tag:blogger.com,1999:blog-9195574766629585105.post8470106562408553203..comments2024-03-27T06:57:29.776-07:00Comments on IL FENOTIPO CONSAPEVOLE: Il Dawkins egoista - 1 Unknownnoreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-9195574766629585105.post-12093137194517711622014-04-19T09:14:36.735-07:002014-04-19T09:14:36.735-07:00<< Il gruppo è di sostegno al gene egoista d...<< Il gruppo è di sostegno al gene egoista di ognuno, il gene di ognuno s'impegna a sostenere il gruppo. L'interesse è reciproco, ma lo stesso l'equilibrio tra i divergenti interessi è instabile e probabilmente ineliminabile. >><br /><br />Caro Sergio, rispetto senza problemi le tue perplessità per le teorie di Dawkins, che invece per me sono la stella polare per la comprensione dell'uomo e della società.<br />Ed è una stella polare che mi funziona a meraviglia, riempiendo di buone risposte le mille domande che mi facevo inutilmente da tempo, e che quindi, per il momento, mi tengo ben stretta.<br /><br />Il tuo commento comunque dimostra che, pur non apprezzando le teorie di Dawkins, che sono in effetti piuttosto borderline (come piace a me), ne hai ben compreso il senso profondo, e questo mi fa molto piacere.<br /><br />Comunque, in settimana arriverà la seconda parte. Estote parato.<br /><br />Lumenhttps://www.blogger.com/profile/09577415088030394041noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9195574766629585105.post-36510829002987514012014-04-19T08:52:36.507-07:002014-04-19T08:52:36.507-07:00(continuazione)
Noi siamo soliti pensare che solo...(continuazione)<br /><br />Noi siamo soliti pensare che solo gli esseri umani hanno una morale. Gli animali non umani agiscono secondo l'istinto e per sopravvivere e non può essere loro fatto alcun rimprovero. Ma gli animali a noi più prossimi, i primati, hanno o non hanno una morale almeno loro. Difficile dire, propenderei per il no. Gli scimpanzé uccidono individui di altri gruppi, ma istituire tribunali per loro pare assurdo. La morale sarebbe dunque prerogativa della nostra specie (e magari forse del Neandertaler). Ma perché saremmo esseri morali, che cosa significa in ultima analisi la morale? Credo che i fondamenti della morale siano la rinuncia a una parte di sovranità nell'interesse di tutto il gruppo e il rispetto delle regole della convivenza. Non rispettare le regole implica sanzioni, è ovvio. Noi umani esigiamo il rispetto delle regole - che servono a tutti e a ciascuno - e puniamo i trasgressori che minacciano l'insieme e ciascuno. Il complesso delle norme è il codice morale.<br />E il gene che fa? Accetta il codice e si sottomette? Non sempre, donde conflitti, aspri, asperrimi, fino all'annientamento degli avversari.<br />Il gruppo è di sostegno al gene egoista di ognuno, il gene di ognuno s'impegna a sostenere il gruppo. L'interesse è reciproco, ma lo stesso l'equilibrio tra i divergenti interessi è instabile e probabilmente ineliminabile. A meno che non si elimini questa specie alquanto mal riuscita (con l'atomica o con la modifica del patrimonio genetico, oggi possibile). Sergio https://www.blogger.com/profile/15653878427001468778noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9195574766629585105.post-67693448448700082962014-04-19T08:49:19.158-07:002014-04-19T08:49:19.158-07:00Caro Lumen,
dopo aver letto una seconda volta att...Caro Lumen,<br /><br />dopo aver letto una seconda volta attentamente questo lungo, lunghissimo testo devo esprimerti la mia profonda insoddisfazione. Oserei persino dire che "così non va", volendo dire che uno sprovveduto che capitasse qui e leggesse questo articolo non ci capirebbe molto e ne sarebbe di conseguenza deluso.<br />Ma cos'è che non va precisamente? Il testo contiene tante, troppe affermazioni che lasciano perplessi, suscitano domande che naturalmente resteranno senza risposta (sì, certo, qualcosa si può chiedere e penso che tu gentilmente risponderesti - ma quando le domande sono troppe?).<br />Già quella prima affermazione all'inizio: "... libro che io considero fondamentale per capire la vera essenza della natura umana" suona un po' fanfaronesco (i filosofi possono parlare di "vera essenza della natura umana", ma non le persone serie ...). Che poi siamo finalmente in possesso di un'opera geniale che ci permette di capire la vera essenza ecc. è anche questa un'affermazione azzardata, da filosofi, che amano riempirsi la bocca di concetti sublimi che non di rado non significano niente.<br /><br />Mi permetto di fare qualche osservazione da semi sprovveduto, cioè di persona di media cultura (soprattutto letterario-filosofica) che ha orecchiato qualche concetto scientifico.<br /><br />Dicono, sembrerebbe, che il gene ha un unico scopo: replicarsi. Tutto il resto è contorno. Il gene vuole solo una cosa, contro tutto e tutti, ed è ovviamente amorale. In fondo non è che un pezzetto di materia che tende meccanicamente a riprodursi (per qualche legge chimico-fisica). Nel corso dell'evoluzione sorgono però degli esseri sempre più complessi che devono applicare raffinate strategie di sopravvivenza il cui ultimo scopo è sempre di riprodursi, a spese di tutti gli altri esseri. A un certo momento dell'evoluzione il gene scopre che l'altruismo può servire ai suoi scopi. È ovviamente un altruismo peloso, con più di una arrière-pensée: io ti aiuto perché tu mi aiuti, in due siamo più forti, ma ovviamente il fine ultimo e che sopravviva io e - se necessario - schiatti tu. Un altruismo assolutamente disinteressato è impensabile, in fondo insensato. La forma massima di altruismo è il sacrificio di se stessi, ma sappiamo che sacrificarsi ha uno scopo preciso, utilitaristico: per il credente significa conquistare il paradiso, dunque vincere alla grande, imporsi definitivamente. Per chi non crede il sacrificio, l'immolarsi, si configura come un corto-circuito mentale, un autoinganno. Mi sacrifico perché la mia visione del mondo s'imponga, o perché sopravvivano i miei figli portatori dei miei geni. Comunque la si giri è sempre l'interesse che guida le nostre azioni. Questo discorso non può piacere a chi crede negli ideali: ridurre tutto a meschino utilitarismo urta la sua sensibilità. In effetti il meccanicismo utilitaristico è molto spoetizzante: "che pensieri, che cori, o Silvia mia" - invece vogliamo farci tutti i cavoli nostri, facendo credere agli altri che il loro interesse è il nostro interesse. <br />(continua)<br /><br /> Sergio https://www.blogger.com/profile/15653878427001468778noreply@blogger.com