sabato 7 gennaio 2012

Pensierini - IX

ANTROPOCENTRISMO
Molti ambientalisti si scagliano contro l' "Antropocentrismo" della civiltà occidentale, considerato la radice di tutti i mali. Personalmente, ritengo che questo concetto non sia poi così insensato e negativo.
In fondo, l'umanità sta andando incontro ad una crisi senza precedenti non perchè è troppo antropocentrica nelle sue decisioni, ma perchè NON LO E' ABBASTANZA.
In altri termini, noi stiamo tenendo un comportamento sbagliato perchè stiamo danneggiando il futuro di NOI STESSI, non quello della natura, che di noi non si cura (vedi Leopardi) e che proseguirà tranquillamente il suo cammino millenario anche senza di noi.
LUMEN


ETICA
Sono convinto che l'Etica non può assolutamente essere disgiunta dall'Utilitarismo, di cui rappresenta l'aspetto sociale.
C'è l'Utilitarismo del Singolo, che si chiama Egoismo, e l'Utilitarismo del Gruppo che è, per l'appunto, l'Etica.
Per questo, dovendo contemperare molte teste, molte idee ed anche molti interessi divergenti, l'Etica non può mai essere definita una volta per tutte e resta sempre, come la storia dimostra, in continuo mutamento ed evoluzione.
LUMEN


ENTROPIA
Non penso che la specie umana, nonostante la convinzione di molti, sia comparsa nel processo evolutivo per qualche specifico scopo.
Ma se proprio vogliamo trovarne uno, potremmo indicare l’accelerazione del processo entropico nell’eco-sistema terrestre.
Parafrasando il grande umorista Marcello Marchesi, si potrebbe dire che “siamo nati per distruggere, e ci riusciamo benissimo”.
LUMEN


RENDITE
Il modello socio-economico di molte delle Nazioni produttrici di petrolio è quello dello Stato 'rentier', cioè dell’economia del sussidio.
Dice Massimo Nicolazzi: << La ricchezza petrolifera viene redistribuita direttamente in forma di aiuto (alla popolazione – ndr), anzichè trasformata in fonte (mediata dal processo economico) di salario. Col risultato di soffocare l’incentivo allo sviluppo di altro, e di rendere la sussistenza interna sempre più dipendente dal fluire regolare della rendita. >>
Ne consegue che la stabilità del regime viene ad essere fondata sulla stabilità della rendita, e che pertanto il petrolio diventa la priorità più importante della politica interna.
Dice ancora Nicolazzi: << Un primo e trascurato cambiamento degli ultimi quarant’anni è che adesso le masse sono cresciute. Proprio in senso demografico. I cittadini del produttore nel crescere si sono moltiplicati. L’alimento rendita ha alimentato tanto la fertilità che l’aspettativa di vita. I baby boomers della rendita hanno dai venti (e anche meno) ai quarant’anni. E adesso vanno e contemporaneamente tutti in scena, a sgomitare per pane e lavoro e un’idea di futuro per sé e per i propri figli. Fuor di sussidio non trovano nulla, o molto poco. Prima della rendita e del boom in qualche pezzo di Nordafrica si riusciva a sussistere di agricoltura. Adesso è esplosa la popolazione e sono crollati gli addetti. La terra coltivabile si restringe e il cibo passa a sua volta sulla bolletta delle importazioni. L’Algeria, che una qualche tradizione agricola ce l’aveva, importa la maggior parte del cibo che consuma; e gli altri anche peggio. >>
In sostanza, si esporta petrolio anche per pagare il frumento che si importa. Un sistema la cui precarietà appare evidente.
LUMEN


IGNORARE O IMPAZZIRE
Dice Ugo Bardi che quando la gente affronta qualcosa che non combacia con il modo in cui si pensa che il mondo dovrebbe essere, tende ad ignorarla. Se non può, allora impazzisce.
Questo - forse - può spiegare molti dei paradossi della nostra vita sociale e tanti comportamenti apparentemente assurdi.
LUMEN

 
ROBA
A proposito del consumismo, Debora Billi (su Crisis) fa questa interessante considerazione:
<< Con le scarpe, i cappotti, i vestiti, gli elettrodomestici, i mobili che abbiamo ammucchiati in casa potremmo andare avanti vent'anni senza rattoppare nulla. (Anche io) sono piena di roba. Ho cose sufficienti per un esercito, come chiunque di noi: anche il più "povero" ha più scarpe di quante ne avesse mia nonna sessant'anni fa. >>
Una riflessione ineccepibile, ma chi ci fa più caso ?
LUMEN

7 commenti:

  1. Oggi mi piace soprattutto il commento di Debora Billi. Siamo tutti pieni di roba inutile, eppure continuano a dirci che dobbiamo continuare a comprare se no collassa tutto. E che dobbiamo comprare? Qualcosa c'è ancora per cui si può buttare inutilmente il denaro: l'ennesimo paio di scarpe, rifare la cucina e il bagno, cambiare l'auto senza vera necessità. Non fate ii gretti: spendete, spendete, la macchina deve girare se no sono guai. Ce lo dicono un po' tutti, da Ferrara Giuliano all'ex generale di corpo d'armata, cardinale Bagnasco. Chi non spende è un asociale, un sovversivo.
    I Verdi e i socialisti svizzeri sostengono che la gente risparmia troppo invece di spendere allegramente e di far aumentare il BIP. Ma la gente non ha tanti soldi, e quei pochi che ha non vorrebbe buttarli dalla finestra: ha ancora un minimo di buon senso. E invece questi coglioni di Verdi ci dicono di no: che bisogna consumare, e per la vecchiaia ci penseranno le casse pensioni.
    Qualcosa non quadra: si dice che se tutti vivessero all'americana ci vorrebbero non so quanti pianeti per soddisfare le esigenze di tutti. Ma poi lo stesso TUTTI (Cinesi, Indiani, Brasiliani, Arabi compresi) parlano di CRESCITA. Sono sempre in attesa di sapere cosa deve crescere (immagino l'edilizia, il settore auto, le cosiddette "grandi opere" ecc. ecc.).
    Intanto cresce la popolazione (sì, scusate, è un mio chiodo fisso quello della demografia) e tutti vorrebbero vivere decentemente, logico.
    MA NON CE N'È PER TUTTI, mi ha detto un filosofo contemporaneo. Tutti vantano diritti, ma in natura i diritti non esistono.
    Ormai tutti vogliono l'istruzione gratuita, l'assistenza sanitaria gratuita, un lavoro sicuro e non precario, un reddito dignitoso, il diritto alla casa, una vita senza troppe preoccupazioni, anzi meglio nessuna ecc. ecc.
    I Cinesi presto invocheranno anche il diritto al Fica visto che di donne non ce ne sono abbastanza, e il Governo Ladro deve provvedere (abolirà la politica del figlio unico, produrranno più donne?).
    Naturalmente sto scherzando (be' mica tanto).

    Io continuo a pensare (il chiodo fisso!) che se fossimo in meno staremmo meglio o almeno meno peggio. È vero che gli esseri umani si scannavano anche 2000 anni fa quando eravamo solo 100-300 milioni (ai tempi di Cesare), però adesso siamo davvero troppi.
    Adesso il solito stronzo dirà: ma perché non togli tu il disturbo e ti spari? E magari questo stronzo si è riprodotto già dieci volte, mentre io nemmeno una!

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  2. Caro Sergio,
    questa tua citazione è bellissima << Tutti vantano diritti, ma in natura i diritti non esistono >> e mi piacerebbe proprio conoscere l'autore.
    Per la storia della crescita a tutti i costi, economica e demografica, ormai non mi arrabbio nemmeno più,
    L'altro giorno in libreria ho visto un volume di Piero Angela (che, ahimè, stimavo) intitolato: PERCHE' DOBBIAMO FARE PIU' FIGLI. Credo che qualsiasi commento sia superfluo.

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  3. Caro Lumen, apprezzo molto l'intervento di Sergio. Trovo bellissima la citazione sui diritti in natura. Quanto alla metafisica dei diritti in occidente è cosa risaputa, e tuttavia ancora lontana dalla mentalità cinese, ma si stanno involvendo anche loro (spero che al loro diritto alla fica non dovremo provvedere noi...). Sulla stupidità diffusa sul problema sovrappopolazione non posso che concordare in pieno. Sta a noi far cambiare la mentalità...

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  4. Non seguo le trasmissioni di Piero Angela, ma se per caso ci capito vedo e sento sempre cose interessanti, persino molto interessanti. Mi sembra una buona divulgazione e Angela una persona ragionevole e informata. Nessun pregiudizio verso di lui. So che in più non è credente, altro punto a suo vantaggio (ma si guarda bene dal dire cose sgradite alla gerarchia vaticana). Questo suo insistere sulla necessità di un incremento demografico (non so se si riferisce all'Italia o al mondo intero) mi ha sempre lasciato perplesso. Visto che non mi sembra scemo mi piacerebbe conoscere le sue ragioni, ma senza dover comprare e dover leggere due o trecento pagine. Confesso che un po' curioso lo sono, anche se non credo proprio che sarei costretto a rivedere le mie posizioni in proposito. Se qualcuno sa che cosa dice Angela in merito alla demografia lo prego di raccontarcelo, in modo sintetico ovviamente.
    Intanto vado a dare un'occhiata al catalogo elettronico BOL, forse lì c'è una breve presentazione del libro.

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  5. Ed ecco quel che ho letto nel BOL a proposito del libro di Piero Angela, «Perché dobbiamo fare più figli» (247 pagine !!!).

    «Il punto chiave della questione secondo gli autori è quello del crollo delle nascite, che rischia di mettere in seria crisi il nostro paese e più in generale l'Occidente. Soprattutto se messo in relazione con un costante (per quanto benvenuto) innalzamento dell'età media dei decessi e un conseguente invecchiamento della popolazione. Il rapporto fra popolazione attiva e popolazione passiva diventa così una delle questioni determinanti per lo sviluppo del nostro paese, da inserire peraltro nel quadro del boom demografico dei paesi emergenti e dell'alta natalità delle famiglie extracomunitarie immigrate in Italia.»

    Mi sembra che Angela voglia far concorrenza al terzo mondo: questa idea non mi piace. È indubbio che un crollo verticale delle nascite, abbinato all'invecchiamento della popolazione, metterebbe in ginocchio l'Europa o l'occidente in genere. Ma forse sarebbe un bene per il pianeta. Ma invece di un tracollo potremmo ipotizzare un "rientro dolce" a quel miliardo, miliardo e mezzo ecocompatibile.

    Trovo inoltre volgare parlare di "fare figli". I figli non si fanno. Se oggi la gente «ha» meno figli ci sono delle ragioni ben precise che non sono la «cultura di morte» o il mancato rispetto della vita come blatera la Chiesa cattolica. La gente ha scoperto che con meno figli si vive tutti meglio, compresi i figli a cui vanno maggiori cure e attenzioni.

    Mi piacerebbe sapere se Angela ipotizza un tetto all'incremento (diciamo venti o trenta miliardi) o se, come il papa, pensa che porre un tetto all'incremento demografico vada contro la volontà divina o - per lui non credente - sia un non senso, perché le risorse del pianeta sono inesauribili, contrariamente a quanto alcuni fessacchiotti ecologisti pensano. Non appena avremo trovato la pietra filosofale ovvero messo a punto la fusione nucleare sarà una pacchia per tutti. Aspetta e spera ...

    Leggevo alcuni giorni fa che 4 miliardi di esseri umani sono senza gabinetti o servizi igienici, il che favorisce malattie ed epidemie. Naturalmente i governi e gli scienziati stanno studiando anche questo problema: sembra che sia possibile anche l'eliminazione istantanea delle feci con un appropriato metodo. Ma il problema resta acuto. In Svizzera, pensate un po', tutta la popolazione è allacciata ai depuratori (ciò ha un costo enorme, improponibile al terzo mondo). Non credo che Napoli e Roma trattino le acque di scarico, forse Milano.
    La gente tira la catenella e buona notte. Il Mediterraneo è una fogna a cielo aperto visto che vi si riversano le deiezioni di centinaia di milioni di persone. Chissà, forse le spigole gradiscono (non vi passa la voglia del pesce fresco?). Piero Angela dovrebbe fare una puntata dedicata alla merda: giuro che la guarderei.

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  6. Caro Sergio, sei ottimista per Milano...credo che le fogne scarichino liberamente. Tra qualche miliardo di umani tutto il pianeta sarà una grande discarica e si potrebbe costruire un mega-depuratore planetario. Produrre e trattare la cacca, mi sembra un obiettivo degno del mondo che stiamo creando e sommamente spirituale per preti e filosofi antropocentrici.

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  7. Cari amici, purtroppo ci sono troppe cose che diamo per scontate nel funzionamento della nostra complicatissima società, e che scontate non sono per nulla.
    Una è quella dell'acqua potabile e depurata quasi senza limiti, ma ce ne sono mille altre.
    Quando l'attuale complessità non sarà più sostenibile, ce ne accorgeremo.

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