mercoledì 25 gennaio 2017

Pensierini – XXX

SENSO DELLA VITA
Ho letto una bella massima che dice: «Chi ha un “perché” per vivere, può sopportare tutti i “come”.»
Ovvero: se la mia vita ha un senso posso sopportare anche le difficoltà - la malattia, il dolore, le sconfitte, gli insuccessi - che sono solo provvisori inciampi; mentre è la vita senza (alcun) senso che deprime e rende infelici.
L’affermazione è fondata ed ha le sue ragioni; ma credo che si possano fare due osservazioni critiche.
La prima è che il senso della vita lo devi sentire nel profondo, non puoi fabbricarlo a tavolino per convenienza. E' come la fede religiosa: non si può credere per calcolo (alla faccia di Pascal).
La seconda è che la massima può anche essere rovesciata: chi ha un “perché” nella vita finisce spesso per sopportare anche tanti "come" poco graditi, che potrebbe semplicemente evitare.
LUMEN


PERDONO
L’idea più geniale in assoluto di tutto il pensiero cristiano è l’invenzione del “perdono”.
Esso consente ai fedeli di comportarsi praticamente come vogliono, nella vita quotidiana, con la sola avvertenza di presentarsi di tanto in tanto davanti ad un prete per farsi perdonare; cosa che può essere ottenuta senza particolari difficoltà.
Questo spiega perché, salvo rarissime eccezioni, è praticamente impossibile distinguere un cristiano da un ateo in base al solo comportamento.
LUMEN

 
POLITICA U.S.A.
In una recente intervista, Henry Kissinger, ha parlato delle sfide che attendono il nuovo Presidente USA.
Tra le varie affermazioni, mi ha colpito molto questa frase, che racchiude tanta saggezza:
<< Il governo di Trump deve dare una risposta a tre domande:
Quali problemi sono tanto importanti, che l’America li deve risolvere anche da sola, se necessario?
Quali problemi sono di significato universale, tanto che l’America li potrà risolvere soltanto con i suoi alleati?
E da quali problemi dobbiamo tenerci lontani?  Non possiamo risolverli tutti. >>
Spero che Trump decida di seguire questa regola, perché ho l’impressione che i suoi predecessori non lo abbiano sempre fatto, imbarcandosi in imprese che NON avrebbero dovuto perseguire (nell’interesse degli USA, si intende).
LUMEN


BUONI E CATTIVI
Volendo un poco sintetizzare, si può dire che, nei rapporti sociali, le persone si possono dividere in 3 grandi categorie.
Ci sono i “Buoni”, che sono sempre buoni, anche a costo di non sapersi difendere quando sarebbe necessario.
Poi ci sono i “Cattivi”, che sono sempre cattivi, anche quando non ne hanno una particolare convenienza.
Ed infine ci sono i “Metà-e-Metà”, che sono la stragrande maggioranza, e che nei periodi di pace assomigliano ai primi, mentre nei periodi di guerra o di rivoluzione diventano come i secondi.
Per questo le guerre sono così terribili: perché riescono a cambiare, in peggio, le persone.
LUMEN


GUERRE DI RELIGIONE
La pace nasce dal compromesso, e l’ultima cosa che può favorire il compromesso è una religione presa molto sul serio.
Dice Gianni Pardo: << Finché i francesi sono stati veramente credenti, ci sono state le guerre di religione e, ancora nel Seicento, contrasti fra cattolici e protestanti. Quando invece hanno smesso di essere veramente credenti, sono vissuti in pace. In Italia non abbiamo mai avuto una guerra di religione, perché da noi la religione nessuno l’ha mai presa sul serio. >> 
A conferma del fatto che, a volte,  i difetti degli Italiani diventano dei pregi.
LUMEN


FARE DOMANDE
Secondo Alberto Bagnai che le domande si dividono in due categorie: quelle di chi vuole sapere, e quelle di chi vuol 'far vedere' di sapere.
<< Normalmente - dice Bagnai - le prime le pone chi già sa molto. “Tutto” nessuno può saperlo. Ma conoscere dà dipendenza: chi sa veramente molto, normalmente vuole veramente sapere di più. Chi sa poco, invece, normalmente crede di sapere molto, e si sente in dovere di venire a romperti i 'corbelli' con le sue certezze. >>
E conclude: << Ognuno di noi sa fare qualcosa, e molti la sanno anche fare bene. Da questo può discendere, in personalità non sufficientemente strutturate, la legittima illusione di saper fare tutto "meglio" degli altri. Ma, non è detto che le cose stiano sempre esattamente così. >>
Una considerazione piuttosto acuta, la sua, che mi sento di condividere.
LUMEN

42 commenti:

  1. Rig.do alle 'Guerre di religione' faccio umilmente presente a Pardo che in Italia (o nel puzzle di Stati e Staterelli in cui fu divisa la Penisola italiana fino al 1861) non abbiamo mai avuto una guerra di religione soprattutto perchè le sacche di Protestantesimo emerse nel XVI-XVII secolo furono quasi completamente schiacciate dal "pugno di ferro" della Controriforma cattolica (si pensi alle traversie dei Valdesi), provocando il saggio rimpianto di B.Croce (e di qualche altro acuto pensatore) nei secoli successivi...

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  2. Le sacche di protestantesimo in italia non avrebbero avuto gran senso, il protestantesimo fu un movimento di liberazione dalla dominazione di Roma, che infatti in italia si manifesto' sono nelle zone piu' lontane da essa (anche Venezia, con paolo sarpi, fu sul punto di abbracciare la riforma per acquisire piu' indipendenza dalla Roma inquisitrice del papa, ma poi preferi' piegarsi).
    Complessivamente, ha ragione Pardo, la religione venne usata anche dalla chiesa come strumento per amministrare prosaicamente il potere, come mezzo, non come fine. E grazie alla politica della chiesa, che si puo' definire democristiana gia' allora, evitammo le guerre sanguinosissime che funestarono il resto d'europa (nella guerra dei trent'anni la germania vide letteralmente DECIMATA la sua popolazione: nelle stime peggiori passo' da 20 a 4 milioni.
    Questo per quel po' che ne so.

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    1. Probabilmente vale la pena di aggiungere che il (secondo me) condivisibilissimo rammarico espresso da pensatori del calibro di Croce e di Gobetti si fondava soprattutto sull'altrettanto condivisibile convinzione che un'autentica PLURALISMO confessionale avrebbe sottratto (gli abitanti del)la Penisola al soffocante monopolio non solo religioso ma anche etico-politico di matrice cattolico-romana e dunque fatto circolare "aria fresca e pulita" puntellando anche l'allora nascente pensiero scientifico moderno; quanto alle (mancate) guerre religiose, la violenza con cui la Chiesa di Roma e i suoi alleati politici (il suo temibile "braccio secolare") ridussero al silenzio le Comunità evangelico-protestanti sorte in buon numero (anche) nei Principati e nelle Repubbliche italiani non sembra (almeno qualitativamente) molto differente da quella tipicamente bellica: domandare per credere a qualche storico/teologo valdese contemporaneo... Saluti

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  3. In effetti, fermo restando quello che dice Claudio, mi sembra che la mentalità italiana, nel bene e nel male, non sia pervasa da un particolare fanatismo religioso e quindi sia poco propensa ad arrivare alla guerra ed alla violenza per motivi di fede.
    Ovviamente parlo in generale, e fermo restando singoli episodi e personaggi.
    Mi piacerebbe sentire il parere di Sergio sull'argomento.

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    1. Penso da un lato che la presenza della Chiesa in Italia fosse così pervasiva che il protestantesimo non poteva attecchire, nonostante le crisi della Chiesa. Giotto dipinge Francesco che regge letteralmente la Chiesa pericolante. Il cattolicesimo in Italia, Spagna, Francia era troppo potente.
      Non è un caso che in Italia il protestantesimo sia considerato un fenomeno esotico, i protestanti non esistono proprio (a parte i quattro gatti valdesi e forse qualche sparutissimo gruppuscolo di cui la maggior parte ignora l'esistenza, almeno io non ne conosco). Per cui da noi vere e proprie guerre di religione non ce ne sono mai state, non potevano esserci. Non escluderei che l'italiano medio non sia così fanatico da fare la guerra per motivi di lana caprina, tipo transustaziazione sì, transustazione no (lo zurighese Zwingli - credo che il nome sia stato italianizzato - era per il rito simbolico (niente transustanziazione), Lutero invece era di parere diverso, per lui il testo del vangelo era univoco ("prendete e mangiate, questo È il mio corpo").
      Allora Italiani brava gente? Non proprio. Le guerre di religione ci sono state anche in Italia, ma tra i partiti, sopratutto in nome del sol dell'avvenire, il comunismo radioso.

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    2. Scusate la grafia di questa orribile parola che si fa fatica a pronunciare, vediamo se adesso mi viene meglio: transustanziazione.

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    3. Un fenomeno di cui io non sapevo niente prima del libro di Pansa è stato il feroce regolamento di conto DOPO la guerra, con centinaia di assassinii restati impuniti. Dunque anche gli italiani sanno essere cattivi, né più ne meno come i crucchi. Però in genere mi sembrano imbelli, accomodanti, forse per indole o magari anche per l'influenza della Chiesa.

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    4. Ragazzi il punto e' un'altro: perche' gli italiani avrebbero dovuto fare la guerra alla chiesa, se attraverso di lei dominavano l'europa??? Vaben cretini, ma non fino a questo punto.

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    5. In altre parole, adesso siamo MOLTO piu' cretini.

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    6. "Un fenomeno di cui io non sapevo niente"

      Non ne sai niente perche' la lotta partigiana e relative faide e' un fenomeno che il sud non ha conosciuto, essendo stato subito occupato dagli "alleati" - metto fra virgolette perche' la gente tende a pensare che fossero alleati CON, mentre erano alleati CONTRO di noi.
      Qui al nord, dove DOPO l'8 settembre 1943 si installo' la repubblica di salo' che era un protettorato fantoccio nelle mani dei tedeschi, comincio' la lotta partigiana da parte di tutti quegli italiani che NON volevano piu' partecipare allo sforzo bellico dei tedeschi, salvo i fascisti che sostenevano si dovesse mantenere la parola data e andare avanti fino al supremo sacrificio.
      Notare che il legittimo capo delle forze armate e rappresentante istituzionale dell'italia, il re, era rifugiato al sud e aveva sottoscritto la resa incondizionata con gli alleati. DAl punto di vista formale per noi la guerra era finita. Mussolini era solo il presidente del consiglio che era stato dimesso dal re e dal suo stesso gran consiglio fascista il 25 luglio 1943.


      Poi l'8 settembre ci arrendemmo incondizionatamente agli inglesi e cambiammo fronte.

      Notare la coincidenza di date: mussolini venne dimesso dal gran consiglio e dal re "ben" 6 giorni dopo il primo bombardamento di Roma (che avvenne il 19 luglio 1943), che secondo i rapporti di polizia e dei carabinieri dell'epoca, la gente esaperata in tutta l'italia bombardata non vedeva l'ora che accadesse! Che quella Roma che stava portando tutti al disastro non soffrisse per niente della situazione solo perche' aveva dentro il VATICANO che gli alleati si guardavano bene dallo sfiorare, cominciava a dare potentemente fastidio a tutti!

      Un po' di storia del fascismo pero' potreste studiarla, senza e' impossibile capire l'italia di oggi che da cio' che successe in quel periodo, in negativo ma non sempre, e' potentemente influenzata.

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    7. << il primo bombardamento di Roma (che avvenne il 19 luglio 1943), che secondo i rapporti di polizia e dei carabinieri dell'epoca, la gente esaperata in tutta l'italia bombardata non vedeva l'ora che accadesse! >>

      Questa non l'avevo mai sentita ma in effetti, date le circostanze, può senz'altro essere vera.
      Credo che Roma, in quanto simbolo del potere (e del sotto-potere), non sia mai stata troppo amata dal resto d'Italia.

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  4. Dal web:
    << TRANSUSTANZIAZIONE. - Parola coniata dalla teologia medievale la quale esprime il dogma della Chiesa cattolica circa la presenza reale di Gesù Cristo nell'Eucaristia.
    Il cambiamento avviene in virtù delle parole della consacrazione in quanto Gesù nell'ultima cena non disse: "qui è il mio corpo" ovvero "in questo pane, con questo pane, sotto questo pane è il mio corpo" ma: "questo (che io vi mostro) è il mio corpo": parole che mentre proclamano la presenza reale, la producono.
    Ne segue che, dopo la consacrazione, nulla resta della sostanza del pane e del vino ma soltanto le loro apparenze o specie (accidenti) >>

    In buona sostanza, si tratta di teofagia mista ad antropofagia (Gesù era ad un tempo vero dio e vero uomo), una pratica che, detta così, fa molto selvaggio primitivo.

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    1. "... una pratica che, detta così, fa molto selvaggio primitivo."

      E invece io la trovo tutt'altro che primitiva. Si tratta in sostanza di un'identificazione col dio o con Dio, simbolica quanto vuoi, ma che ha dei riflessi sulla psiche e dunque sul comportamento. Fenomeno trovo analogo alla "consumazione" (parziale) di un defunto presso certi popoli dell'antichità: credevano di assimilare così anche le virtù del defunto.
      Ricordo che sotto Pio XII (dunque non nel medioevo) una "commissione" aveva decretato che dopo la transustanziazione mutava anche struttura atomica del pane e del vino anche se queste sostanze conservavano il loro solito aspetto ... Non so se questa affermazione sia geniale o perversa (le due cose probabilmente). Si afferma infatti che il pane e il vino conservano il loro ingannevole aspetto ma si sono davvero trasformate nel corpo e nel sangue del Signore. Beato chi ci crede. Gesù rimprovera Tommaso perché ha voluto constatare col dito se lui era davvero Gesù risorto e chiama beati quelli che crederanno sulla parola. Gesù mette anche in guardia dai falsi profeti. Ma giustamente Primo Levi osserva: come si fa a distinguere un vero profeta da uno falso. Gesù dice un sacco di fesserie, ma bisogna credergli. Leggevo ieri su Avvenire un articolo sulla magnificenza delle Beatitudini:
      "Beati quelli che piangono, beati i poveri di spirito, beati gli assetati di giustizia, beati qui e beati là." Ma dài, beati un corno! Beati quelli che possono asciugarsi le lacrime, beati quelli che hanno un po' d'ingegno e così se la cavano ecc. ecc. (sul significato dei "poveri in o di spirito" sono stati scritte intere biblioteche; parrebbe che Berlusconi è povero "in" spirito, cioè non è attaccato al denaro, ce l'ha ma è come non ce l'avesse - insomma non fa la doccia coi dollari come zio Paperone).

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    2. << una "commissione" aveva decretato che dopo la transustanziazione mutava anche struttura atomica del pane e del vino anche se queste sostanze conservavano il loro solito aspetto ...
      Non so se questa affermazione sia geniale o perversa (le due cose probabilmente). >>

      E magari anche imprudente, visti i successivi progressi della fisica.

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  5. "L’idea più geniale in assoluto di tutto il pensiero cristiano è l’invenzione del “perdono”. Esso consente ai fedeli di comportarsi praticamente come vogliono, nella vita quotidiana …"

    Be', intanto direi che il perdono non è affatto un'invezione di Gesù o del cristianesimo. Al massimo concedo che l'iperbole gesuana (perdonare settanta volte sette, cioè sempre) è abbastanza originale. Perché, i grandi personaggi del'antichità non perdonavano forse i colpevoli? Cesare per es. non era rancoroso, sapeva perdonare (ma da una posizione dominante è più facile fare i generosi, perdonare appunto).

    Ma quello che trovo singolare è che un cattolico o ex cattolico come te possa fare l'affermazione sopra riportata: che la possibilità di essere perdonati permetta ai fedeli di peccare come gli pare, tanto poi possono andare a confessarsi! Ma nient'affatto, uno che va a confessarsi con questa arrière-pensée commette un altro peccato. Si richiede un reale pentimento, cioè la ferma volontà di non commettere più certe azioni. Ferma e sincera volontà! Se poi ci ricadi, pazienza, il maligno è sempre all'opera e t'insidia in continuazione, facile che abbia spesso il sopravvento. Ma ripeto: se vai a confessarti e non ti penti davvero, cioè se non ti proponi seriamente di non ricascarci, la confessione non è nemmeno valida! Naturalmente solo Dio sa esattamente come stanno le cose, nessuno sa con che atteggiamento ti accosti al sacramento. Però se tu dicessi al prete come la pensi questi dovrebbe rifiutare di confessarti. Ma naturalmente nessuno dice una cosa simile al confessore.

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    1. << Si richiede un reale pentimento, cioè la ferma volontà di non commettere più certe azioni. >>

      Caro Sergio, guarda che essere sinceramente pentiti, sul momento, non è impossibile, anzi è abbastanza logico e quindi frequente.
      Pertanto, non voglio dire che il fedele vada a confessarsi già con la riserva mentale di peccare di nuovo.

      Il fatto è che, siccome la carne è debole, il peccato ritorna, e ogni volta il nuovo e sincero pentimento DEL MOMENTO è sufficiente, se non per la dottrina cattolica, certo nella convinzione del fedele.
      Non è come nel diritto penale, dove la recidiva scatta da sola, per applicazione oggettiva.

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    2. D'accordo, lo spirito è forte, la carne debole. Uno può davvero sinceramente pentirsi (o illudersi di pentirsi) e poi peccare di nuovo. Una, due, cento volte. Ma a un certo punto uno si stufa di queste ricadute (sono convinto che anche un prete comincerebbe a sbuffare davanti a uno che gli racconta per l'ennesima volta la stessa cosa). È un altro di quei detti di Gesù (perdonare settanta volte sette) che renderebbero la vita invivibile. Sta a vedere che uno ruba, stupra, uccide e tu ogni volta gli dici: vabbè, figliolo, vedi di non farlo più. Assurdo. Il perdono reiterato è - direi - altamente immorale. Se ne verrebbe giù anche tutto l'edificio del diritto. Non si potrebbe più condannare nessuno, solo dare raccomandazioni, figuriamoci. Come se la Chiesa fosse tanto comprensiva coi peccatori. Mastro Titta a Roma impiccava e tagliava teste, era il boia ufficiale del Vaticano che a fine carriera si ebbe anche una pensioncina dal papa (annotava tutte le esecuzioni in un taccuino, furono oltre cinquecento).

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    3. "Come se la Chiesa fosse tanto comprensiva coi peccatori."

      Questo dimostra una volta di piu' che prima di tutto era un'organizzazione pragmatica di potere.
      Fra l'altro non dimentichiamo che i protestanti nascono in opposizione al pragmatismo flessibile della chiesa: sono MOLTO piu' inflessibili e per niente inclini al perdono, anche come dottrina, ancor oggi (nel protestantesimo vige la predestinazione, chi nasce dannato muore dannato, impossibile redimerlo, inutile perdonarlo)

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    4. In effetti Lutero non era un tipo molto simpatico. A parte il suo viscerale antisemitismo (come quello della Chiesa cattolica) era il braccio spirituale del potere costituito. In occasione della guerra contro i contadini esclamò: "Schlagt sie tot wie tolle Hunde." (uccideteli come cani rabbiosi). In effetti non sono meno rigidi dei cattolici. Perché allora hanno piantato tutto quel casino staccandosi da Roma? Solo per la storia delle indulgenze, della corruzione romana? Vogliamo tutti emergere, anche i santi. Lutero Zwingli e Calvino sono personalità molto diverse, convinte di una propria missione (uno peggio dell'altro, soprattutto Calvino, un vero fanatico). Oggi il protestantesimo nordeuropeo è in profonda crisi. I protestanti sono pochi (ca. duecento milioni) e non hanno un capo, una figura carismatica come il papa. Non sono più una presenza viva nella società. L'attuale presidente della repubblica tedesca è un pastore che vive in concubinato, che non prende dunque troppo sul serio la sacralità del matrimonio (i protestanti non hanno i sette sacramenti, uno dei quali è appunto il matrimonio - ne hanno conservati solo due, battesimo e non più quale altro).

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    5. Wikipedia: battesimo, eucarestia e in parte la confessione.

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    6. "In effetti non sono meno rigidi dei cattolici."

      Non sono meno rigidi dei cattolici?!
      I protestanti sono il modello della rigidezza come i cattolici sono quello della flessibilita', semmai, cosa che infatti ai secondi viene continuamente rimproverata sepcialmente oggi, in italia, dove c'e' una grandissima voglia di moralismo inflessibile (da scagliare contro gli avversari politici) e di vedere scorrere il sangue, per adesso solo in senso figurato: la chiesa oggi scontenta il popolo perche' non si presta abbastanza allo scopo.

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    7. Proprio per qeusto motivo peraltro Bergoglio e' odiato dai cattolici bigotti, reazionari e tradizionalisti, di cui il nostro paese e' pieno.
      Avete visto gli entusiasmi che ha sollevato "L'anno santo della misercordia"? Zero. Non se n'e' accorto nessuno, non c'e' stato alcun dibattito, semmai ha sollevato imbarazzi.
      Ll centro destra "liberale" e' loro ostaggio, come in tutti i paesi occidentali, cattolici o no, del resto - che poi e' il motivo per cui e' "liberale" solo di nome, di facciata e come specchietto per le allodole, cosa che vvale del resto anche per gli ex-comunisti.

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  6. "Perché allora hanno piantato tutto quel casino staccandosi da Roma? Solo per la storia delle indulgenze, della corruzione romana?"

    Roma raccoglieva le decime da tutta europa!
    Cioe' quasi tutta la tassazione dell'epoca.
    Le tasse al 20, 30, 50 per cento sono una faccenda recentissimamente contemporanea, della nostra generazione, faccenda che ha poche decine di anni, in tutto il resto della storia dell'umanita' la tassazione raramente ha superato il 10 per cento complessivo (anche perche' si trattava di economie di sussistenza o poco piu', oltre non si poteva spremere senza provocare rivolte).
    Come motivo mi pare ampiamente sufficiente.
    Inoltre la chiesa di Roma influenzava moltissimo la politica, dato che il potere politico non poteva sussistere autonomamente senza la legittimazione religiosa. Quindi l'unico modo di staccarsene era creare un potere religioso alternativo, e possibilmente subalterno a quello politico/fondiario.

    Le ragioni di dottrina che interessano tanto Lumen sono completamente pretestuose. Cosi' come lo sono oggi altre, su cui ci dividiamo altrettanto accanitamente.

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  7. "I Protestanti sono il modello della rigidezza, come i Cattolici quello della flessibilità"

    Allora come mai, per menzionare un tema credo molto caro a tutti noi su questo blog (il controllo delle nascite e la pianificazione familiare), la Chiesa cattolica ha sempre inflessibilmente e impietosamente condannato e (cercato di) bloccare ogni iniziativa in tale direzione, mentre la maggior parte delle Chiese evangelico-protestanti, come a volte ricordava il buon vecchio prof. De Marchi, ha ormai da tempo meritoriamente "sdoganato" i moderni metodi anti-concezionali, unico mezzo davvero efficace per combattere la crescita demografica (umana) incontrollata, della quale i barconi stracolmi di migranti afro-asiatici ormai costantemente in arrivo sulle coste siciliane, calabre e pugliesi costituiscono una testimonianza sempre più drammaticamente evidente??

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    1. Secondo me per un motivo psicologico banale: perche' i preti non hanno figli ne' famiglia.
      Se li avessero avuti, avrebbero avuto un atteggiamento meno morboso riguardo al sesso e alla procreazione.

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    2. Per quanto riguarda i "barconi", ho gia' fatto notare che in italia a essere oggi piu' infastiditi dagli sbarchi sono gli stessi (i bigotti reazionari di destra) che a suo tempo si opposero di piu' anche alla sola informazione demografica nei posti dove inviavano i missionari.
      E adesso hanno pure il coraggio di lamentarsi.

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    3. E lo stesso vale per i repubblicani Usa, anzi di piu': la prima cosa che fanno quando vanno al governo (e l'ha fatto anche trump) e' tagliare completamentei fondi governativi alle organizzazioni che si occupano di educazione demografica, sia in patria che all'estero. Sono dei coglioni.

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    4. "unico mezzo davvero efficace per combattere la crescita demografica (umana) incontrollata"

      Teniamo presente un fatto storico-antropologico, che dovrebbe aiutare a vedere le cose nella giusta prospettiva: la fecondita' umana (cioe' il numero di figli per donna) e' SEMPRE stata di oltre 5 figli per donna. Le donne hanno sempre e solo fatto e allevato figli. Cio' che in occidente fino a un paio di secoli fa, e fino a tempi recentissimi nel resto del mondo, ha mantenuta lentissima la crescita demografica e' stata una sola cosa: LA MORTALITA' ELEVATISSIMA. Come dice Rosling, non e' la nostra vita che era in equilibrio con la natura, era la nostra morte!

      Ora, e' di fronte al fatto unico nella storia dell'uomo, il crollo della mortalita' seguito alla rivoluzione scientifico-tecnologica, che si rende necessaria la pianificazione familiare. CIo' che la scienza e la tecnologia hanno squilibrato, ora lo devono riequilibrare.

      Cio' che secondo me pero' dovrebbe stupirci e' che la necessitadi controllare la natalita' si sia diffusa quasi dappertutto nelmondo nello spazio di una sola generazione, tranne che in occidente il quale ci ha messo un paio di secoli per capirlo, e l'africa ancora adesso che e' il posto piu' arretrato (ma prima mancavano le conoscenze e i mezzi tecnologici per controllare la fecondita', a dire il vero).

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    6. << Ora, e' di fronte al fatto unico nella storia dell'uomo, il crollo della mortalita' seguito alla rivoluzione scientifico-tecnologica, che si rende necessaria la pianificazione familiare. CIo' che la scienza e la tecnologia hanno squilibrato, ora lo devono riequilibrare. >>

      Giusto.
      Ma anche la cultura deve fare la sua parte.
      E se i leader religiosi dessero una mano, non guasterebbe di certo.

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    7. "E se i leader religiosi dessero una mano, non guasterebbe di certo"

      A maggior ragione ciò vale se quegli stessi leaders religiosi predicano l'accoglienza illimitata e indiscriminata dei migranti in arrivo & gridano allo scandalo distribuendo "bacchettate" a mezzo mondo ogniqualvolta i dati statistici certificano l'aumento della miseria, della fame e della disoccupazione non solo nel c.d. Terzo Mondo ma anche nei Paesi occidentali...

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    8. "ogniqualvolta i dati statistici certificano l'aumento della miseria, della fame e della disoccupazione non solo nel c.d. Terzo Mondo"

      I dati che citi, ralativamente al terzo mondo, sono vecchissimi e completamente superati.
      Per l'ennesima volta (che palle!):
      www.ted.com/talks/hans_and_ola_rosling_how_not_to_be_ignorant_about_the_world

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    9. "I dati che citi, relativamente al T.M., sono vecchissimi e completamente superati"

      Sfortunatamente le masse di migranti afro-asiatici che premono ai confini dell'Europa e dell'Italia non sembrano essersene (ancora) accorte...

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    10. "Sfortunatamente le masse di migranti afro-asiatici che premono ai confini dell'Europa e dell'Italia non sembrano essersene (ancora) accorte..."

      Per quanto riguarda l'asia si tratta di gente nata almeno vent'anni fa.
      Si da' il caso che ci vogliano almeno 20 anni per vedere qualche cambiamento in campo demografico, anche nei comportamenti (deve passare una generazione, almeno).

      Invece resta gravissimo il problema dell'africa, che per noi e' il peggiore perche' siamo il paese-traghetto verso l'occidente ricco, di quelle moltitudini.

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  8. Cari amici, la posizione della destra conservatrice, che da un lato vuole vietare l'immigrazione, e dall'altro è contro il controllo delle nascite, può sembrare paradossale, ma, a mio avviso, ha una sua logica e una sua coerenza.

    Che è figlia del mio mentore, il mitico G.E. (ormai bastano le iniziali).
    Ovvero, in ossequio agli impulsi del suddetto, loro non vogliono l'immigrazione, perchè porta materiale genetico estraneo, ma vogliono una grande prolificità interna, perchè così possono massimizzare il proprio pool genico.

    L'unica vera contraddizione resta quella di vietare il controllo demografico direttamente nel terzo mondo, ma si tratta solo di una conseguenza non voluta del principio di "massima procreazione".
    I principi, nella loro rigidità, sono delle "bestie" strane: alle volte fanno comodo, altre volte fanno danni.

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    1. Puoi anche dirla tutta, e' la destra nazi-fascista, che non ha mai fatto mistero di derivare e ispirarsi al piu' ottuso darwinismo sociale, esattamente come suggerisce il tuo amico G.E., facendo rivoltare darwin nella tomba.

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    2. Povero Darwin, quante sciocchezze proclamate (erroneamente) in suo nome !

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    3. Darwin, che non era scemo, lo previde benissimo, e proprio per questo tenne la sua teoria chiusa in cassetto per vent'anni, finche' non salto' fuori un altro (russell wallace) che ne tiro' fuori una di simile che stava per pubblicare.
      A quel punto i buoi sarebbero scappati comunque dal recinto, e tanto valeva.

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    4. Darwin aveva soprattutto (e giustamente) paura delle reazioni della Chiesa, che all'epoca aveva una potenza culturale terrificante.
      Ed infatti, se non ricordo male, nelle edizioni successive delle sue opere, effettuò anche qualche piccola marcia indietro, per smussare gli angoli più appuntiti.

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    5. Darwin era inglese, la chiesa e' anglicana in inghilterra dai tempi di enrico ottavo, e' parte e sottomessa dello Stato.
      Quindi non aveva la fissa della chiesa come possiamo averla noi, il problema suo era che si rendeva conto che avrebbe sconvolto la weltanschauung, e darwin era un tranquillo pacato gentiluomo che non aveva alcuna intenzione di redimere ne' svelare chissa' quali nuove verita' al mondo.

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    6. << Darwin era inglese, la chiesa e' anglicana in inghilterra dai tempi di enrico ottavo, e' parte e sottomessa dello Stato. >>

      E' vero, ma su certi argomenti, avendo pur sempre come base testuale la Bibbia (e quindi la narrazione della Genesi), non credo che ci fossero molte differenze.

      E sono ben note le critiche, anche feroci, che le toerie di Darwin ricevettero dai vertici della Chiesa Anglicana.

      Come nel celebre scambio di batture tra Thomas Huxley e il vescovo Wilberforce:
      Wilberforce: Ma è da parte di padre o di madre che voi discendete dalla scimmia?
      Huxley: Preferisco discendere da una scimmia che da un uomo di cultura che ha prostituito il sapere al servizio del pregiudizio e della falsità.

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    7. Vaben ma il punto e' che questo era il pregiudizio generale, non il pregiudizio della chiesa. Credi che alla gente faccia piacere sapere che e' parente delle scimmie (il che peraltro dal mio punto di vista e' gia' un immeritato complimento?)

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