giovedì 25 agosto 2022

Punti di vista – 27

CRITERI DI TASSAZIONE
Se si guarda solo ai fatti, si vede tosto che i governi procurano di cavare dai loro contribuenti tutto ciò che possono, nè mai sono trattenuti dal non avere « bisogni » da soddisfare; unica remora è la resistenza dei contribuenti.
La scienza pratica delle finanze di un ministro non sta dunque punto nel ricercare dimostrazioni teoriche di teoremi e conseguenze di principii. bensì essa sta tutta nel trovare modo di vincere tale resistenza, di spennare l’oca senza troppo farla gridare.
VILFREDO PARETO (1916).


LA REPUBBLICA DELLE PENSIONI
Il primo articolo della Costituzione Italiana recita: L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro . Per quanto ne so, questa enfasi sul lavoro è unica tra le democrazie occidentali. Dice qualcosa di profondo e significativo su chi vogliamo essere come società e su cosa vogliamo valorizzare.
L'ironia è che, guardando l'Italia adesso, non lo indovineresti mai. Solo circa un terzo della popolazione italiana è ufficialmente occupata; tra la popolazione in età lavorativa, l'Italia ha uno dei tassi di occupazione più bassi d'Europa.
Luca Ricolfi, ha dedicato un libro alla spiegazione del paradosso di un Paese dove tutti vivono alla grande, ma nessuno sembra lavorare: una piccola coorte di lavoratori (e tanti schiavi di fatto ) sostiene un gran numero non tanto di figli, quanto di coniugi, anziani e disoccupati.
A volte mi chiedo se sia il caso di riformulare invece il nostro famoso primo articolo da leggere: L'Italia è una Repubblica democratica fondata sulle pensioni.
GAIA BARACETTI


GUERRA
La guerra è una faccenda che appartiene alla Storia, e si cristallizza lì, senza insegnare a nessuno il modo di non fare altre guerre. (...)
Così succede che la guerra infetta ogni cosa. In guerra fanno carriera i peggiori, gli istinti più orribili vengono premiati, incoraggiati, l’assenza di pietà è un notevole valore, come si è visto in ogni posto dove sia passata.
E dietro, nelle retrovie – anche questo si sa da sempre – fanno affari i più cinici, quelli che scommettono sul prolungarsi del conflitto, che cementano nazionalismi, che soffiano sul fuoco, che vendono armi, eccetera eccetera.
ALESSANDRO ROBECCHI


FURTO E DISTRUZIONE
Tutte le religioni e tutte le legislazioni sono contro il furto e tuttavia, dal punto di vista economico. il ladro non rappresenta il male peggiore.
Se egli ruba un’automobile e poi se ne serve per fare la spesa, accompagnare i figli a scuola, andare in gita fuori porta o recarsi al lavoro (se oltre a rubare lavora), quell’automobile, dal punto di vista economico, rappresenta ancora un fattore di ricchezza per la società. Il ladro pagherà le accise sulla benzina, l’Iva sui pezzi di ricambio o sul lavoro del meccanico, e via dicendo.
Il massimo danno – economicamente – non si ha se A ruba la cosa di B, ma se la distrugge. Perché quella è una perdita netta per tutti. La distruzione di un bene è più stupida e più immorale del furto.
GIANNI PARDO


ARTE ED ECONOMIA
Se studiamo la storia dell’arte come fenomeno economico, scopriamo che c’e’ una prima fase, detta “classica”, che si protrae circa fino al rinascimento/barocco, nella quale l’arte ha un solo, semplice scopo economico: aumentare il valore immobiliare.
Non si tratta tanto del fenomeno del mecenatismo: e possiamo osservare facilmente che per tutto questo periodo l’arte si concentra completamente nelle zone ricche, nelle case dei ricchi, nelle terre dei ricchi, nelle mani dei ricchi. Non si trova neppure un debole accenno di arte, sia pure a scopi amatoriali, dentro le case dei meno ricchi.
Il motivo e’ semplice: il mecenatismo aveva uno scopo economico. Aumentare il valore immobiliare di un palazzo, di un quartiere, di una citta’.
URIEL FANELLI


ARMI BIOLOGICHE
La “guerra biologica” è qualcosa che i governi delle potenze mondiali considerano molto seriamente. (...) Ma che cosa possono fare veramente le armi biologiche?
Fino a ora, non c’è mai stato un caso in cui sono state effettivamente utilizzate e non è detto che sia facile crearle. Potrebbe essere addirittura impossibile.
Un altro punto interessante è quello delle nostre difese biologiche innate. Quelle che hanno avuto “eoni” di tempo per evolversi in modo tale da proteggerci dai germi in modo ottimale.
Per quelli che cercano di mettere a punto un’arma biologica efficace, il sistema immunitario è un grosso ostacolo, forse un ostacolo insormontabile (e meno male!!).
UGO BARDI

27 commenti:

  1. Furto e distruzione

    Accidenti, è quasi un invito al furto: se a fin di bene, si può tollerare. Francamente non sono molto d'accordo, anche se effettivamente la distruzione di un bene è più deplorevole del furto stesso. Ma poi dipende anche da cosa si ruba. In linea di massima sono naturalmente contro il furto: io non rubo (l'educazione cattolica ha lasciato il segno ...) e ovviamente non mi piace essere derubato. Insomma, sto Pardo è spesso sfizioso, in questa occasione meno.

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    1. Non credo proprio che Pardo abbia simpatia per il furto, ma è un dato di fatto che una cosa distrutta è persa per sempre, mentre una cosa rubata, in ipotesi, può anche essere recuperata.
      Se ben ricordo, l'economista Cipolla, nel suo delizioso (ed indimenticabile) saggio sulla stupidità umana, considerava lo stupido (che danneggiava se e gli altri) più pericoloso del bandito.

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    2. A Carlo Maria Cipolla ed alla sua teoria 'antropologica' sulla stupidità avevo dedicato un dialogo immaginario dell'ottobre 2013.
      Chi volesse rinfrescarsi la memoria può andare a cercare quel vecchio post.

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    3. Ho pensato anch'io a Cipolla, al suo studio "scientifico" della stupidità umana. Il vertice della stupidità è raggiunto appunto da chi nel danneggiare altri danneggia sé stesso. Ma dev'esserci una spiegazione logica per questo grado di stupidità: è una cupio dissolvi, muoia Sansone con tutti i filistei, trascinare altri nell'estremo disastro (morire insieme ad altri sembra più sopportabile di lasciarci la pelle da soli, vedi quell'imbecille di pilota che mandò a sbattere l'aereo contro una montagna in Francia alcuni anni fa).

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    4. In effetti molte volte c'è il 'cupio dissolvi', come dici tu, ma non sempre.
      Vilfredo Pareto sosteneva già un secolo fa (e le neuro-scienze moderne lo hanno confermato) che i comportamenti umani sono spesso 'non-logici' (per usare la sua terminologia).
      Con tutte le conseguenze che ne derivano.

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  2. La repubblica fondata sul lavoro

    La costituzione più bella del mondo (Benigni dixit) comincia con una barzelletta: infatti il lavoro non c'è, almeno non per tutti. A meno che i costituzionalisti non si espressero così con una arrière-pensée: la repubblica è fondata sul lavoro di alcuni o di parte della popolazione. Ma il lavoro chi lo crea? Il più grande datore di lavoro è lo Stato (difesa, istruzione, sanità, amministrazione, carrozzoni vari), ma sono soprattutto gli imprenditori, i piccoli imprenditori e ovviamente gli industriali che lo creano (la Fininvest dell'odiato Berlusconi occupa 25'000 persone). L'ideale della sinistra è "tutti statali", posto fisso e salari sicuri ("dignitosi", ça va sans dire). Purtroppo è un ideale irrealizzabile e a pensarci bene anche perverso: chi s'impegnerebbe più, che lavori davvero o batti la fiacca, lo stipendio è sicuro, i compagni non brillano per stachanovismo.
    Effettivamente la percentuale di lavoratori in Italia è una delle più basse. In Svizzera lavorano praticamente tutti, a tempo pieno o a mezzo servizio, esclusi i bambini, gli anziani, i malati. Ma la Svizzera ha un primato straordinario: è al primo posto nel mondo quanto a innovazione. Svizzeri e Cinesi hanno il pallino del commercio, Russi e Italiani invece ... E tuttavia l'Italia è uno dei paesi più industrializzati, all'ottavo posto addirittura. È o era, non lo so.
    Eppure dovremo arrivare a una forma di socialismo, al reddito universale garantito. Ettori Gotti Tedeschi, l'ex presidente dello IOR vaticano, sosteneva recentemente che si potrà assicurare a tutti il necessario, anzi di più, non solo pane e giochi, e senza che si debba lavorare. Già molti anni fa il filosofo (dei miei stivali) Flores d'Arcais sosteneva che ormai è possibile la produzione esponenziale di beni, è solo questione di volontà (purtroppo i proto-neo-post-fascisti e gli evasori fiscali non ci stanno).

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    1. << Flores d'Arcais sosteneva che ormai è possibile la produzione esponenziale di beni, è solo questione di volontà >>

      Il povero Flores d'Arcais ha la vista un po' strabica, perchè vede solo la potenza industriale della società moderna, dimenticandosi del problema delle materie prime (limitate per definizione) e quindi dell'ambiente.
      Mi pare incredibile che un intellettuale stimato ed ammirato come lui (e che io stesso ho apprezzato su alcuni argomenti) possa ragionare in modo così limitato e parziale.

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  3. Alla larga da personaggi come Gotti Tedeschi, spietatamente natalista e antimalthusiano (come del resto tutto il mondo cattolico-tradizionalista); anche la Federazione Russa recentemente ha varato una norma che premia finanziariamente le madri di (almeno) 10 figli...

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    1. Per fortuna, la storia ci insegna che i bonus elargiti dallo Stato per incrementare la natalità, non hanno mai spostato di una virgola le tendenze dmografiche in essere.
      Che, evidentemente, derivano da un insieme complesso di fattori, sui quali il potere pubblico può fare ben poco (nel bene e nel male).

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    2. Gotti Tedeschi considera una balla anche l'impronta ecologica: infatti mette in discussione il dogma della crescita demografica ed economica infinita.
      Tuttavia non è impossibile che lo Stato possa soddisfare i bisogni primari e anche secondari della popolazione mondiale e persino gratis. Vedi anche il motto attribuito a Schwab, il fondatore del WEF di Davos: "Non possederete nulla e sarete felici." Non saremmo più proprietari di nulla (compresa la casa, l'auto e tutto il resto) che però lo Stato o il potere o le elite elargiranno gratuitamente a tutti (ma credo che le elite possederanno tutto ...).
      Dice Harari, il genio israeliano: metà dell'umanità è superflua, non sappiamo che farne. Eliminarla ovviamente non si può (ma chissà che non ci pensi la natura ...), ma ci sarà da mangiare anche per loro, sconfessando il motto di Friedman, "non ci sono pasti gratis".

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    3. Egregio Lumen, effettivamente i bonus pubblici pro natalità hanno sempre avuto poche ricadute concrete, tuttavia segnalano chiaramente la "direzione di marcia", il background culturale e in generale la mentalità di un dato governo/regime (mentre invece oggi data la crisi ambientale, quella economica, quella energetica, ecc casomai occorrerebbe premiare chi fa pochi o nessun figlio...)
      Almeno da qs punto di vista, un applauso al vecchio Deng Xiao Ping!
      Saluti

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    4. Il quale Deng Xiao Ping, guarda caso, non si è limitato ai bonus fiscali, ma ha introdotto una normativa giuridica moto cogente.
      Un sistema sicuramente poco piacevole, sotto il profilo dei diritti civili, ma che - finchè è durato - si è rivelato efficace.

      Mi viene il sospetto che il problema demografico non potrà mai essere risolto con i sistemi democratici e condivisi a cui siamo abituati.
      E per un democratico inveterato come me, questo è un duro colpo.

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    5. Ma siamo sicuramente d'accordo sul fatto che la democrazia non è il massimo, solo il migliore dei peggiori sistemi esistenti. E ha quindi bisogno di "corretture", cioè limitazioni della democrazia (c'è persino chi teorizza di abolire la democrazia in quanto non è ammissibile che ignoranti debbano decidere delle sorti del paese). Il "sistema cinese" (la politica del figlio unico), da tutti aborrito in quanto antidemocratico e dittatoriale, rispondeva alle necessità della Cina in un preciso momento, era quindi logico per quanto duramente imposto (ma la Cina usava il bastone e la carota, intendendo con la carota l'opera di persuasione, senza la quale quella politica non avrebbe potuto essere attuata).
      Oggi il governo cinese ha cambiato politica in merito perché ha altri problemi (invecchiamento della popolazione) e altre mire (diventare la potenza egemone). Per fortuna i cinesi sono restii a seguire il governo: un figlio costa l'iradiddio e si sta meglio in pochi.

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    6. Temo che il limite maggiore delle democrazie sia di non poter gestire le crisi più profonde (l'Inghilterra di Churchill è stata ptrobabilmente l'eccezione che conferma la regola).
      Per questo, viste le crisi ambientali sempre più gravi che ci attendono, non sono molto tranquillo.

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    7. Chiaramente anche in tema di contenimento demografico alle imposizioni autoritarie sarebbe preferibile una diffusa e ragionata opera di convincimento/persuasione della popolazione, il problema e' che (viceversa) continua generalmente a imperversare la logica (ormai del tutto anacronistica e "tafazziana") del 'crescete & moltiplicatevi'...

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    8. Questa è una logica che proviene da profondo del nostro DNA, il quale ha la massima replicazione come imperativo assoluto (la sua ragion d'essere) e non ha nessuna consapevolezza dei limiti dell'ambiente.
      La cultura umana, anche se provasse seriamente a limitarla, potrebbe fare ben poco.
      Il guaio è che non ci prova neppure, se non in una quota minoritaria dei demografi più consapevoli.

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  4. Armi biologiche

    Interessante e fino a un certo punto rassicurante il parere di Bardi: l'uso di armi biologiche sarebbe estremamente difficile e anche pericoloso per chi vi ricorrerebbe - e ciò grazie anche o soprattutto al nostro sistema immunitario. Tanto meglio. Tuttavia i laboratori biologici esistono e non sappiamo che diavolo vi combinino i poteri forti. Il coronavirus è uscito da un tale laboratorio per sbaglio o con intenzione? Sempre che non sia un incidente di natura: ho letto che si stimano a 300'000 - 700'000 i virus nel regno animale che potrebbero scatenare zoonosi come forse l'attuale di coronavirus ("E l'uom di eternità si arroga il vanto" - La ginestra).
    Comunque esistono armi letali come l'antrace per fare delle stragi. Ricordo un filosofo - non ricordo il nome - che diceva già trent'anni fa: le autorità potrebbero immettere negli acquedotti sostanze che ci terrebbero calmi ...
    E comunque - congiura o non congiura - il coronavirus è stato accolto con entusiasmo dai mondialisti, noti e arcinoti con nome e cognome. La pandemia - secondo alcuni una pseudopandemia - ha accelerato l'unificazione del mondo e l'avvento di un governo mondiale. "Vaccinare tutti - la bazzecola di otto miliardi di esseri umani - e gratis" pretendono il papa e i suoi compari. Stiamo forse entrando in una nuova era: passeremo dall'antropocene al vaccinocene.
    Vaccini per tutti a tutte le età e per tutta la vita. Prima o poi - piuttosto prima che poi - istituiranno il certificato mondiale delle vaccinazioni. Chi rifiuterebbe - ammesso che glielo permettano e non lo eliminino - non potrà viaggiare, nemmeno muoversi: ne va in fondo del bene dell'intera umanità, il "bene comune" innanzi tutto - parola di Mattarella, Draghi e Bergoglio (il diavolo se li porti).
    "Passan genti e linguaggi, sta natura ognor verde, ignara delle umane sorti" (citazione a memoria, non esatta).

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    1. Caro Sergio, ho pubblicato l'opinione di Bardi perchè si tratta di uno scienziato serio e l'argomento era interessante, ma io non riesco ad essere ottimista come lui.
      Se devo essere sincero, ho molta più paura di un attacco batteriologico che non di un conflitto nucleare.

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  5. Fuori tema: la parola a un filosofo contemporaneo

    Caro Lumen,
    ti so allergico alla filosofia, ma lo stesso ti propongo questa intervista a Sossio Giametta con il quale ho dialogato intensamente un paio d'anni. Possiedo anche vari suoi libri, a cominciare da "I pazzi di Dio" (bel titolo), letti con interesse e piacere (Giametta scrive da Dio al contrario di Severino, la sua prosa è limpida e chiara, un piacere leggerlo solo per questo). Però ... non so ...
    Giametta ha tradotto e commentato tutto Nietzsche, un'impresa pazzesca e di dubbia utilità secondo me, anche se non conosco molto Nietzsche. Non è ovviamente credente e detesta i comunisti (chi è stato comunista dovrebbe spararsi, dice, ma poi fa un'eccezione per Napolitano ... boh! Forse perché sono entrambi napoletani o meridionali?).
    Comunque Giametta dice cose interessanti, vedrai nell'intervista. Ma manca l'ultima chiarezza, secondo me.
    Anche il panteismo di cui parla non mi pare un concetto chiaro.

    https://www.ilgiornale.it/news/panteismo-religione-nostro-tempo-smarrito-2061987.html

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    1. Caro Sergio, il Panteismo è la versione più estesa del Politeismo, il quale, rispetto al Monoteismo, fornisce risposte molto più logiche e naturali, potendo aggirare il problema (altrimenti insolubile) della teodicea.
      Solo una religione 'multipla', infatti, facendo riferimento ad una pluralità di forze superiori, non sempre coerenti e coordinate, riesce a giustificare un'esistenza travagliata e caotica come la nostra.
      Inoltre il Panteismo, per sua natura, è molto più adatto a convivere con l'eccezionale sviluppo del sapere scientifico, che non può più essere eliminato dal pensiero moderno.
      Quindi, in effetti, il Panteismo potrebbe anche avere un futuro, magari come sintesi globale.

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    2. Sorpreso di questa tua replica "filosofica" e per me non chiara. Mi sapresti dare una definizione di panteismo? Non ho capito Giametta e non capisco nemmeno te.
      Dal politeismo al monoteismo al panteismo? E basta con sti dèi!

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    3. Mah, io ho interpretato il Panteismo come una sorta di 'animismo / spiritismo' cosmico, però mi rendo conto che il suo significato può essere anche diverso.
      Comunque hai ragione tu: basta con 'sti dei....

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  6. Giametta e' un acuto (e longevo) intellettuale e saggista, profondo studioso non solo di Nietzsche ma anche di Schopenhauer e Spinoza...

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  7. COMMENTO di GP VALLA

    LA REPUBBLICA DELLE PENSIONI

    Le affermazioni della Baracetti sono condivisibili, ma mi pare siano incomplete.
    È vero, purtroppo, che una parte della popolazione sopravvive (non certo "alla grande") grazie alle pensioni dei parenti più anziani, ma questa situazione non è certo volontaria: è la conseguenza della deindustrializzazione e della distruzione del tessuto produttivo avvenuta negli ultimi trent'anni. E ciò non è conseguenza di un'eccessiva ingerenza dello Stato nell'economia o di scelte punitive nei confronti degli imprenditori, ma - al contrario - dall'adozione (via UE) di politiche liberiste, delle massicce privatizzazioni (maggiori di quelle della Thatcher) e della svendita delle imprese pubbliche. A tutto questo si è accompagnata la sistematica distruzione dei diritti e delle tutele dei lavoratori.
    I beneficiari: una ristretta oligarchia finanziaria nazionale e - soprattutto - internazionale.

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  8. COMMENTO di GP VALLA

    ARTE ED ECONOMIA
    La teoria di Uriel mi sembra discutibile: attribuisce ai committenti delle grandi opere d'arte del passato ( che agivano, semmai, per prestigio) la mentalità di un palazzinaro contemporaneo che campa vendendo villette a schiera e appartamenti in condominio.
    Quanto alle prove: ma non sarà che nelle case dei poveri non c'erano opere d'arte semplicemente perché non potevano permettersele?

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  9. COMMENTO di GP VALLA

    ARMI BIOLOGICHE
    Siamo proprio sicuri che non siano mai state usate?
    I cubani hanno denunciato in due occasioni epidemie dovute - a loro dire - alla diffusione di agenti patogeni da parte degli Stati Uniti: una di peste suina, con gravi ricadute economiche, l'altra di dengue. Beninteso, non ci sono prove decisive, ma non lo escluderei affatto.
    Vari scienziati hanno ipotizzato il virus responsabile dell'epidemia di Covid19 sia il frutto di manipolazioni genetiche; anche qui nessuna prova, e, visti gli interessi coinvolti (come evidenziato da Sergio), dubito che si potrà mai avere qualche certezza.

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  10. COMMENTO di GP VALLA

    Considerazioni sparse...
    A costo di suscitare reazioni indignate, personalmente ritengo che sia giusto e perfino doveroso favorire la natalità in quei paesi dove la stessa è gravemente e permanentemente al di sotto del semplice livello di sostituzione.
    Ricordo che Ungheria, Germania, Italia, Grecia, Giappone, Polonia (ex multis) hanno un tasso inferiore a 1,5 figli per coppia, per cui la prossima generazione sarà inferiore di un quarto a quella attuale.
    Non mi si parli dell'immigrazione, che viene imposta dalle oligarchie "illuminate" contro la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini.
    Una nazione non deve suicidarsi, e non è giusto pretendere che il popolo italiano si estingua per fare spazio a bengalesi ed africani che si moltiplicano come conigli. I problemi di eccesso di natalità se li risolvano a casa loro.

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