degli Stati moderni, che operano per incentivi/disincentivi, bastone/carota.

      Quindi meglio non meravigliarsi troppo di lisenko, quando tutto cio' che sta intorno a noi e ci governa e' di fatto a lui e a Stalin che si inspira, sebbene in modo edulcorato.

      Che triste epilogo.

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    2. << la cultura si evolve secondo modelli lamarkiani e non darwiniani (le caratteristiche apprese dalle modificazioni ambientali sono subito trasmesse). >>

      Sono d'accordo su questa affermazione, però poi i memi, se ho capito bene, si riproducono comunque per via darwiniana.
      E' proprio un bel guazzabuglio, quello che si crea tra genetica e cultura.

      Tornando al nostro Lamarck, non sarebbe la prima volta, in campo scientifico, che una teoria, errata nell'ambito iniziale, si è poi rivelata feconda in altri campi, non previsti dall'autore.

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    3. "una teoria, errata nell'ambito iniziale, si è poi rivelata feconda in altri campi"

      Si tratterebbe dell'analogo della "exaptation" biologica, supposta da Jay Gould.
      https://en.wikipedia.org/wiki/Exaptation

      Vale anche il contrario, che una teoria magari giusta nell'ambito iniziale, si rivela esiziale se applicata per indebita estensione a un altro. :)

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  6. A proposito di geni egoisti:
    https://agrariansciences.blogspot.it/2016/12/se-i-geni-allarmano-il-telespettatore.html

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    1. Dall'articolo linkato:
      << Stime della Fao indicano che nei prossimi 40 anni sarà necessario incrementare del 70% la produzione attuale di frumento. >>

      E tu credi che riusciremo mai ad arrivarci ?
      A me sembra una cosa da paese dei balocchi.

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    2. Non ne ho idea, vedo che sono preoccupati pure loro, sebbene siano quelli che, finche' gli altri facevano chiacchere, hanno incrementato la produzione del 10.000 (diecimila) per cento dall'ultimo dopoguerra.
      http://images.slideplayer.it/2/608370/slides/slide_34.jpg

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    3. "A me sembra una cosa da paese dei balocchi."

      Da paese dei balocchi ci sono ben altre cose, tipo quella che ogni italiano ipernutrito e sovrappeso si trascina appresso una pesantissima tonnellata di ferraglia tedesca per qualsiasi inutile e insignificante spostamento voglia fare, e ora la sua preoccupazione principale e' di continuare a trascinarsela dietro con la trazione elettrica invece che con la combustione interna, altrimenti inquina, questa e' la sua preoccupazione...
      a me pare un mondo di matti.

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  7. << trascinarsela dietro con la trazione elettrica invece che con la combustione interna, altrimenti inquina >>

    D'accordo, è un po' poco: si tratta pur sempre di un mucchio di auto che intasano le nostre strade.
    Però, forse, è vero che il motore elettrico inquina meno di quello tradizionale, ed a me sembra meglio di niente.

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    1. Le lobby di riferimento stanno brigando per sostituire tutta l'infrastruttura da petrolio ad elettrico, per fare il passaggio alla quale serve una mole immensa di risorse, e l'inquinamento non viene diminuito, viene solo spostato, e concentrato, altrove.
      A libvello di professionisti-esperti del settore (io ne conosco), e' gia da anni che fanno conferenze dicendo esplicitamente che questo e' il "business del futuro" a cui "bisogna essere preparati".
      Dell'inquinamento non gliene frega niente, quello che gli importa e' "la crescita" del loro portafogli, vedi le rottamazioni precedenti, che per anticipare di pochi anni un cambiamento che sarebbe avvenuto per via naturale con le normali sostituzioni, hanno massacrato il mercato automobilistico, costretto a buttare via auto ancora in ottimo stato che sarebbero state usate pochissimo, creando solo squilibrio e dànno a cui poi si cerca di rimediare rilanciando sempre la posta, appunto adesso con l'elettrico.
      Visto che per caricare le batterie di un'auto per fare meno chilometri che con un pieno tradizionale ci vogliono giorni di ricarica col contatore elettrico normale (tutta l'infrastruttura sarebbe quindi da potenziare moltiplicandola), questo dovrebbe far capire, anche ai piu' sprovveduti di noi, che il problema e' il consumo di energia immane per nulla, per spostare tonnellate di ferraglia (e litio), e non da cosa sia derivato il "combustibile", se da petrolio o altro.

      Finche' stiamo a discutere di questo, di automobili da una tonnellata a cui possiamo permetterci di far consumare in un'ora, per spostamenti futili, l'equivalente energetico di quello che consuma una persona in una settimana, preoccuparsi del cibo e' ridicolo. Ma avete mai provato, per una volta, a spingere voi un'automobile a mano per dieci metri, invece di esserne sospinti??? Provate...

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    2. Quindi questo sarebbe un covo di sovversivi, giusto ?
      Tu, Diaz, l'auto non la usi proprio; io la uso talmente poco che sono costretto a staccare la batteria per non trovarmela sempre scarica; e Sergio dovrebbe essere della forza mia.

      Finiremo tutti alla gogna (mediatica), additati al pubblico ludibrio come nemici della società ! ;-)

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    3. Ho un vecchissima panda dell'88 o '89 (quella disegnata da giugiaro, minimale con tutti i vetri piani) ferma in garage almeno dal 1998, di cui non ho piu' rinnovato ne' la revisione ne' l'assicurazione, e di cui purtroppo devo continuare a pagare la tassa di circolazione, 80 euri, anche se non circolo, perche' a suo tempo trasformata in "tassa di proprieta'" da qualche immondo governo andreotti o goria dell'epoca per far cassa e ovviare al fatto che a quanto pare al sud altrimenti non pagava nulla nessuno, ma non so con quale risultato.
      La tengo solo per motivi effettivi e nel caso mi rompessi una gamba o cose del genere, in ogni caso essendo "euro 0" dalle mie parti non puo' piu' circolare gia' da molti anni, perche' inquinerebbe troppo, evidentemente piu' facendo 10 km io all'anno, che un camionista facendone 1000 in camion.
      Ma la "tassa" la devo pagare lo stesso.
      Cosi' mi sono costruito un rimorchio in legno, per la bicicletta, con cui riesco a portare a casa anche un quintale di coppi per riparare il tetto quando serve.
      Mi becchi in un momento che se un meteorite dovesse cancellare anche la memoria di questo paese, sarei contento.
      Odio questo paese immondo, insensato e immorale nel profondo, e mi vergogno di farne parte.

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    4. << Cosi' mi sono costruito un rimorchio in legno, per la bicicletta, con cui riesco a portare a casa anche un quintale di coppi. >>

      Chapeau !

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    5. Se tutti gli ecologisti del cazzo che frequentiamo qui dentro facessero come me o anche come voi, sarebbe la fine del mondo come lo conosciamo, e imparebbero a calci nel sedere il vero significato delle parole "collasso" e "catastrofe".

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  8. Effettivamente il passaggio all'elettrico è problematico. Inquinerà meno, ma dove prendere tutta questa elettricità? La soluzione - che piace tanto ad Agobit - è il nucleare, dunque più centrali nucleari à gogo (l'Italia ha rinunciato alle sue, non sarà facile recuperare il tempo perduto e convincere gli italiani della loro assoluta necessità). Ma visto che il popolo italiano è il più motorizzato del mondo non dovrebbe essere difficile convincerlo, se no dovranno andare a fare la spesa (a cento metri da casa) senza macchina, poveretti!
    Poi c'è anche il problema della produzione di tutte queste nuove macchine (e lo smaltimento del parco auto mondiale attuale che potrebbe servire ancora a lungo - la mia ultima macchina aveva
    19 anni).
    Ricordo che nell'anno del Signore 2000 circolavano nel mondo intero 550 milioni di automobili. Adesso - dopo appena 17 anni - sono più che raddoppiate e ne sono previste 2 miliardi per il 2025, fra appena 9 anni. "Eh no, se va avanti così chissà come finirà!" (Il ragazzo della via Gluck).
    Italiani, camminate finalmente. Una volta chiesi a Roma come andare in un certo posto e mi risposero: sì, ma è lontano. Quanto? Eh una decina di minuti a piedi!
    I tedeschi hanno una bellissima parola: wandern. Difficile da tradurre (camminare, fare escursioni, girovagare). I nordici sono
    grandi Wanderer. La prima canzone della Bella Mugnaia di Schubert è appunto "Das Wandern". Fa: "Das Wandern ist des Müllers Lust, das Wandern, das Wandern ..." Girare è il piacere del mugnaio (una volta i garzoni mugnai si spostavano da un posto all'altro per esercitare il mestiere o alla ricerca di lavoro). Ed evidentemente doveva piacergli molto. Tempi passati, di mugnai così non ce ne sono più (se ci sono sono tutti sindacalizzati e con molte pretese - al posto fisso per esempio).
    Però i nordici continuano a wandern, che romantici.

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    1. << Una volta chiesi a Roma come andare in un certo posto e mi risposero: sì, ma è lontano. Quanto? Eh una decina di minuti a piedi! >>

      Bellissima !!

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  9. INTERMEZZO

    1. DAS WANDERN

    Das Wandern ist des Müllers Lust,
    Das Wandern!
    Das muss ein schlechter Müller sein.
    Dem niemals fiel das Wandern ein,
    Das Wandern.

    Vom Wasser haben wir's gelernt,
    Vom Wasser!
    Das hat nicht Rast bei Tag und Nacht,
    Ist stets auf Wanderschaft bedacht,
    Das Wasser.

    Das sehn wir auch den Rädern ab.
    Den Rädern!
    Die gar nicht gerne stille stehn,
    Die sich mein Tag nicht müde drehn.
    Die Räder.

    Die Steine selbst, so schwer sie sind.
    Die Steine!
    Sie tanzen mit den muntern Reihn
    Und wollen gar noch schneller sein,
    Die Steine.

    O Wandern, Wandern, meine Lust,
    O Wandern!
    Herr Meister und Frau Meisterin,
    Lasst mich in Frieden weiterziehn
    Und wandern.

    1. Girovagare

    Girovagare, questo piace al mugnaio,
    girovagare!
    È proprio un pessimo mugnaio, se mai
    ha avuto l'idea
    di girovagare.

    Dall'acqua l'abbiamo imparato,
    dall'acqua!
    Mai si concede riposo, di giorno e di notte,
    pensa sempre ai suoi giri,
    l'acqua.

    Anche dalle ruote lo vediamo,
    dalle ruote!
    Che non amano starsene ferme,
    e non c'è giorno che non si stanchino
    le ruote!

    Anche le mole, pur così pesanti,
    le mole!
    Entrano anch'esse nell'allegro girotondo,
    e vorrebbero andare anche più svelto,
    le mole.

    O caro girovagare, mia gioia,
    girovagare!
    Signor padrone e signora padrona,
    In pace lasciatemi andare
    a girovagare.

    Non mi piace tanto questa traduzione, a cominciare da quel girovagare che non è così poetico e bello come wandern. Preferirei quasi il semplice andare. L'ultima strofa per es. mi piacerebbe di più così:

    Che bello andare in giro, che piacere
    è il camminare.
    Signor padrone e signora padrona,
    lasciatemi proseguire il cammino:
    com'è bello camminare, camminare.

    Be', non so se è di vostro gusto. Comunque avete imparato una bella parola tedesca, wandern, il sostantivo das Wandern. E Wanderer sono quelli che fanno delle belle camminate o escursioni.
    Wandern non è passeggiare, spazieren.
    E se volete potete anche ascoltare l'interpretazione di Peter Schreier che avrò sentito cento volte (ma mi piacciono anche Häfliger, Fischer-Dieskau, Prey, Fritz Wunderlich, Goerne):

    https://www.youtube.com/watch?v=grmcfawfWwc

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    1. << E Wanderer sono quelli che fanno delle belle camminate o escursioni. >>

      Che è sempre un modo intelligente (e sano, e piacevole) di occupare il proprio tempo libero.

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    2. Qui c'e' una versione "originale", ovvero non trascritta, per pianoforte e voce:
      https://www.youtube.com/watch?v=rpISxQcXwZs

      La "wanderer fantasie" per pianoforte di schubert e' uno dei miei quasi piu' cari ricordi, sebbene non sia il pezzo di Schubert che prediligo, diciamo.

      Domanda per Sergio, la parola ha lo stesso significato che qui dentro?:
      https://www.youtube.com/watch?v=VvBVKCWsRGo

      (incidentalmente, negli anni '70, assistetti forse alla prima mondiale di questa musica, in sala eravamo io, l'autore che dirigeva, i due cantanti, due fuoriclasse americani, e una manciata di spettatori, non piu' di 5, in un teatro da almeno 500 posti. Cantavano meravigliosamente, molto meglio di questi qui su youtube/d.grammophon (di cui devo avere il vinile da qualche parte, acquistato anni dopo), e io stavo seduto a pochi metri, quasi in mezzo ai cantanti, due sole meravigliose voci maschile e femminile, un'esperienza indimenticabile - quanti anni di declino sono passati, inutilmente)

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    3. "Domanda per Sergio, la parola ha lo stesso significato che qui dentro?" Penso di sì, anche se la frasetta - "Am Himmel wandr ich" - mi dà qualche grattacapo: non saprei come tradurla. Perché "am"? Io direi im Himmel (se faccio le mie passeggiate in cielo) oppure zum Himmel se voglio andare in cielo (moto a luogo). Ma "am"? Forse guardando il cielo di notte mi immagino di essere lassù? Non conosco Stockhausen e la sua musica. Il tipo (da vedere, da giovane e da anziano) m'insospettiva. Parlava della sua musica "fra trecento anni" ... Una delle sue ultime composizioni era "quartetto per archi ed elicottero" (sì, il quartetto era suonato in un elicottero in volo - mah ...). Bello rivedere il grande Fischer-Dieskau morto alcuni anni fa.

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    4. La "Wanderer Fantasie" di Schubert non la conosco, solo il titolo. Magari ce l'ho pure su vinile (ho centinaia di vecchi dischi, l'anno scorso ho trovato ancora una "puntina" per il mio giradischi, 200 euro). Comunque come vedete il Wandern è un'ossessione nordica. Anche gli Svizzeri "wandern" sui loro monti, sono così tanti che bisogna quasi mettere i semafori a un'incrocio di sentieri ...

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    5. "Non conosco Stockhausen"

      In effetti inascoltabile, ero li' quasi per caso, pero' l'intreccio di due sole voci maschile/femminile bellissime e intonatissime, molto di piu' di quelle dell'incisione qui citata su youtube, era meraviglioso.

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    6. "Bello rivedere il grande Fischer-Dieskau morto alcuni anni fa."

      Bisogna ammettere che l'attacco e' stupendo.

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  10. "Last words" di Fischer-Dieskau:

    https://www.youtube.com/watch?v=yyBBb0izYmM

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  11. Ho un ricordo d'infanzia, riguardante un libro delle elementari, in cui si vedevano dinosauri morti, sotto terra, che si scioglievano trasformandosi in quel liquido nero chiamato petrolio.

    Da quella volta, ho sempre preso per buono questo concetto e siccome anche i dinosauri a un certo punto finiscono, è ovvio che la loro...spremuta ("Spremuta di dinosauro" sarebbe un bel titolo per il mio blog) abbia a finire.

    Ma, a questo punto, mi sorge un dubbio: e se l'idea fosse stata messa in circolazione da coloro che mirano ad introdurre fonti di energia alternative, tipo nucleare?

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