mercoledì 28 settembre 2016

L’altro Gesù – 1

Pochi personaggi storici sono sfuggenti ed indecifrabili come Gesù Cristo. Quello che segue è il Gesù ‘alternativo’ di Baigent, Leigh e Lincoln, così come descritto nel famoso e controverso saggio “Il Santo Graal”. Una ricostruzione forse discutibile, ma senza dubbio affascinante. (Il testo, data la lunghezza, è stato suddiviso per argomenti, e verrà postato in tempi diversi). Lumen


<< La vita di Gesù si svolse approssimativamente durante i primi trentacinque anni di una fase di inquietudini, disordini e rivolte che si estese per centoquaranta anni. I disordini non finirono con la sua morte, anzi continuarono per un altro secolo, e generarono il clima psicologico e culturale che accompagna inevitabilmente una sfida prolungata contro un oppressore [l’Impero Romano].

Di questo clima psicologico faceva parte la speranza dell'avvento di un Messia che liberasse il suo popolo dal giogo tirannico (…) Agli occhi dei contemporanei di Gesù, un Messia non sarebbe apparso divino. Per loro, anzi, l'idea di un Messia divino sarebbe stata assurda, se non impensabile.

La parola greca per Messia è Christos, « Cristo ». Il termine, sia in greco che in ebraico, significava semplicemente « l'unto », e in genere si riferiva a un re. Quindi Davide, quando fu unto re come narra l'Antico Testamento, divenne esplicitamente un « Messia » o un « Cristo ». E ogni successivo re ebreo della casa di Davide venne chiamato con lo stesso appellativo. >>


Lo stato civile di Gesù

<< Nei Vangeli vi sono indizi, diretti o indiretti, che facciano pensare che Gesù era sposato? Naturalmente, non vi è mai affermato esplicitamente che lo fosse. D'altra parte, non è mai affermato esplicitamente che non lo fosse: e questo è più curioso e significativo di quanto potrebbe apparire a prima vista.

Come osserva il dottor Geza Vermes dell'Università di Oxford: « Nei Vangeli c'è un silenzio totale per quanto riguarda la stato civile di Gesù. E questo è abbastanza insolito, nell'antico mondo ebraico, per suggerire indagini più approfondite ».

I Vangeli dicono che molti dei discepoli, ad esempio Pietro, erano sposati. E Gesù non predica mai il celibato. Al contrario, nel Vangelo di Matteo egli dichiara: « Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina... Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? » (19:4-5).

Difficilmente questa affermazione si può conciliare con l'imposizione del celibato. E se Gesù non predicava il celibato, non vi è neppure motivo di supporre che lo praticasse. Secondo il costume ebraico del tempo, era non soltanto usuale, ma quasi obbligatorio, che un uomo si sposasse. Se si escludono certe comunità essene, il celibato era vigorosamente riprovato da tutti.

Verso la fine del I secolo, un autore ebreo paragonò addirittura il celibato volontario all'omicidio; e sembra che non fosse il solo a sostenere tale punto di vista. Per un padre ebreo, trovare una moglie al proprio figlio era obbligatorio quanto provvedere a farlo circoncidere.

Se Gesù non fosse stato sposato, questo fatto avrebbe suscitato un notevole scalpore. Avrebbe attirato l'attenzione, e sarebbe stato usato per caratterizzarlo e identificarlo. Lo avrebbe distinto, in modo significativo, dai suoi contemporanei. Se fosse stato così, sicuramente almeno uno dei Vangeli avrebbe fatto cenno a una deviazione tanto netta dalla normale consuetudine.

Se Gesù era davvero celibe come sostiene la tradizione successiva, è straordinario che non vi siano accenni alla cosa. L'assenza di riferimenti in proposito indicherebbe che Gesù, per quanto riguardava il celibato, seguisse le convenzioni dei suoi tempi e della sua cultura: indicherebbe, insomma, che era sposato. Solo questo potrebbe spiegare in modo soddisfacente il silenzio dei Vangeli al riguardo.(…)

Se Gesù si fosse ostinato a rimanere celibe, la cosa avrebbe destato scalpore, una reazione che avrebbe lasciato qualche traccia. Perciò il fatto che nei Vangeli non si parli del matrimonio di Gesù è un valido argomento, non già contro l'ipotesi del matrimonio, bensì a suo favore, poiché la pratica o la propugnazione del celibato volontario, nel contesto del mondo ebraico di quel tempo, sarebbe stata tanto eccezionale da attirare l'attenzione e suscitare commenti.

L'ipotesi del matrimonio diviene ancora più sostenibile grazie al titolo di « Rabbi », « Maestro », che nei Vangeli viene spesso dato a Gesù. È possibile, naturalmente, che questo termine sia impiegato nel senso più ampio, e indichi semplicemente un maestro autonominatosi tale. Ma la cultura dimostrata da Gesù, ad esempio nel dibattito con i dottori nel Tempio, indica che fosse ben più di un sedicente maestro; indica che ebbe una regolare istruzione rabbinica e che era riconosciuto ufficialmente come rabbi.

E questo sarebbe conforme alla tradizione, che presenta Gesù come rabbi nel senso più completo della parola. Ma se Gesù era un rabbi in questo senso completo, il suo matrimonio sarebbe non soltanto verosimile, ma virtualmente certo. La Legge Mishnaica degli Ebrei è esplicita in proposito: « Un uomo non sposato non può essere un maestro ».

Nel Quarto Vangelo c'è un episodio relato a un matrimonio che potrebbe essere appunto quello di Gesù. È l'episodio delle nozze di Cana, decisamente molto noto. Tuttavia, pone certi problemi salienti che meritano un'attenta considerazione.

Secondo il racconto del Quarto Vangelo, le nozze di Cana sembrerebbero una modesta cerimonia locale, un tipico matrimonio di paese, e la sposa e lo sposo restano anonimi. A queste nozze Gesù è specificatamente « invitato », il che è un po' strano, forse, perché non aveva ancora iniziato il suo magistero. Ancora più strano, però, è il fatto che c'era anche sua madre; e la presenza della madre sembra data per scontata. Di certo, non viene spiegata in nessun modo.

Ma c'è di più. È Maria che non soltanto suggerisce al figlio di provvedere ad altro vino ma praticamente glielo, ordina. Si comporta esattamente come se fosse la padrona di casa: « Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù
gli disse: "Non hanno più vino". E Gesù rispose: "Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora" » (Giovanni 2:3-4).

Maria, però, per nulla turbata, non bada alla protesta del figlio: « La madre dice ai servi: "Fate quello che vi dirà" ». I servitori obbediscono prontamente, come se fossero abituati a ricevere ordini da Maria e Gesù. Sebbene Gesù cerchi di eludere la sua richiesta, Maria ottiene ciò che desidera: Gesù compie il suo primo grande
miracolo, la trasmutazione dell'acqua in vino.

A quanto ci fanno sapere i Vangeli, in precedenza non ha mai mostrato i suoi poteri; e Maria non avrebbe neppure motivo di presumere che li possieda. Ma anche se lo sapesse, perché quei doni, unici e sacri, dovrebbero venire usati per uno scopo tanto banale? Perché Maria dovrebbe rivolgere al figlio una richiesta del genere?

E soprattutto perché due « ospiti » invitati a un matrimonio dovrebbero assumersi la responsabilità di provvedere al necessario, una responsabilità che per tradizione spetta ai padroni di casa? A meno che, naturalmente, le nozze di Cana siano le nozze di Gesù. In tal caso, sarebbe stato suo compito fornire il vino.

C'è un altro indizio che induce a pensare che le nozze di Cana siano le nozze di Gesù. Subito dopo il miracolo, « il maestro di tavola chiamò la sposo e gli disse: "Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono ». (Giovanni 2:9-10)

Queste parole sembrerebbero chiaramente rivolte a Gesù. Secondo il Vangelo, tuttavia, sono rivolte allo « sposo ». Una conclusione ovvia è che Gesù e Io « sposo » siano la stessa persona. >>

BAIGENT, LEIGH E LINCOLN

9 commenti:

  1. Osservazioni interessanti, divertenti, illuminanti non direi. Io penso che Gesù non fosse sposato, se no un'allusione a sua moglie ci dovrebbe essere nei vangeli (a meno che la loro redazione - dopo le lettere di Paolo, verso il 60 - non tendesse già a mitologizzare, divinizzare il personaggio: in tal caso "questo matrimonio non ha da esistere"). Un Gesù sposato avrebbe poi avuto certamente dei figli. Immaginatevi che problemi per i teologi: come l'avrebbero messa con Gesù-Dio? Magari ci sarebbero ancora dei suoi discendenti in circolazione ... E poi un Gesù-Dio che ha rapporti sessuali con una o più donne ... Comunque era circondato da donne sulle quali doveva avere un forte ascendente. Possibile che non avesse delle voglie? Ma di questo i teologi non hanno mai parlato, mai osato parlare (ma almeno l'avranno pensato o immaginato?).
    Che Gesù fosse lo sposo a Cana è interessante, ma niente più che un'ipotesi. L'osservazione di Maria ("non hanno più vino") è una banale constatazione, ma ovviamente nel racconto deve preludere al primo miracolo, segno dunque che doveva conoscere i poteri soprannaturali del figlio (ma queste sono comunque tutte chiacchiere da bar). Personalmente trovo questo primo miracolo di Gesù una gran pagliacciata, da prestigiatore di circo.
    P.S. Solo di Pietro si sa che era sposato perché si accenna alla suocera.
    Niente si sa degli altri apostoli (ma presumibilmente non erano ricchioni).
    Sul primo miracolo Gioachino Belli ha scritto tre sonetti, il primo ha
    per titolo:

    Le nozze der cane de Galileo (Le nozze di Cana in Galilea)

    Il popolino romano ignorante adatta ciò che non conosce o non capisce alla sua parlata. Così Cecilia Metella diventa Scescilia Minestrella ...
    - in acqua lagrimar in valle (in hac lagrimarum valle)
    - Arco de Giano Quattrofronne (Giano quadrifronte)
    - Audasce fortuna giubba tibbidosque de pelle (audaces fortuna juvat, timidosque repellit).


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  2. Poscritto

    Però la gigantesca tela di Veronese sulle nozze di Cana oggi al Louvre è davvero spettacolare. Almeno il mito è servito a qualcosa ...

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    1. ... fu trafugata in Francia da Napoleone. Dunque bottino di guerra. Napoleone considerò invece il furto come un risarcimento (?!) per le sue imprese in Italia.

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    2. La tela ha queste dimensioni: 6,7 m x 9,9 m !!!
      Scusate se inisisto ma questa tela mi affascina, è proprio grandiosa. Grazie Gesù.

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  3. Caro Sergio, sono contento che le ipotesi di questi 3 autori ti abbiano incuriosito.
    Ed il seguito è anche più interessante, o comunque meno ortodosso, di questo primo capitolo.

    La tesi di fondo, infatti, è che molte delle informazioni storiche su Gesù (che gli autori cercano faticosamente di ricostruire) siano state espunte dai Vangeli intenzionalmente, per motivi politico-ideologici.
    Ma ne riparleremo.

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    1. "Inormazione storiche su Gesù?" Ma va', di storico c'è ben poco in quei quattro scritti canonici, sopravvissuti a dozzine di altri vangeli. Prendi per es. la "genealogia di Gesù": una cosa da ridere, approda a S. Giuseppe che non era il padre (secundum scripturas). Invece era davvero il padre - se vogliamo dare un certo credito ai vangeli. E Gesù aveva pure dei fratelli, ovviamente figli di Giuseppe. Dunque Maria trombava col marito, altro che vergine "prima, durante e dopo" la nascita di Gesù. È uno dei dogmi cattolici, compresi nel credo. "Prima, durante e dopo". Queste erano le domande che si ponevano i padri della chiesa nei primi secoli: ma l'imene era intatto o no? Sì, disse loro lo Spirito Santo. Non esiste una lista completa dei dogmi del cristianesimo-cattolicesimo. Il "meglio" è nel Credo, che ovviamente non comprende i tre ultimi dogmi di Pio IX e Pio XII (immacolata concezione, infallibilità papale, assunzione di Maria). Tutto da ridere ovviamente, eppure la gente ci credeva o fingeva di crederci - ancora negli anni Cinquanta quando andavo dai salesiani. Poi con il boom economico e la pillola è arrivato il crollo credo definitivo, a cui ha dato stupidamente sostegno il Concilio Vaticano II. Il papa buono volle dare una spolveratina alla fede con un "aggiornamento" che sarebbe stato coronato dalla canonizzazione di Pio IX (atto simbolico per eccellenza: era il papa del dogma dell'infallibilità). Invece andò tutto a rotta di collo: preti e monache sciamarono dai conventi, la gente voleva star bene, altro che messe rosari e litanie. E cominciò il boom demografico - all'incontrario, tanto che adesso non si sa più come rimediare, altro che Fertility Day. Dovrebbero istituire l'Africa Day che risolleverà le sorti dell'Italia.

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    2. << altro che vergine "prima, durante e dopo" la nascita di Gesù. >>

      Oltre all'assurditò, come dire, biologica della faccenda, ce n'è un'altra, forse meno nota, addirittura... teologica.

      Il 2 febbraio, infatti, la Chiesa festeggia (festeggiava ?) la "Purificazione di Maria", la quale poteva ritornare in pubblico dopo i 40 giorni di segregazione post partum previsti dalle norme dell'epoca.
      E da cosa doveva purificarsi la Madonna, in quei 40 giorni ? Del sangue versato durante la nascita di Gesù.

      Ma allora come la mettiamo ?
      Come faceva ad essere contemporanemente vergine e no ?
      Misteri della fede :-)

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  4. Non si sa nemmeno se Gesù predicò uno o tre anni. Tutti pensano che battè le contrade per tre anni perché è questa la vulgata. Ma non è affatto certo, forse la sua vicenda fu brevissima, appunto un anno. Entrò in Gerusalemme e fece il gesto rivoluzionario con cui attirare l'attenzione, la "cacciata dei mercanti dal tempio" (in realtà quattro poveracci che vendevano pecore da scannare nel tempio-mattatoio).
    Il gesto volutamente provocatorio non sfuggì agli ebrei che contavano (il resto è noto). Fece una brutta fine, poveraccio, e sulla croce si lamentò: "Dio mio perché mi hai abbandonato?" (ma chi riferì tutti questi particolari, Maria e Giovanni presenti? Degli stenografi?). L'urlo disperato di Gesù è ovviamente interpretato dai credenti come un'altra prova dell'umanità di Gesù, vero Dio e vero uomo. Comunque tutti gli storici, credenti e non credenti, concordano sia sulla storicità di Gesù che sulla sua triste fine. Un episodio minore della storia ebraica da cui è sorto quel grande fenomeno che è indubbiamente stato il cristianesimo. Non ho mai saputo cosa pensino gli ebrei, dell'epoca e moderni, di questa storia. Credo che non vi abbiano mai attribuito grande importanza, anche se potrebbero essere fieri di aver dato all'umanità un Dio ebreo, per quanto finto. Sembra che Mussolini s'incazzasse per questo fatto: che gli ebrei ci avessero appioppato persino un Dio.
    Ma quante sciocchezze e miserie in un universo di cento miliardi di galassie, con trecendo miliardi di stelle nella sola Via Lattea. Quando l'umanità diverrà finalmente adulta e riconoscerà il nostro stato "frale" come dice il poeta nella Ginestra. E Zichichi, sicuramente un buon fisico, dice che siamo unici (o soli come essere pensanti) non solo nella Via Lattea (trecento miliardi di soli) ma addirittura nell'intero universo.
    Se no la sua fede in Gesù va a farsi fottere.

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    1. << Non si sa nemmeno se Gesù predicò uno o tre anni. >>

      Questa non la sapevo neppure io.
      Siccome tutti dicono 3 anni, pensavo che fosse una cosa assodata.
      Davvero, in questo campo, non si finisce mai di imparare (a dubitare).

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