sabato 19 maggio 2012

Pensierini- XIII

VITA SU MARTE
Quando si parla di sovrappopolazione c'è sempre qualcuno, più ottimista degli altri, secondo cui non bisogna preoccuparsi, perchè tanto, con la conoscenza e la tecnologia che possediamo, possiamo sempre colonizzare e rendere abitabile un altro pianeta, per esempio Marte.
Io non sono nè un esperto nè uno scienziato, ma così, a lume di naso, mi sento di escludere che terraformare un pianeta CHE NON E' STRUTTURALMENTE ADATTO ALLA VITA abbia un costo energetico sostenibile.
E poi, cerchiamo di andare al nocciolo della questione: perchè essere in tantissimi deve essere un valore ?
Oggi sulla Terra siamo quasi 7 miliardi di persone e siamo già tragicamente troppi.
Mettiamo che sia davvero possibile colonizzare Marte in modo che l'umanità, nel suo complesso, possa arrivare a 10 miliardi di persone.
E allora ?
Perchè essere in 10 miliardi deve essere una cosa migliore o comunque più desiderabile che essere solo in 7 (o in 5, o in 4).
Perchè ?
Non è mille volte più importante e più intelligente aumentare il benessere delle persone esistenti piuttosto che il loro numero ?
Quello usato per colonizzare Marte (o un altro pianeta), non sarebbe uno spreco inutile di energia e tecnologia ?
LUMEN

 

GENI CONTRO MEMI
Proprio in questi decenni, l’umanità sta assistendo ad una lotta senza quartiere (la madre di tutte le battaglie ?) tra le spinte biologiche del gene replicatore, che cerca solo la riproduzione, costi quel che costi, e le spinte culturali che, grazie alla scienza, ci rendono consapevoli del nostro destino prossimo e quindi (teoricamente) capaci di modificarlo.
Chi vincerà ?
Secondo me, il “gene” è più forte del “meme”, cioè della cultura, ed alla fine vince sempre lui. Ma spero tanto di sbagliarmi.
LUMEN


SCIENZA E TECNOLOGIA
Molti sono convinti (magari lamentandosene) che oggi “la scienza e la razionalità dominano il mondo”. Magari fosse vero; purtroppo non è per nulla così !
Quella che domina il mondo oggi è la tecnologia, non la scienza; una tecnologia vista ed utilizzata come un docile strumento al servizio delle nostre pulsioni irrazionali.
Vogliamo (come bambini ingordi) di tutto e di più, e la tecnologia è lì, pronta ad accontentarci.
Se davvero fosse il pensiero scientifico a dominare, non ci troveremmo lanciati in questa folle corsa verso il collasso ecologico.
LUMEN


PENSIERO ANALITICO
A proposito del pensiero umano, la rivista Le Scienze riporta questa considerazione: 
<< Uno studio sperimentale dimostra che quando si stimola il pensiero analitico, lasciando in sottofondo il sistema cognitivo intuitivo, che è basato su scorciatoie mentali utili per ottenere risposte rapide anche disponendo di poche informazioni, il livello di adesione a credenze religiose e soprannaturali diminuisce, almeno temporaneamente.>>
Quindi, tutto sommato, c'è speranza.
LUMEN


SVILUPPO INSOSTENIBILE
Scrive Marco Pagani su Eco-Alfabeta: << Gli economisti dovrebbero iniziare a capire che la dicotomia non è tra partito del rigore e partito della spesa, ma tra partito delle rinnovabili e partito dello sviluppo insostenibile. >>
Ineccepibile, ma inascoltato.
LUMEN


GIAPPONESI 
Il sito di Effetto Cassandra racconta una antica storia Giapponese, che può avere una morale utile ancora oggi.
<< Al tempo delle guerre civili, i tre Signori più potenti si incontrarono per sentire cantare un cuculo, ma quel giorno il cuculo restò silenzioso. Uno disse: se non canta lo uccido; l’altro disse: lo convincerò a cantare; il terzo, il più saggio, disse: aspetterò finche non canterà. >>
Questo racconto, conclude l'autore, ci dice che la strategia vincente, in tante cose della vita, non e’ la violenza, e nemmeno la furbizia, è la pazienza.
LUMEN


3 commenti:

  1. Ma la tecnologia non è scienza applicata?
    Nonostante le pulsioni irrazionali della stragrande maggioranza della popolazione è la scienza che ci guida e dipenderemo sempre di più da lei.
    L'alternativa alla scienza, cioè al sapere, alle conoscenze certe, quale sarebbe? Non ne vedo nessuna. Certo corriamo dei rischi enormi (collasso ecologico, guerre atomiche) ma forse ci salveremo lo stesso. Non conosciamo tutta la verità sullo stato reale del pianeta, verosimilmente informazioni importanti e decisive non sono di dominio pubblico e note solo agli "adepti" (trilaterale, Bilderberg, magari anche il papa e qualcun altro). Per esempio le riserve davvero disponibili di petrolio sono un segreto di stato.
    Si può anche sperare (credere) che "color che sanno" non lasceranno andare tutto in malora. Le superpotenze sono per esempio riuscite ad evitare l'olocausto nucleare.

    Alexis de Tocqueville vedeva 150 anni fa nel nostro futuro la democrazia (di stampo americano) e l'economia. Io ci vedo malgrado tutto la scienza.

    Certo che il "paradiso della tecnica" profetizzato da Severino mi pare sempre più dubbio.

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  2. Caro Sergio, tu dici:
    << Ma la tecnologia non è scienza applicata? >>
    Certo, ci mancherebbe.
    Ma la differenza è proprio questa.

    Una cosa è la scienza, che è la ricerca della verità e non può mai essere negativa per definizione (chi può mai affermare che sia positiva l'ignoranza ?); altra cosa è la tecnologia, che essendo, per l'appunto, scienza applicata, può essere applicata bene o applicata male.

    Quindi: ricerca scientifica libera e senza vincoli; applicazione tecnologica da tenere molto, ma MOLTO, sotto controllo.
    E qui casca l'asino (anzi la scimmia evoluta, che saremmo poi noi).

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  3. P.S. Ovviamente, quando parlo di ricerca scientifica "senza vincoli", mi riferisco all'aspetto IDEOLOGICO della questione, non certo all'uso di certe pratiche inaccettabili (vivisezione et similia).
    Tanto per evitare malintesi.

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