tag:blogger.com,1999:blog-9195574766629585105.post5805097118525406487..comments2024-03-27T06:57:29.776-07:00Comments on IL FENOTIPO CONSAPEVOLE: Chi fa da sè, fa per tre - 1Unknownnoreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-9195574766629585105.post-67742556362405264662013-03-20T04:53:11.422-07:002013-03-20T04:53:11.422-07:00Caro Agobit,
certamente, compiere una scelta unila...Caro Agobit,<br />certamente, compiere una scelta unilaterale per la decrescita, in un mondo che continua a perseguire la crescita economica (e può permettersi di farlo) ha conseguenze penalizzanti.<br />Ma io sono convinto che il futuro economico cambierà molti degli scenari economici a cui siamo abituati e che quello che oggi è ancora possibile in termini di crescita, finirà per non esserlo più.<br />Allora la decrescita non sarà più una scelta, ma una necessità, e l’abitudine mentale a ragionare in termini di decrescita, se acquisita per tempo, potrà fare una grande differenza.<br /><br />Lumenhttps://www.blogger.com/profile/09577415088030394041noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9195574766629585105.post-66816577653803315662013-03-18T14:30:20.046-07:002013-03-18T14:30:20.046-07:00Colgo l'occasione dell'ottimo articolo di ...Colgo l'occasione dell'ottimo articolo di De Maio per affrontare due problemi inerenti la filosofia stessa della decrescita. In fondo, dice De Maio, l'autarchia fascista fu una piccola prova di decrescita; ed è interessante che fu proprio il fascismo a farla. Ciò non fu un caso: una economia della decrescita deve essere gestita centralmente e con un controllo generalizzato delle variabili economiche. Una economia liberale non potrebbe gestire la decrescita. La risposta delle democrazie alla crisi del 29 fu infatti: iniezioni di soldi pubblici in una economia basata sul mercato e sulla libera competizione. Secondo problema: nonostante le buone invenzioni dell'autarchia (tra cui il fracking per l'estrazione del gas e del carbone), le economie liberali ebbero maggiore successo. In un mondo competitivo la decrescita sfavorisce chi la pratica e favorisce chi la respinge.agobithttps://www.blogger.com/profile/04657422204330750887noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9195574766629585105.post-28570325709588844062013-03-16T03:42:49.265-07:002013-03-16T03:42:49.265-07:00<< Sovranità alimentare e lotta agli sprechi...<< Sovranità alimentare e lotta agli sprechi mi sembrano obiettivi importanti. Forse vi saremo persino costretti dalle circostanze. >><br /><br />Proprio così, caro Sergio.<br />Non ho il minimo dubbio che saremo costretti dalle circostanze (anche se non so tra quanto tempo) a ritornare all'agricoltura, per garantire l'autonomia alimentare che è, con ogni evidenza, la base di tutto.<br /><br />Dicevano i latini: PRIMUM VIVERE, DEINDE PHILOSOPHARI.<br />La stessa cosa vale, mutatis mutandis, per i nostri tanti (e spesso inutili) consumi.<br />Quando le risorse energetiche caleranno drasticamente, si dovrà dare la precedenza alla produzione di cibo, appunto per vivere.<br /><br />E quindi, anche se non sarà una passegiata, si tornerà ad avere un notevole aumento delle persone addette all'agricoltura (il 5% di oggi ce lo possiamo scordare...), il che, per altro verso, potrebbe avere effetti positivi sulla disoccupazione, visto che, nei campi, le braccia non bastano mai.<br /> <br /><br />Lumenhttps://www.blogger.com/profile/09577415088030394041noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9195574766629585105.post-62198474983115295262013-03-16T02:46:04.151-07:002013-03-16T02:46:04.151-07:00Veramente interessante. L'autarchia è vista og...Veramente interessante. L'autarchia è vista oggi come modello perdente, addirittura fuori dalla storia, e ovviamente mal visto dalle economie in espansione ed anche dal liberismo autoctono.<br />L'interdipendenza economica di tutti i paesi industriali è innegabile. La crisi europea si ripercuote anche sulle economie americana e cinese e viceversa. Come dire: siamo tutti sulla stessa barca. Ma è proprio così? Intanto i Cinesi, in vista di future difficoltà di approvvigionamento alimentare, si espandono in Africa (una scialuppa o piuttosto uno yacht di salvataggio). Saremo pure tutti sulla stessa barca (la crisi è ormai globale, è vero), ma lo stesso ognuno si arrangia come può per ogni evenienza. Ci sono problemi concreti locali che bisogna affrontare senza aspettare aiuti da chissà chi. Un politico svizzero sosteneva già trent'anni fa (quando eravamo tre miliardi in meno ...) che alla fine saremmo stati contenti di mettere qualcosa sotto i denti! <br />Se un'autarchia spinta è ormai impossibile e controproducente ciò non toglie che si potrebbe ridurre la totale dipendenza dagli altri, i quali altri non si sa poi come agiranno in tempi di crisi. La Svizzera deve importare il 50% delle derrate alimentari per sfamare l'attuale popolazione di oltre 8 milioni di abitanti (un secolo fa i tre quarti della popolazione erano contadini, oggi nemmeno il 5% lavora più nel settore). Visto che la Svizzera è ricca può importare a volontà, ma non è detto che la pacchia possa continuare all'infinito. Anche gli altri, praticamente l'intera popolazione mondiale, aspira ormai agli stessi standard. Personalmente ritengo che la sovranità alimentare è fondamentale per un paese. Chi dipende totalmente dal resto del mondo per l'alimentazione deve poter contare sulla dipendenza degli altri dalle proprie esportazioni. Ma ormai anche i cosiddetti paesi emergenti in fatto di know how sono alla pari con noi o lo saranno presto. <br />Sovranità alimentare e lotta agli sprechi mi sembrano obiettivi importanti. Forse vi saremo persino costretti dalle circostanze.<br />Sergio https://www.blogger.com/profile/15653878427001468778noreply@blogger.com