martedì 13 ottobre 2015

Pensierini - XVII


PIRAMIDE DEMOGRAFICA
Uno dei cavalli di battaglia dei "natalisti" occidentali è che occorre fare più figli per compensare l'invecchiamento della popolazione, che determina un ingrossamento verso l’alto della c.d. “piramide demografica”.
Io credo che l’eccesso di persone anziane possa essere un problema serio solo in una società che ha una quota molto elevata di lavoro fisico.
Ma da noi, un lavoro fisico lo fa, a dir tanto, meno della metà della popolazione. Tutti gli altri, passano la loro giornata seduti ad una scrivania.
Mi dite che problema c'è a fare un lavoro simile anche dopo i 60-65 anni ?
LUMEN



COSTITUZIONE
Non sono sicuro che tutti coloro che definiscono la nostra Costituzione “la più bella del mondo” ne abbiano lette molte altre.
Anzi forse non hanno letto bene neppure la nostra, visto che contiene parecchie affermazioni discutibili, inconsistenti o superate, oppure istituti decisamente controproducenti.
Come, per esempio, il c.d. “bicameralismo perfetto” (due rami del parlamento che fanno esattamente la stessa cosa), una sciocchezza tutta italiana che ha sempre avuto il risultato di complicare l’iter delle leggi e quindi, molto spesso, di peggiorarne il contenuto.
Per questo, pur essendo consapevole dei molti difetti dell’attuale legge di revisione costituzionale, sono contento che finalmente il ruolo del Senato sia stato profondamente cambiato.
LUMEN



INGIUSTIZIA
Si diventa "adulti" quando si comprende che il mondo è profondamente ed irrimediabilmente ingiusto (e la scoperta è così sconvolgente che molti la rifiutano, affidandosi ad una inesistente giustizia divina).
Si diventa "saggi" quando si impara ad accettarlo.
LUMEN



PARADISO TERRESTRE
Certamente il Paradiso Terrestre, l'Eden di biblica memoria, non è mai esistito nel passato dell’umanità.
Ma potrebbe esistere in futuro, come punto di arrivo della nostra specie ?
Io penso proprio di no.
Perché sino a che ci sarà una società di umani, cioè ci saranno delle "altre persone" intorno a noi, sarà sempre valida la triste e sconsolata affermazione di Jean-Paul Sartre: “L'inferno sono gli altri”.
LUMEN



NATI PER LAVORARE
Questa l’ho trovata sul web, attribuita al grande Socrate, ma non ne sono molto convinto, perché non mi sembra il suo stile (per quanto si possa parlare di “stile” per un filosofo che non ha lasciato scritti).
Comunque è molto bella, e chiunque abbia fatto esperienza di lavoro organizzato non potrà che apprezzarne l’ironica, ma profonda verità.
Eccola: “Ci sono persone nate per sgobbare ed altre nate per stare a guardare. Non è questione di salute, né di intelligenza, né di bisogno. E' così e basta. Dalle prime tutti si aspettano di più, dalle seconde nessuno si aspetta niente. Per le prime non ci sono mai elogi, qualunque cosa facciano è dovere. Per le seconde è il contrario, poiché non ci si aspetta niente da loro. basta che muovano un dito e tutti si affrettano a coprirle di complimenti”.
Che sia una questione di fascino ?
LUMEN



GUERRA TRA POVERI
Secondo Alberto Bagnai (noto economista contro-corrente) la conseguenza socialmente più distruttiva di un cambio fisso sopravvalutato (come risulta necessariamente l'Euro per i paesi "deboli") è che esso automaticamente innesca una guerra fra poveri.
<< Le industrie esportatrici - afferma Bagnai - sono colpite per prime (e l'Italia è un paese di industrie esportatrici). Ma poi deve toccare agli altri, perché si ristabiliscano, con un compromesso al ribasso per tutti, condizioni di vita sopportabili per i primi che sono stati colpiti. >>
Per conseguenza, conclude Bagnai: <<
Si scatena una larvata guerra civile, nella quale, come in ogni guerra civile, tutti perdono, perché quella che viene persa è la cosa più importante: il senso di comunità, di solidarietà, la percezione di un interesse comune, che non viene percepito perché non c'è più, viene sostituito da un devastante "io speriamo che me la cavo". >> 
Non è una bella prospettiva.
LUMEN
 

6 commenti:

  1. "Si diventa "saggi" quando si impara ad accettarlo."

    Saggi o cinici o menefreghisti? "Beati coloro che hanno sete di giustizia perché vedranno Dio" (o qualcosa di simile, non ricordo bene).
    E poi cosa significa "saggio"? Più che accettare l'ingiustizia penso che uno a un certo punto - dopo essere stato bastonato tante volte - si rassegni e ci conviva in qualche modo (e passi poi per saggio ...).
    Un mio conoscente mi raccomandò una volta queste parole di Sant'Agostino (grande antipatico, ma che ogni tanto ci azzeccava, come Gesù):
    "Signore, dammi la forza di cambiare ciò che posso cambiare; la pazienza di sopportare ciò che non posso cambiare; la saggezza di distinguere le due cose."
    Che è poi il famoso "conosci te stesso" (qualità e limiti).

    Non mi piace il sartriano "l'enfer, c'est les autres". Certo può essere, ma non per forza. Gli altri non sono sempre infami (se no sarebbe da spararsi). Esistono anche i sentimenti.
    Il paradiso non so se c'è mai stato. Forse è un'utopia, un'aspirazione. Per il filosofo Severino (che ahimè cito spesso, ahimè perché mi ha stufato) dice che ci attende il paradiso della tecnica. La potenza creatrice dell'uomo, che non cessa di aumentare potrebbe, in effetti creare i presupposti di una più umana convivenza (ma speriamo non alla Huxley di Mondo nuovo, con il soma, una droga che rende felici).
    Già adesso ci sarebbero le condizioni per stare tutti o quasi tutti bene o almeno un po' meglio. Ma siamo sempre di più a contenderci lo spazio, il cibo, l'acqua. Mah, speriamo che ce la caviamo, anche se non sarà il paradiso.
    Ma la felicità in cosa consiste? Non può essere uno stato, ma dei momenti (di espansione, di crescita, di aumento delle nostre capacità che ci procurano quel grande benessere che chiamiamo felicità). Qualcuno saprà dire meglio.

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  2. << Non mi piace il sartriano "l'enfer, c'est les autres". Certo può essere, ma non per forza. Gli altri non sono sempre infami (se no sarebbe da spararsi). >>

    Questo è certo.
    Anzi se potessi completare il pensiero di Sartre (si parva licet) direi che "l'inferno sono gli altri, ma perchè sono anche il paradiso".
    L'uomo è un animale sociale, non ci sono dubbi, e senza compagnia intristisce senza scampo.

    Ma sono convinto che le maggiori sofferenze (psicologiche, ma anche fisiche) ci vengono dal comportamento del prossimo, prima ancora che dalle ingiurie della natura.
    Ho letto da qualche parte che le maggiori fonti di stress sul lavoro derivano dagli attriti con i superiori (e con certi colleghi), prima ancora che dalla fatica del lavoro stesso.
    E la cosa non mi stupisce per nulla.

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  3. Sono d'accordo con Lumen in tutto, anche in questo commento. Io accetto più volentieri i danni di un uragano che non la malvagità umana. Oltre tutto, di questi tempi gli uragani sono sempre più frequenti e distruttivi proprio per la malvagità nel procreare e/o aver procreato senza ritegno, e nel desiderare a qualsiasi costo di godersi la vita.

    Qualche perplessità me la suscita Bagnai, non nel passo riportato da Lumen, ma per l'uso che lui fa del concetto di guerra di poveri, da benpensante di sinistra quale lui è. Quando centinaia di milioni di poveri smettono di esserlo, e mangiano meglio e di più e consumano molto di altro genere ancora, altri poveri si ritrovano ancora più poveri , coi generi di prima necessità rincarati. E quelli che la pensano come il professore, la chiamano magari "primavera araba", proprio per evitare di parlare di guerra fra poveri. In questo senso è vietato parlarne; lo si può fare solo quando c è un riccone malefico da additare dietro.

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  4. Caro Francesco, Alberto Bagnai lascia perplesso anche me, in alcuni casi, per esempio quando sbertuccia noi decrescisti perchè, da buon economista moderno, non può concepire altro che una crescita continua.
    Il personaggio però è questo: prendere o lasciare (e quando si parla di Euro e di Europa, io lo "prendo").

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    1. Io ho cominciato a leggere il suo blog grazie a te, al tuo link,e sulle questioni finanziare la penso su di lui come te. Mi sono sorbito una sua intervista su YT in cui parla per due ore e mezza, e l'ho trovata illuminante.
      Quando arrivano i grandi problemi sociali, quello di rilievo mondiale, gli parte l'embolo. Di demografia e di ecologia niente sa, e niente vuole sapere. E' andato in tv a dire che non si può mettere sull'avviso i paesi del terzo mondo sui danni ambientali che stanno combinando, perché li abbiamo fatti noi per primi (immagino che intendesse questo, quando diceva che non hanno l'anello al naso). Caro Lumen, non dico che dovrebbe leggere Ehrlich, ma almeno Sartori sì.

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  5. << Di demografia e di ecologia niente sa, e niente vuole sapere.>>

    Proprio così. E' un economista e come tutti gli economisti non riesce ad avere una visione davvero globale della situazione.
    Ma se lo si legge per quello che meglio conosce, resta davvero interessante e godibile.

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